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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


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Firenze, 17 Dicembre 2012

Il Nostro Futuro
è scritto nelle Stelle...

E sta a vedere che stavolta il Berlusca ha azzeccato la mossa giusta trovando il verso di mettersi finalmente da parte ritagliandosi un ruolo di ‘padre nobile’ senza correre il rischio di essere cacciato in malo modo, cercando di far convergere quanti si definiscono ‘moderati’ e lasciando il Paese in mani veramente capaci di risollevarlo anche se al costo di notevoli sacrifici.
E’chiaro però che, come sempre, la strada è irta di ostacoli il primo dei quali risiede nella difficoltà che Monti, pur spinto dai colleghi europei, accetti di sobbarcarsi nuovamente l’arduo compito di mettere d’accordo, per il bene del Paese, gente paraocchiata e litigiosa; in effetti, se io fossi al suo posto, tenderei più al meno faticoso e quasi certo ruolo di Presidente della Repubblica; ma l’uomo, pur abilissimo, mi appare anche sufficientemente “self conceited” da cercare di raggiungere la qualifica storica di ‘salvatore della patria’; e quindi forse ho sopravvalutato questo possibile impedimento.
La seconda difficoltà consiste, col breve tempo a disposizione prima delle elezioni, nel creare nell’opinione pubblica la sensazione che una coalizione, quale quella che dovrebbe originarsi all’uopo, possa prevalere nella competizione elettorale per poi affidare la presidenza del consiglio a Monti; e qui (anche se un disegno del genere potrebbe forse attrarre il voto di alcuni ‘Renziani’) la vedo veramente dura: confrontarsi con l’iperprotetto apparato del centrosinistra (soprattutto anche imbaldanzito dal successo delle primarie e reso più sicuro dal favore dei pronostci) mi appare un’impresa che rasenta la temerarietà, ma, come dicevano i latini, “audaces fortuna iuvat”, anche se ci credo poco.
Terza difficoltà: ma saranno poi veramente tutti concordi i gruppi che vanno dal centro alla destra a concorrere per un Monti bis?
Ed a parte questo, anche in caso affermativo, quanto tempo ci vorrà affinché i vari capi, capetti ed aspiranti tali rinuncino ad eventuali cariche governative (spettanti a Monti che però, per la sua compagine, potrebbe anche pescare competenti di varia origine politica) e possano trovare un accordo sulla spartizione delle varie cariche parlamentari?
Ce la faranno prima delle elezioni?
Insomma, la situazione mi appare talmente incerta da vietarmi di azzardare qualsiasi previsione. E questo non solamente per il centro-destra ma anche per il centrosinistra dove non arrivo a capire da che parte si butterà Bersani: mentre sembrava orientato più verso Vendola, non appena il Cavaliere ha accennato a rientrare in gioco eccolo assicurare che, dopo le elezioni, avrebbe cercato un accordo con Casini; senz’altro un abile mossa politica, ma quel ‘dopo le elezioni’ mi suona tanto come un “intanto io vinco le elezioni con l’appoggio di tutta la sinistra, poi vedrò di aprire un po’ dall’altra parte”. Cioè, forte del suo successo personale, sembra abbia intenzione di dedicarsi a fare il comodo suo, e questo potrebbe anche essere un gran bene per una nazione che più che di ogni altra cosa ha bisogno di un vero ‘leader’.
Ma glielo consentirà il rigido apparato del suo partito? Tutto compreso fino a qui non mi sembra che ci sia altra soluzione che quella di affidarsi al solito stellone che protegge gli italiani; in altre parole il nostro futuro è forse scritto nelle stelle. Roba da oroscopi.

Attilio Taglia










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