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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.
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Firenze, 1 Dicembre 2012
Fra Renzi e Bersani,
the winner is...
Prima che domani avvengano le votazioni e si sappia il risultato del duello Bersani-Renzi (rigorosamente in ordine alfabetico) ‘mi scappa’ di fare qualche commento ed azzardare qualche previsione. Non voglio entrare nel merito della legittimità o meno di annunci sui quotidiani oppure se sia giusto o meno impedire a chi lo desidera di esprimere il proprio parere; l’unico commento che posso fare in proposito è che, se esistono delle regole, allora vanno rispettate. Ed in questo senso Bersani ed altri di cui non ricordo il nome hanno fatto bene a presentare il loro ricorso agli appositi organi del partito. Temo però che tale mossa non sia stata politicamente felice e possa ritorcersi contro di loro.
Mi spiego: se c’è una cosa alla quale tutti gli italiani sono particolarmente attaccati, a causa del loro innato individualismo (che è anche il loro difetto principale), questa è il potersi ritenere liberi di dire la loro su qualunque argomento ed in qualsiasi momento; ora il ricorso presentato ed, a quanto ne so convalidato, ha molto il sapore di un vecchio ‘diktat’ del comitato centrale del PCUS e quindi potrebbe non essere stato gradito ad una parte degli elettori del PD.
Ritengo tuttavia che però assicurerà ai ricorrenti la vincita delle primarie, ma, specialmente tenenedo conto anche del ventilato avvicinamento a SEL, potrebbe alienare al PD i voti della sua parte più centrista; e questo sarebbe assai pericoloso anche per la breve distanza dalle prossime elezioni anticipate.
Guardando invece le cose dal punto di vista del sindaco di Firenze, immagino che lui non possa che trarne vantaggio qualsiasi sia il risultato delle primarie: infatti se dovesse vincerle, cosa che non credo, non dovrebbe avere altre difficoltà che quelle legate allo smantellamento della vecchia ‘nomenklatura’ del partito; se invece fosse sconfitto di misura, forte dei voti ottenuti, potrebbe passargli per la mente anche di tentare una specie di ‘Berlusconata di sinistra’ fondando una nuova entità politica (una specie di vecchio partito socialdemocratico) e scindendosi dal PD (che sarebbe così costretto a tornare alle vecchie alleanze con l’ultrasinistra). E forse potrebbe anche avere successo alle prossime elezioni assommando i voti tolti al suo partito di origine quelli quasi certi di Casini, di Montezemolo e degli altri gruppi di centro nonchè anche di buona parte di quelli di un PdL in via di liquidazione.
In fin dei conti fu così che il Cavaliere vinse in quattro mesi le prime elezioni; ma c’è anche un’altra cosa da aggiungere: forse la cosa potrebbe anche non dispiacere alla Lega che, se ben ricordo, a suo tempo si schierò anche con D’Alema.
Certo che provare a fare fantapolitica è abbastanza divertente ma, semmai, ne riparleremo dopo le elezioni.
Attilio Taglia 
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