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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 -3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - Firenze, 2 Aprile 2012

I Comandamenti,
io li vedo così...

  Non siamo e non saremo mai completamente liberi, infatti alla libertà completa si assocerebbe necessariamente una completa anarchia ma quest’ultima esigerebbe che tutti fossero onesti cosa che non è nella natura umana. Quindi ci vogliono delle regole che cerchino di farci avvicinare, nei contatti con gli altri, il più possibile ad un comportamento che sia almeno reciprocamente sopportabile.
Credo che di regole di questo genere ne esistano da sempre, perlomeno da quando gruppi di uomini si sono riuniti per reciproca convenienza. Ma io qui voglio riferirmi solamente a quella serie di norme che è forse la più conosciuta in assoluto: il Decalogo.
A parte il primo che si riferisce direttamente a Dio e che quindi non interessa i non credenti, sono ottimi comandamenti. Vorrei tuttavia far notare che mi sembra che anche per i credenti, al giorno d’oggi, l’unico vero Dio sia il denaro.
Ma cerchiamo di considerare queste regole alla luce della realtà odierna: qui da noi anziché leggi dovrebbero essere considerate nulla più che dei consigli e, per giunta, da seguire o meno.
Andiamo per ordine: il secondo si riferisce alle bestemmie e, per estensione, dovrebbe comprendere anche tutte quelle forme di uso corrente come “per Dio”, “se Dio vuole” “oh Dio mio” eccetera; ma,figuriamoci, in Toscana la bestemmia è quasi un intercalare ed anche nel pio Veneto, credo; inoltre, lasciando da parte le questioni religiose, quei rapidi scatti d’ira, quel prendersela con non si sa chi possono essere utili a scaricare tensioni interne talvolta foriere di grossi guai.
Secondo il terzo (mi piace questo gioco di numeri ordinali) bisogna ricordarsi di santificare le feste; e chi se ne dimentica! Solo che bisogna intendersi sul termine santificare: anche se c’è ancora chi intende quel verbo in maniera corretta e si dedica alle pratiche di religione, credo che molti lo interpretino invece in maniera riflessiva cioè riferito alla propria persona e così si “santifica” con una bella giornata di riposo dopo una settimana di lavoro oppure con una gita al mare o in mille altri modi che comprendono ristoranti, stadi, discoteche e così via.
Anche il quarto è un comandamento molto obbedito, infatti impone di onorare il padre e la madre ed oggi, per molti figli, non c’è niente di meglio; infatti, anche avendo un lavoro, è sempre più comodo starsene a casa serviti e riveriti piuttosto che mettersi sulle spalle un affitto gravoso e tutte le faccende domestiche. Bisogna però anche dire che abbastanza spesso queste situazioni sono il risultato dell’affetto di genitori (specialmente madri) troppo possessivi.
E siamo arrivati al non uccidere. Oggi invece sembra diventato uno sport da fare quasi invidia al beneamato calcio; oltre alle “normali” uccisioni belliche o consimili, la cronaca ci riempie la testa di tutti gli omicidi possibili: padri e madri che sterminano famiglie, rapinatori che invece che soldi ed oggetti di valore si prendono vite, regolamenti di conti mafiosi e così via.
Uscendo un momento dal seminato, fra tutti questi eventi mi hanno colpito, in questi giorni, le uccisioni delle due ragazzine: si somigliavano non solo come nomi,Sara e Yara, ma anche fisicamente tanto da far pensare che ad ucciderle sia stato uno stesso maniaco. Ma, tornando a noi, oggi si uccide per sempre meno e, se si seguita così, qualcuno si sentirà giustificato ad uccidere per un rotolo di carta igienica o anche per meno. In altre parole la vita degli altri sembra non conti più nulla ed è a nostra disposizione; questo, a maggior ragione, perché, tanto, quasi nessuno viene punito o, se per caso gli capita, riesce quasi subito a levarsi dalle rogne. Forse è colpa delle carceri superaffollate...
