L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

 

L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 -3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 -
Firenze, 7 Maggio 2012

L'auto del Presidente

  Mi giungono notizie contradditorie: da una parte la nomina di tre esperti “condannati” a ridurre il debito pubblico, dall’altra l’acquisto di altre quattrocento macchine blu. Conosco per fama i tre esperti e spero faranno in un tempo ragionevolmente breve il loro compito; se posso permettermi un piccolo dubbio, questo riguarda Giuliano Amato: lo stimo come un grande politico e quindi come un eccezionale mediatore ma stavolta non è vero che “in medio stat virtus”, la necessità sta da una parte sola ed è quella del risparmio, non si tratta di tagliare l’erba con le forbicine da unghie ma di adoperare la falce fienaia tirando giù di grosso senza tanti complimenti.
Non so che tipi di macchine siano quelle acquistate e così poco fa ho guardato su Internet se esistessero automobili Italiane (leggi FIAT) in grado almeno di pareggiare la concorrenza straniera nel campo delle cosiddette macchine di rappresentanza; la scelta mi sembra si restringesse a due soli modelli: l’Alfa 159 e la Lancia Thema. Ma, mentre scorrevo le notizie su quest’ultima, ho letto che proprio in queste ore Elkann e Marchionne hanno portato in omaggio al Presidente della Repubblica una Lancia Thema personalizzata: si tratta del nuovo modello di derivazione Chrysler infatti è (per questo finalmente) a trazione posteriore ed ha un frontale sicuramente non Lancia. Non so quanto sia di cilindrata ma certamente non rientra nei limiti di cui ho sentito parlare per le nuove quattrocento in arrivo (non oltre 1600 di cilindrata), tuttavia per il Presidente si può certamente ammettere quell’eccezione che oltretutto dovrebbe confermare la regola. Ma a me resta il problema che, giriamola pure per il verso che vogliamo, non si tratta di una macchina italiana, solo di un ibrido. A parte il fatto che non sono per niente certo che sia stata la FIAT ad acquisire la Chrysler o non, piuttosto, gli USA ad acquisire la FIAT facendo finta di no, cosa che vedremo in un futuro che non ritengo molto lontano, io, per il Presidente, vorrei una vettura sicuramente e completamente italiana e, siccome l’Alfa 159 non mi sembra adatta, proverò ad avanzare qualche proposta, ma prima devo esternare un dubbio che mi è venuto ascoltando le parole di un notiziario televisivo. Ora queste dicevano che le nuove macchine più risparmiose venivano prese per essere usate al posto di altre più costose per consumi e manutenzione originando così un notevole risparmio; e fin qui tutto bene ma avrei preferito sentir dire che le nuove “sostituivano” le vecchie mentre invece ho l’impressione che le affiancheranno e addio risparmio.
Ma torniamo alle proposte per la vettura del Presidente: ne ho tre, due delle quali si basano sull’adoperare quello che c’è e la terza invece sul creare qualcosa di nuovo; me tutte e tre prevedono che si abbandoni, forse per primi ma anche di esempio nel mondo, l’uso di austere, e per un certo verso anche quasi funeree, macchine blu o nere per qualsiasi tipo di cerimonia, cosa che comunque avrebbe almeno il vantaggio di non permettere alla gente di pensare che lì, di austero, ci sia soltanto la macchina. La prima proposta basata su quello che c’è è di basso profilo ma credo sarebbe assai gradita agli italiani: il Presidente dovrebbe scegliersi fra quelle a disposizione una vettura semplice di media cilindrata fra quelle disponibili (forzatamente una scelta limitata al gruppo FIAT) non blu, magari azzurra come le maglie delle nazionali o di altro colore di sua scelta e muoversi sempre con quella (tanto, anche se non fosse corazzata, l’attuale Presidente non correrebbe nessun rischio dato l’affetto generale che lo circonda) e lasciando al ludibrio della gente i macchinoni di chi lo segue.
Se quanto sopra fossse ritenuto troppo di basso profilo suggerirei allora che si scelga una Ferrari, ovviamente rossa, o una Maserati di un colore a piacere (siamo sempre nel gruppo FIAT, almeno per ora, spero, ma sono opera del genio e della creatività italiani ); sarebbe un a scelta certo meno popolare ma ritengo abbastanza condivisibile.
La terza proposta, di quasi impossibile realizzazione, consiste nel cercare un gruppo di finanziatori (magari gli stessi che hanno messo sui binari il nuovo treno) per dar vita intanto ad una piccola realtà in grado di costruire, sfruttando competenze e mezzi che, sono certo, esistono in Italia, la “Macchina per il Presidente” sulle cui caratteristiche darei la più ampia libertà ai nostri progettisti purché creino qualcosa da lasciare a bocca aperta il resto del mondo. E sono sicuro che ci riuscirebbero così come sono certo che i migliori meccanici di tutta Italia farebbero a gara per partecipare all’impresa. Non mi sentirei di garantire anche il successo economico ma, come è noto, “audaces fortuna iuvat”.
Voglio sottolineare che io sono tutt’altro che un focoso nazionalista, anzi; ma mi è sembrato che anche questa vicenda delle auto blu possa essere ben usata per dare anche all’estero un segnale di volontà di quel vero rinnovamento di cui abbiamo estremo bisogno.

Attilio Taglia










Gli eBook Simonelli Editore possono essere letti anche sugli iPhone, sugli iPod touch e sull'iPad


Guarda i VideoPensieri
di Luciano Simonelli
su Day By Day
Clicca Qui

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved