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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n.1 - Firenze, 10 Febbraio 2012

Il Capitano,
la Moldava e...

  Per me nella vicenda che riguarda il comandante Schettino c’è qualcosa che va oltre quanto strombazzato da giornali, telegiornali e compagnia bella. Sembrano tutti concordi nel ritenere il comandante un incompetente, però, per quanto ne so io, nessuno è andato a spulciare a fondo il suo curriculum. Ora, siccome non credo si possa dare il comando di un gigante di quel genere ad un cialtrone a meno che non sia iperraccomandato, ci deve essere qualche altro motivo per cui lui ha accettato di fare il capro espiatorio.
Mi guidano verso questa conclusione due aspetti della vicenda: innanzitutto il fatto che della ragazza moldava si sia venuto a sapere solo quando lei era già tornata al suo Paese e secondariamente gli immediati arresti domiciliari del comandante. Entrambe le cose fanno pensare ad ordini dall’alto ed allora la mia fantasia mi ha portato ad immaginare che in plancia, oltre al comandante ed alla ragazza moldava, ci fosse qualcun altro tanto importante da dover essere riaccompagnato a terra dal comandante stesso.
Va bene, ma chi?
La prima ipotesi è che si trattasse di un alto prelato intento a passare qualche giorno di “riposo” naturalmente in incognito e gratis. Un piccolo supporto a questa ipotesi potrebbe essere il fatto che sulla nave, come apprendo mentre butto giù queste note, ci fosse anche un sacerdote che si era fatto dare i soldi dai suoi parrocchiani “per andare con la madre ad un raduno di esercizi spirituali”. Questi poteva avere a bordo le vesti di segretario.
Poi ho pensato a qualche pezzo grosso della Corte Costituzionale o della Magistratura, ma ho scartato l’ipotesi.
Infine, mi è venuto in mente che in plancia invece di una potessero esserci due persone oltre al comandante ed alla ragazza e subito mi sono venuti in mente D’Alema e Berlusconi che, in incognito, passavano alcuni giorni insieme per concordare la strategia e le tattiche necessarie per fondare un nuovo ente politico che consentisse di far fuori l’estrema destra e l’estrema sinistra nonchè, perchè no, la Lega.
Naturalmente, dopo vinte le elezioni, si sarebbero giocati le più alte cariche dello stato lasciando con un palmo di naso i vari Fini, Casini, Bindi eccetera.
Nel momento dll’impatto della nave i due erano probabilmente in plancia a bere un drink e conversare uno con la ragazza e l’altro, più esperto di cose marinare, con il comandante.
Lasciando la fantasia, l’unica cosa che ritengo sicura è che la ragazza moldava vivrà, da qui in avanti, sicuramente di rendita...

Attilio Taglia










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