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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - Firenze, 10 Settembre 2012

Pensierini
di Fine Estate

  Nelle scorse giornate di caldo spesso torrido mi è tornato in mente l’ammaestramento in proposito di un vecchio e saggio operaio agricolo una settantina di anni fa: «Questo è tempo da terremoti».
Non so o non ricordo più su cosa si basasse tale affermazione ma sta di fatto che proprio in questi giorni tale evento tellurico si è novamente fatto vivo in Emilia-Romagna pur con scosse di lieve entità ma, ovviamente, di grande effetto psicologico.
Spero tuttavia che la coraggiosa gente di quei posti non si lasci abbattere proprio ora, al momento cioè in cui devono prendere il via i più importanti lavori di ricostruzione sfruttando i finanziamenti ottenuti. A questo proposito mi ha fatto molto piacere l’assicurazione del ministro Cancellieri, in visita in quei luoghi, circa l’impiego di quanto in suo potere per evitare che anche un solo euro finisca nelle mani della criminalità organizzata. Solo che temo molto che ciò possa realizzarsi veramente; infatti ritengo che le varie mafie abbiano infiltrati potenti in ogni dove: nei Consigli di quartiere, nei Comuni, nelle Provincie, nelle Regioni, nei Partiti, in Parlamento, nella Magistratura, nell’Esercito e perfino nelle Forze dell’ordine per non parlare della Guardia di Finanza e delle industrie grandi o piccole. Bisogna inoltre considerare che la criminalità organizzata è finanziariamente molto più potente dello Stato Italiano e quindi in grado di condizionare i costi di quanto serve per far rientrare i terremotati nelle loro case e far ripartire le industrie, ovviamente ricavandone un utile.
In questa atmosfera di mio personale scetticismo mi ha dato particolarmente noia uno spot pubblicitario che ho considerato un vero e proprio atto di sciacallaggio commerciale: si tratta di quella pubblicità televisiva del Grana Padano in cui un Dirigente, con suadente voce melliflua, invita a consumare il proprio prodotto in modo da poter aiutare i terremotati.
Può anche darsi che un qualche per mille dei maggiori introiti venga realmente destinato agli aiuti, ma sotto sotto io ci “annuso” un attacco al concorrente e ben più disastrato Parmigiano- Reggiano. In altre parole, come si dice in Toscana, agli zoppi bastonate negli stinchi.
Ma lasciamo i terremoti reali ed occupiamoci di un piccolo terremotino parlamentar/estivo: mi riferisco alle vacanze con scorta del Presidente della Camera al quale, come prima cosa, consiglierei di guardarsi bene attorno per individuare con sicurezza chi dei suoi nemici (o più probabilmente amici ma concorrenti) abbia fatto arrivare la notizia alla stampa. Il secondo consiglio che avrei voluto dargli è come se glielo avessi suggerito telepaticamente, infatti un notiziario riportava la sua richiesta di ridurre al minimo le scorte, cosa questa che sembra sia stata presa subito in considerazione dal Governo.
Poiché ritengo che le persone con scorta siano molte (alte cariche dello Stato, della Magistratura, di Enti statali, di Partiti e Sindacati e forse anche qualche rettore di importanti università) e che quindi il fenomeno vacanziero sia molto più esteso di quanto si possa ritenere, mi dispiace un po’ per tutti quegli agenti di scorta che saranno privati di qualche giorno di relax in buoni alberghi di località amene. Mi auguro però che il lavoro che avranno in futuro risulti assai più redditizio sia per loro che per lo Stato.
Mi viene spontanea anche un’altra domanda: ma sono proprio necessarie le scorte?
In fin dei conti tutti questi personaggi che si sono dati da fare con ogni mezzo per raggiungere le loro cariche avranno anche messo nei conti della loro vita una certa dose di rischio che magari era anche più grande via via che ascendevano. E, se hanno deciso di correrlo prima, mi sembra dovrebbero seguitare ora che sono certi di una buona dose di appoggio popolare.
Inoltre, per quel che riguarda il futuro della nazione, nel deprecabile caso di qualche attentato, dovrebbero sapere che ognuno di loro ha il proprio sostituto e che , praticamente, siccome nessuno al mondo è veramente insostituibile, tutto seguiterà a funzionare almeno come ha funzionato in precedenza.
Senza contare che il mostrare un po’ di coraggio facendosi vedere fra la gente senza guardaspalle potrebbe anche essere un’ottima réclame in vista delle non lontane elezioni politiche.
Ma l’avranno poi almeno una frazione di quel coraggio che è richiesto, per stipendi nemmeno confrontabili con i loro, a militari, forze dell’ordine, pompieri nonché alle loro stesse scorte?

Attilio Taglia










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