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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - Firenze, 27 Agosto 2012

Mare Nostrum...

  Un vecchio detto afferma che il pavimento dell’inferno è lastricato di buone intenzioni. Ora io non credo nell’inferno ma sia la storia che l’esperienza maturata mi hanno fornito diversi esempi di opere che, iniziate a fin di bene, si sono poi dimostrate di tutt’altro genere. Non voglio entrare in discussioni sulle religioni, ne sono troppo ignorante, ma sono convinto che sia gli insegnamenti del Cristo che quelli di Maometto fossero ottimi specialmente se riferiti alle popolazioni ed alle usanze dei loro tempi e luoghi. Ma poi l’evoluzione, il fanatismo e la brama del potere hanno portato sia alle Crociate che ad altre guerre di religione così come ai roghi delle streghe ed alla lapidazione delle donne ritenute adultere.
Ma non è di questo che voglio parlare, bensì della direttiva europea che riguarda i litorali demaniali le cui concessioni di sfruttamento dovrebbero essere rimesse all’asta, se non sbaglio, entro il 2015. Ora io non so se la regola per cui i litorali, le sponde dei fiumi e dei laghi eccetera sono proprietà demaniali valga, oltre che per noi, anche per gli altri stati europei ricchi di coste che si affacciano sul Mediterraneo o si possa estendere addirittura tutte le coste europee; immagino di sì perchè altrimenti la direttiva riguarderebbe solamente l’Italia e la si potrebbe considerare come un tentativo indiretto di scippo da parte dell’Europa, date le nostre attuali condiazioni economiche, di una delle maggiori fonti di entrate del paese. Tuttavia, poichè credo poco ai desideri di balneazione relativi al Mare del Nord ed al Baltico, i paesi più profondamente interessati dalla direttiva verrebbero ad essere, oltre a noi ed alla costa dalmata, la Spagna e la Grecia e, se non per estensione per rinomanza dei luoghi, la Francia; cioè, guarda caso, principalmente i soliti tre: Grecia, Italia e Spagna.
La direttiva, a quanto ho letto, ha origine da una abbastanza lodevole proposta di un certo Bolkestein, commissario europeo, circa la libera circolazione dei prestatori di servizi; ha avuto un iter abbastanza contrastato ma alla fine, con vari ritocchi, è stata approvata. Non so cosa abbiano fatto gli altri governi interessati, ma mi risulta che, fino ad ora, il nostro governo abbia fatto scena muta dando così origine alla giornata di sciopero degli ombrelloni che, esclusi Rimini ed il Forte dei Marmi, ha avuto un’adesione generale. Ma forse il nostro governo sta valutando il pro (entrate sicure dalla nuove basi d’asta) ed il contro (probabile passaggio in ricche mani straniere di buona parte delle concessioni con conseguente aumento della nostra disoccupazione) di una tale operazione. Oppure, viste le non velatissime insinuazioni (fatte forse per dare una “svegliatina” a qualcuno) di Monti circa un nostro possibile distacco dall’euro e dall’Europa dopo le prossime elezioni, il silenzio è dettato dal cercare di evitare altri motivi di contrasto con i partners europei. Ora, io sono europeista, ma sento aumentare negli italiani una certa insofferenza al riguardo e, se dovesse realmente verificarsi una deprecabile uscita dall’Europa causata dall’impossibiltà di risalire la china in tempi brevi, non vedrei altro che un ritorno alla famosa autarchia che, fino a quando “qualcuno” non si è montata la testa, aveva anche funzionato. Pertanto non vorrei che la questione dei litorali potesse diventare la goccia che fa traboccare il vaso.
Però, se quanto ho detto più sopra avesse anche una lieve probabilità di essere azzeccato, non potrei che essere solidale con gli scioperanti, infatti non riesco ad immaginare gli stabilimenti balneari, che ho avuto modo di frequentare lungo le nostre coste durante la vita e le cui concessioni passavano di padre in figlio creando sicure tradizioni e continuità gestionali nonchè vere amicizie gestori-clienti, in mano, per esempio, ad asiatici, magari nati in Europa e quindi europei di fatto ed aventi diritto, ma legati ai finanziamenti, alle tradizioni e forse anche alle religioni dei ricchi paesi di provenienza. Mi sono anche chiesto perchè Rimini ed il Forte dei Marmi non abbiano aderito allo sciopero e non sono riuscito a darmi una risposta a meno che non sussista la possibilità che detti comuni si sentano già sufficientemente in mano straniera: di tedeschi ed emiri il primo e di magnati russi il secondo. Sarà meglio dimenticare che tanti anni fa il Mediterraneo si chiamava “Mare nostrum”.

Attilio Taglia










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