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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


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Firenze, 29 Ottobre 2012

Per fortuna ci sono Grillo e Renzi...
Viva l'Italia!

E così, finalmente, i giudici milanesi sono riusciti a condannare Berlusconi ma, a dire del cavaliere stesso nonché dei suoi legali, ma anche da altre fonti che ho acoltato, con una sentenza alquanto strana e discutibile.
Non intendendomi di legge mi è venuto spontaneo di chiedermi il perché di questa scelta di tempo (infatti i tribunali mi sembra siano usi rinviare a piacimento le decisioni) ed ho escluso immediatamente che si trattasse di un indiretto tentativo di affossamento del PdL in quanto pressoché inutile dato che a ciò quel partito mi sembra ci stia pensando da solo.
Ed allora, poiché non ritengo che fra i magistrati milanesi abbondino gl’imprevidenti, l’unica possibilità rimanente è che i giudici avessero in mente di scatenare la reazione dell’imputato, cosa puntualmente avvenuta, con l’unico scopo di riportarlo di nuovo in arcione dal parziale volontario appiedamento.
Già, ma perché questo?
Lavorando di fantasia mi si sono presentate tre possibiltà: la prima, più spensierata ed umanamente condivisibile, è che i togati milanesi siano pressoché tutti juventini o interisti e quindi timorosi di un ritorno a tempo pieno del cavaliere alla guida del Milan; la seconda, più seriosa ma assai meno condivisibile anche se comprensibile, riguarda invece una possibile, sotterranea, intesa fra accusa e difesa per assicurarsi, vista la precarietà della sentenza e quindi la quasi certa necessità di altri gradi di giudizio, ancora almeno un paio di anni di serena sopravvivenza (considerazione questa dettata dal fatto che il ‘Berlusca’ ha parlato di milioni di euro di spese legali); la terza possibilità è invece quella che più mi fa rabbrividire in quanto questo forzato ritorno dell’ex Presidente del Consiglio, nelle vesti di comandante anche se non di candidato, non servirebbe ad altro che a rinverdire quel pur abbastanza condivisibile antiberlusconismo che, fino ad ora, è servito però solamente, anche se egregiamente, a mascherare la penosa mancanza di idee e programmi nuovi di certe aree politiche.
Per fortuna ci sono Grillo e Renzi (rigorosamente in ordine alfabetico) che si autoproclamano unici in grado di cambiare le cose!
Ed allora coraggio e Viva l’Italia, anche perché non credo che esistano in altre parti del mondo popoli fantasiosi estemporanei e simpaticamente menefreghisti come noi.

Attilio Taglia










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