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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 -3 - 4 - Firenze, 20 Febbraio 2012

Partiti e dintorni...

  Questa storia della nuova legge elettorale mi ha fatto tornare indietro nel tempo e ripercorrere le mie frequentazioni delle urne. Riesaminando i ricordi, l’unica certezza che posso trarne e che io porto scarogna a chi voto: ho votato abbastanza a lungo PLI (sono talmente innamorato della libertà, nel senso più ampio della parola, da rasentare quasi l’anarchia), infatti, dopo un po’ di sofferenza, è sparito; poi ho dato il mio voto al PRI, sparito; a turno ho fatto sparire anche PSDI e PSI; mi resiste, anche se molto a fatica, il Partito Radicale, anzi, a questo proposito, bisogna che mi ricordi, alle prossime elezioni, se ci andrò, di non votarlo, non vorrei assolutamente causarne la fine.
Ho votato una sola volta MSI e fu quando, la prima volta che votavo per il Senato, nella città dove vivevamo, l’unico modo di eleggere un secondo senatore non PCI era quello; infatti tutti, e dico tutti, gli altri partiti, apertamente o velatamente, consigliavano i loro sostenitori a fare così. Come poi si siano “spartiti” con il MSI quell’elezione non lo so e soprattutto, è passato più di mezzo secolo, non mi interessa più. Ma il MSI ha resistito al mio attacco, infatti, anche se sotto mentite spoglie (riforma Fini) mi appare ancora vivo e vitale: forse il mio attacco era stato troppo breve.
Non ho mai votato DC, non mi fidavo di quell’accozzaglia di gente, da parafascisti a paracomunisti, tenuta insieme solo dal segno della croce, ed infatti, anche se sparpagliata sotto varie denominazioni, eccola ancora più viva che mai. Non ho mai votato neanche PCI e, anche lui, magari un po’ diviso ed in parte sotto mentite spoglie (riforma D’Alema), resiste tranquillo. Ma, sul PCI, vorrei allungare un po’ il discorso. Molti hanno sostenuto, e qualcuno lo sostiene ancora, che quel partito sbagliasse tutto. Non è vero. Anche se con un occhio di riguardo al proprio interesse sia economico che politico o di proselitismo ha portato avanti alcune operazioni di notevole interesse. Per esempio con sottile penetrazione ha trovato il modo di sradicare in alcuni casi o indebolire in altri la dominazione delle varie massonerie sull’Università. Analogo trattamento ha usato per la magistratura. Ma forse l’operazione più tattilmente vantaggiosa per i cittadini è stata lo sviluppo ed il potenziamento delle cooperative, inizialmente solo agricole e presenti fin dal tempo del fascismo, dell’Emilia. Oggi sono diventate la COOP, gigante della distribuzione e, ritengo, garante finanziario di tutto quello che comincia per UNI. In passato, ai tempi del mancato supporto dal PCUS, credo che siano state proprio le cooperative a supportare il partito.
Ma qui si entra nel campo dei finanziamenti ai partiti cosa ancora perfettamente in auge in barba a qualsiasi referendum, e mi limiterò solamente a riportare una mia impressione che riguarda l’energia nucleare. Secondo me il vero motivo per cui si sono scelti momenti di massima emotività per i referendum è il finanziamento occulto a tutti, e ripeto tutti, i partiti da parte dei paesi produttori di petrolio. D’altra parte non vedo come ci si potrebbe salvare da disastri nelle centrali francesi, svizzere e iugoslave (dico iugoslave perchè non ricordo in quale o quali delle nuove nazioni siano situate) che sono a un tiro di schioppo; e quindi nessuno mi toglie dalla testa che le campagne tese ad orientare l’opinione pubblica fossero solamente dovute al tornaconto dei nostri avidi enti politici. E così sia.

Attilio Taglia










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