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Firenze, 12 Marzo 2014

Del Doman
non v'è certezza...

A tarda notte, cioè stamattina presto, dopo aver guardato per l’ennesima volta “Amarcord” ed avervi ‘scovato’ qualcosa che non ricordavo di aver notato prima di cui però non voglio parlare ora, in una emittente locale ho visto i titoli delle prime pagine dei quotidiani e sono rimasto colpito principalmente dai titoli di falsa esultanza per la risicatissima approvazione dell’Italicum da parte della Camera sia sul “Fatto quotidiano” che sull’”Unità”.
Direi che i due quotidiani, da due punti di vista diversi (uno che definirei ‘grillino’ e l’altro di puro interesse della parte più retrograda del PD) gongolino nella speranza, tutt’altro che infondata, che la nuova legge elettorale possa essere affossata al Senato. Ma forse tornerò su questo punto alla fine di questa riflessione.
Oggi volevo invece parlare delle cosiddette ‘quote rosa’: all’inizio, senza pensarci su troppo, mi era sembrato che che fosse abbastanza giusto riservare per legge un trattamento paritario ad uomini e donne; ma, dopo averci rimuginato sufficientemente sopra, mi sono reso conto che probabilmente, per le nostre rappresentanti parlamentari biancovestite di qualunque provenienza (e per tutte le donne), l’approvazione di una legge del genere sarebbe stata l’equivalente del darsi la zappa sui piedi.
Mi spiego: a mio modo di vedere si sarebbe trattato di ammettere implicitamente che una donna, se non protetta da una legge, non sarebbe in grado di affermarsi solamente per la sua intelligenza, la prontezza,l’acume politico e tutte le altre innate virtù che si devono riconoscere a tutte le donne. Posso tuttavia ammettere che nei partiti, così come in quasi tutte le ‘organizzazioni’ italiane (vedi scuola e gerarchie varie) la meritocrazia sia un rospo assai difficile da mandar giù, tuttavia questo non mi sembra sufficiente a giustificare una legge ‘ad hoc’. Ho quindi recepito con piacere il fatto che la Camera (e, a quanto ho dedotto stando ai numeri, anche con la partecipazione di numerose donne che evidentemente la pensavano come me) abbia respinto il provvedimento. Mi ha solo sorpreso che qualche deputata, evidentemente più ‘femminista’ che donna, abbia voluto imputare quella che riteneva una sconfitta al voto segreto (che, semmai, avrebbe sfavorito il progetto di Renzi); ma ognuno ha, per ora, la libertà ed il diritto di pensarla come vuole.
Visto che sono a parlare di donne vorrei aggiungere qualcosa circa il raccapricciante fenomeno dei femminicidi: si tratta senza ombra di dubbio di un fenomeno legato, e non credo solamente nel nostro paese, ad un generalizzato decadimento morale le cui cause non sono semplici da individuare con sicurezza ma, molto probabilmente, hanno molto a che vedere con deficienze, da questo punto di vista, di famiglie e scuole.
Anche se certi spettacoli (film, cartoni animati ecc.) possono essere accusati di violenze inutili e fini a se stesse, tuttavia ritengo che una profonda radice di tali violenze sia da imputare al fatto che moltissimi confondono l’affetto, o l’amore col possesso e quindi, non ammettendo di esserne privati, agiscono irrazionalmente fino a conseguenze estreme. Da questo punto di vista ritengo che bisognerebbe mettere in testa alla gente, a partire dai bambini, che nessun essere umano, uomo o donna, può essere ‘posseduto’ o vincolato in qualche modo ed ha diritto, per qualsiasi vicenda possa verificarsi, alla propria libertà.
Questo principio elementare ha ovviamente il difetto di andare a scontrarsi con i precetti di quasi tutte le religioni, ma, quando si entra in materie di fede, io mi tiro subito da parte: come ho detto anche sopra ognuno è libero di pensarla come vuole a patto però che non danneggi gli altri.
