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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - Firenze, 25 Giugno 2012

Importante è essere
dalla parte giusta...

  Da quando, ormai diversi giorni fa, mi sono trasferito in campagna è come se mi si fosse scaricata addosso una solenne dose di atarassia: eventi anche importanti, che mi avrebbero stuzzicato, mi lasciano quasi indifferente e privo della voglia di commentarli a dovere. Dev’essere stato il passaggio dai rumori e le vibrazioni della casa sull’orlo dei cantieri della TAV al silenzio, che mi circonda qui, interrotto solamente dal canto degli uccelli selvatici e saltuariamente dal rumore di qualche trattore che provvede ad irrorare le vigne con quei magari discutibili prodotti che hanno sostituito quelli a base di solfato di rame impiegati un tempo e dal piacevole colore azzurrino.
Così, per esempio, l’unica cosa che mi è passata per la mente e che avrei voluto dire a chi l’ha fatta tanto lunga sui poco piacevoli eventi vaticani è: “Non prendetevela troppo: dopo tutto, anche se si atteggiano a semidei a causa della creduloneria di tanta gente, sono uomini anche loro e non possono che combattere una battaglia persa in partenza contro quelle leggi della natura che cercano ostinatamente di osteggiare se non di rinnegare”.
Allo stesso modo seguo con beneficio d’inventario gli sforzi, che per ora mi sembrano poco efficaci, del governo per tirarci fuori dal pantano dove siamo finiti; ma ho fiducia e spero che il piano del ministro Passera sortisca gli effetti desiderati, oltre che per la provata competenza della persona, anche per il suo cognome che considero di buon auspicio in quanto altamente evocativo della più antica, usata, sfrutatta ed insostituibile attrezzatura per fare soldi che la natura ha voluto donare al genere umano. Ma, a proposito del pantano, mi sta venendo un forte dubbio: ma era veramente tutta colpa di Berlusconi? Oppure lo screditarlo è stato solamente un espediente di bassa politica da parte di chi non sa perdere che ha avuto come disastroso effetto quello di screditare anche l’intero paese? Siccome sono digiuno di economia e finanza credo mi terrò il dubbio a lungo.
Quando non c’è alla televisione qualche film che mi attira di più, guardo con distacco qualche partita di calcio degli europei; ma non mi diverto più come mi accadeva anni fa; deve trattarsi di un condizionamento, legato alle vicende delle partite truccate del nostro campionato, che mi fa supporre la presenza di irregolarità ovunque: devo dire però che effettivamente, dalle gare che ho visto e da certi arbitraggi, ho avuto realmente l’impressione che ci sia già un vincitore designato. Ovviamente mi auguro di sbagliarmi. Secondo me, fra quelle che ho visto, quella che gioca meglio è la Spagna seguita dalla Germania e dal Portogallo. Scrivo questa nota prima dell’incontro fra Inghilterra ed Italia di questa sera: gioca meglio l’Inghilterra ma la palla è rotonda e, non si sa mai, con l’aiuto dell’innominato... Ma, in tutta onestà, non me ne importa più di tanto.
Ho sentito ieri sera che il tiro al bersaglio dei magistrati continua: stavolta è toccato a Formigoni, che, naturalmente, si dichiara innocente. Ed è un tiro ben calcolato: un colpo di qua ed uno di là in modo da confermare, mostrandosi apparentemente indipendenti, la loro supremazia.
D‘altra parte, effettivamente, vorrei sapere chi è quel capitano d’industria, quel finanziere, quell’amministratore, quel faccendiere eccetera che non potrebbe essere, con adeguate ricerche, beccato, per usare un termine da bambini, con le dita nella marmellata. Però l’iter successivo di coloro che vengono poi accusati non mi appare univoco: c’è chi passa sotto silenzio e chi viene portato agli onori delle cronache. Giorni fa ho sentito che è stato indagato, per corruzione o qualcosa di simile, anche un magistrato e che è sotto inchiesta addirittura il vice-presidente del Consiglio Superiore, ma sicuramente si tratterà di errori e tutto verrà abbuiato. E’ chiaro che la cosa mi riguarda ben poco, ma mi sembra evidente quanto possa risultare importante essere dalla parte giusta.
Mi incuriosisce, ma con distacco, il duello, per le primarie del PD, fra chi vuole liquidare la vecchia “intellighenzia” del partito e chi su di quella basa la propria conferma; il primo viene accusato di collusione con Berlusconi, il secondo, per me, può essere accusato di eccessivo staticismo. Ma questi due politici, ed anche tutti gli altri, dovrebbero ormai rendersi conto che le loro lotte per quello che si potrebbe definire “potere” sono completamente inutili poiché il “potere” non è più nelle mani della politica ma è passato in quelle della finanza. E questo non solo da noi o in Europa, ma ovunque.
Ma, come disse un cieco, chi vivrà vedrà.

Attilio Taglia










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