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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - Firenze, 3 Settembre 2012

...Loro pensano solo
al proprio interesse

  Con gli acquazzoni di questi giorni si sono un po’ ridotte afa e temperatura ma soprattutto sono notevolmente diminuiti quegli incendi boschivi che sembrano diventati uno sport nazionale dei periodi estivi di siccità.
Dico sport perché, come anni fa mi insegnò un brigadiere della forestale, che aveva anche provato senza successo ad appiccare il fuoco con sigarette accese ed altri sistemi diciamo empirici, l’autoignizione è praticamente inesistente; cioè per far bruciare i boschi bisogna dargli fuoco scientemente.
Quello che mi domando, siccome credo poco a certe forme di insanità mentale che ritengo utili solo agli avvocati difensori, è chi sono coloro che, traendo beneficio da questi roghi insensati, possono pagare chi si trasforma in incendiario. E mi è venuto in mente che, per esempio, quell’incendio che ha arrostito non so quanti cavalli di un allevamento/maneggio nelle vicinanze di Grosseto fosse dovuto al rifiuto dei proprietari di pagare un qualche tipo di pizzo. Quindi è probabile che possa esserci dietro la malavita organizzata ma comunque non vedo quale possa essere il suo tornaconto.
Era più facile capire certi eventi diversi anni fa quando si potevano ottenere permessi di costruzione nelle aree devastate, ma dopo venne una legge, che credo sia ancora valida, che vietava tutto ciò.
Ed allora?
Comunque c’è chi cerca di trarre vantaggi politici anche da questi eventi: infatti ho sentito che qualcuno, probabilmente in cerca di pubblicità elettorale in vista delle ormai prossime elezioni, sta cercando di far vietare la caccia con la scusa delle perdite di selvatici causate dagli incendi.
Ora, per prima cosa, la selvaggina che vola emigra in luoghi tranquilli al solo odore del fumo e, secondariamente, solo qualche cucciolo sprovveduto può darsi non se la dia a gambe più che per tempo; infine credo che, a forza di tasse, spese ecc., ormai i cacciatori siano ridotti ad un insieme abbastanza sparuto che, considerando anche le “padelle” facciano un prelievo di selvatici da ritenersi quasi ridicolo. Quindi ritengo che le paventate perdite di selvaggina siano più che altro una scusa da animalisti d’assalto. E poi, anche ammettendo che certe loro campagne come quella che riguarda le balene siano ampiamente giustificate, vorrei essere certo che certi animalisti lo siano davvero, cioè amino “tutti” gli animali e che quindi nelle loro case possano trovare sicuro asilo anche mosche, zanzare, scarafaggi, topi e compagnia bella; così come, per coerenza, dovrebbero essere rigidamente vegetariani, infatti non dovrebbero privare del loro affetto bovini, ovini, conigli, pollame e quanto di animale arriva sulle nostre tavole.
Ma, ripeto, ci credo poco e vedo solo propaganda politica.
D’altra parte, in questi giorni, mi sembra che quanto avviene sia determinato solamente dalla frenesia di partiti e singoli, parlamentari o non, di assicurarsi un po’ di popolarità e così assistiamo a litigi fra compagni di partito, fra leaders e comici politicizzati ed anche di comici fra loro.
Ora, se siamo arrivati al punto che non è più “politicamente corretto” perfino sorridere di qualche lazzo anche pesante, allora siamo veramente messi molto peggio di quanto pensassi perchè tutta questa brava gente se ne frega altamente del bene del paese e pensa solo al proprio interesse.

Attilio Taglia










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