Anche per gli atti impuri bisognerebbe accertare cosa intendevano per impuro ai tempi in cui la Bibbia veniva scritta; magari si trattava di tagliarsi la barba o di mangiare qualcosa ritenuto poco adatto (è ben noto che, nonostante abbondanti carenze di cibo, tuttora sono rispettate regole di questo genere). Ma l’interpretazione più comune al giorno d’oggi è che si tratti di qualcosa attinente alle pratiche sessuali ed allora, come disse un trentatreenne galileo, chi non ha peccato.... Scommetto che i monti di sassi resterebbero anche oggi tutti intatti. Infatti, secondo quanto mi è stato insegnato tanti (troppi, forse) anni fa, anche per gli altissimi prelati, che devono avere sia la “pulchritudo animi”che la “pulchritudo corporis”, quest’ultima non è soltanto un questione estetica ma anche funzionale; quasi esattamente come fu sostenuto, durante un esame di architettura, nel ’68, o nel ’69, riguardo alla piega dei pantaloni. (Per i curiosi, mi pare di ricordare che l’esame fosse “Scienza delle costruzioni”).
Il non rubare è anche peggio del non uccidere e, come suggerì un mio amico, al comandamento andrebbe ormai aggiunto un “poco”. Infatti vengono regolarmente “beccati” quelli che portano via due fette di carne al supermercato ma quasi mai quelli che rubano davvero, i quali poi hanno sottratto anche abbastanza quattrini per pagarsi fior di avvocati e concordare restituzioni per cifre ridicole rispetto al dovuto. Per non parlare poi di amministratori, ed, in genere, di tutti coloro che maneggiano grosse somme di danaro (oggi anche responsabili di tesorerie di partiti) a proposito dei quali un operaio agricolo, già tempo fa, sosteneva che “il più pulito ha la rogna”.
Vogliamo scegliere fra le false testimonianze?
Lasciando da parte quelle ovvie dei tribunali che possono far condannare inoocenti o assolvere colpevoli, possiamo trovarne esempi a iosa in tutto il campo pubblicitario: dalle “innocue” cure per dimagrire all’”infallibile” leva-torsoli passando soprattutto attraverso quanto può non servire. Per non parlare poi di tutto quello che si vuol far intendere senza dirlo o scriverlo direttamente. Di quest’ultimo aspetto sono maestri stampa e televisione, (dovevo dire i “media”, sarebbe stato più “in”).
Ma come si fa, al giorno d’oggi, a non desiderare una donna d’altri?
Forse bisognerebbe limitarsi a quelle al di sotto dei quattro/cinque anni, infatti, già alle elmentari le bambine hanno il loro maschietto preferito e quindi devono essere considerate di altri ed allora largo alla mini pedofilia?
Non scherziamo!
E’ meglio considerare un altro aspetto di questa legge: forse che alle donne è consentito desiderare gli uomini delle altre oppure anche all’epoca della stesura di questi testi c’era un forte numero di donne gay, fenomeno che andava combattuto?
E’ quasi una legge di natura il desiderare qualcosa di meglio che non è nostro; non mi sembra sia esecrabile il desiderare una bella automobile che si vede passare oppure un bell’appartamento come quello di....ovvero, che so, la Gioconda.
Già, ma all’epoca della Bibbia queste cose non esistevano e quindi la “roba” erano principalmente gli armenti ed i prodotti agricoli e quindi non andavano desiderate vacche e pecore nonché mele,pere e fichi e così via. Bei tempi!
Fin qui l’attuale decalogo cattolico, ma mi risulta che il decalogo della Bibbia fosse diverso e comprendesse una legge relativa al divieto di produrre immagini sacre e di venerarle; questo principio è stato eliminato probabilmente perchè, già al tempo della correzione, doveva esistere un fiorente commercio di santini, statuette eccetera. Ma, così facendo, le leggi diventavano nove e quindi, per far tornare le cose, andava smezzato il decimo comandamento originale scindendo le donne dalla roba; questo mi sembra talmente giusto che suggerirei di esportare un po’ di femministe d’assalto in quei paesi in cui la decima legge della Bibbia originale è ancora seguita.
Però, lasciando da parte i comandamenti, originali o meno, ci sarebbe un undicesimo “umano” comandamento da aggiungere che, se dovesse essere rispettato davvero, causerebbe però la scomparsa di moltissimi posti di lavoro: è quello che dovrebbe imporre a tutti noi di “farci i cavoli nostri”.
Andrebbero a spasso branchi di paparazzi, centinaia, forse migliaia di lavoratori di certa editoria ed anche una pletora di intrattenitori radio-televisivi, nonche i vari Signorini, Signoretti eccetera.
Mancano i Signoroni, ma di quelli ce ne sono pochissimi, anche fra chi ha tanti quattrini, ed in ogni modo si salverebbero lo stesso. In altre parole, andrebbe a carte quarantotto tutto quello che ruota intorno al “gossip” e che non mi sembra altro che un orrendo sfruttamento della stupidità umana.

Attilio Taglia










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