Sempre restando sul femminile passiamo dall’argomento donne a quello ‘ragazzine vivaci’. A quanto sento dire sembra che, da quando è venuto fuori il caso delle quindicenni romane, molte altre coetanee in tutta Italia ne abbiano seguito l’esempio originando un discrerto volume di affari che, a parte forse alcuni casi, direi sia già nelle avide mani della malavita organizzata. Che, per un motivo od un altro (e qui ci possono entrare sia difficoltà economiche di famiglia che smodata passione personale per le nuove tecnologie come i-pad ecc.), il fenomeno sia in aumento appare sottolineato dal fatto che, come riportato in alcune cronache, una ragazzina che, dopo il primo anno delle secondarie superiori, non abbia fatto, per così dire ‘all'amore’ viene messa al bando dai compagni e considerata ‘sfigata’. Questa che si potrebbe definire una ‘ossessione’ per far sesso fin da bambini potrebbe forse anche essere imputata a deficienze (o eccessi) di alimentazione dovuti principalmente al fatto che, a causa della necessità di due stipendi, quasi nessun genitore di figli in età scolare può dedicare sufficiente tempo alle preparazioni culinaire e quindi si va avanti a precotti, merendine, snacks e quanto esista di più deleterio per una corretta alimentazione. O forse ci stiamo davvero africanizzando (là gran parte delle tredici-quattordicenni sono già donne fatte, vedi Ruby) ed il clima forse eccita i sensi.
Piuttosto, passando dalle baby-escort alle prostitute vere e proprie, mi sembra di ricordare che, nei giorni scorsi, una deputata del PD di cui non ricordo il nome ed una del centro-destra (forse la Mussolini) abbiano presentato una proposta di legge tendente a regolamentare, mettere sotto controllo medico ed ovviamente tassare come attività lavorativa retribuita la prostituzione volontaria. Lodevole iniziativa forse dettata da quanto già avviene nelle civilissime Austria e Svizzera (sarò maligno, ma forse per questa seconda nazione il referendum avverso ai ‘frontalieri’ può anche avere un sottofondo di donne contro ‘ruba mariti’) ma che non credo possa andare avanti nel nostro paese perché darebbe un gran brutto colpo alla malavita organizzata che, direi ovviamente, è onnipresente nei veri centri del potere decisionale.
Torniamo ora alla possibilità di affossamento della legge elettorale al Senato: è reale e ben vista da troppi ‘incerti’ del PD e forse quindi si verificherà anche se Renzi pare abbia già minacciato che, in tal caso, ne trarrebbe le dovute conseguenze. Già, ma quali potrebbero essere queste conseguenze?
Certamente, visto che la bocciatura proverrebbe principalmente dal suo partito, le dimissioni da leader del PD (non prima però, mi auguro, di aver indetto nuove primarie aperte a tutti e sorattutto gratuite, cioè a spese del partito che di fondi ne ha a iosa, per non gravare sulle tasche dei votanti) nonché le dimissioni del governo da lui presieduto. Questo credo potrebbe avere come immediata ripercussione anche la fine della legislatura (a meno che a Napolitano non venga in mente un governo con maggioranza PD, SEL, fuorusciti grillini e qualche altro volenteroso di ultrasinistra) e forse anche le dimissioni del Presidente della Repubblica stesso (per la stanchezza dovuta essenzialmente alla litigiosità delle due anime sempre presenti nel suo partito di provenienza). Uno scenario fosco che proterebbe ad immediate nuove elezioni con una legge elettorale che non potrebbe che ripetere la stessa ingovernabilità vissuta finora.
A meno che gli italiani, stanchi dei giochetti della politica, non disertino in massa le urne o si ‘buttino’ su chi ritengono li possa governare. In questo caso potremmo anche trovarci ad essere governati dal ‘guru’ Grillo; infatti mi sembra sempre più che il grillismo sia, come prima lo stalinismo, il fascismo ed il nazismo, diventato una specie di religione: “Io sono il Signore Dio tuo e non avrai altro Dio fuori di me”. Speriamo di no. Comunque ho sentito poco fa in un notiziario che Renzi ha giocato d’anticipo illustrando le riforme che si accinge a fare nel giro di giorni, se il Senato non lo blocca, per rilanciare l’Italia. E mi sembra si sia messo sulla strada giusta, come spero faccia anche il 17 quando si confronterà con la Merkel a Berlino.
Comunque, tutto è sufficientemente incerto ed in questa grande confusione politica spero possa ancora valere un sonoro “Viva l’Itaglia”, (con la g) urlato concordemente da tutti noi come ai tempi in cui, almeno temporaneamente, un certo Benito era riuscito, come mai più in seuito, ad amalgamare quasi tutti gli italiani. E spero, con questo esempio relativo agli anni in cui ero bambino, di non vedermi cascare addosso una, per me assolutamente ingiustificata, accusa di apologia del fascismo.
Anche qui staremo a vedere.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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