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L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40- 41- 42- 43- 44 - 45
Firenze, 30 Dicembre 2012

Solo una certezza:
il 2013 non è bisestile

Sembra che ci avessi visto giusto quando ho scritto che Monti sembrava avere le caratteristiche giuste per atteggiarsi a salvatore della patria (riflessione 43) ed infatti eccolo pronto a guidare, però senza candidarsi essendo già senatore a vita, un gruppo di centristi che condividano le sue proposte, e con l’appoggio fondamentale della Chiesa per giunta. Ma io mi domando se un tale raggruppamento potrebbe raggiungere, alle prossime elezioni, una maggioranza sufficiente per poter governare e, come unica possibilità, mi sembra ci vorrebbero contemporaneamente grossi apporti sia dal PdL che dal PD.
Esaminiamo la parte PdL: qui non dovrebbero esserci grandi difficoltà, mi sembra infatti che ci sia già in atto un clima da abbandono della nave; ma non vanno sottovalutate le alzate d’ingegno del cavaliere il quale, a forza di spot autoelogiativi su qualunque emittente televisiva, sembra stia risalendo in fatto di gradimento. Giustamente ora limiteranno le sue uscite televisive ma lui ha già detto che allora girerà l’Italia, come fece a suo tempo Prodi imitato recentemente da Renzi, ed è capace, da abile propagandista di se stesso qual’è, di seguitare a migliorare le sue possibilità. L’unica cosa che mi sento di consigliargli è che però, se vuole agire per il bene della nazione come asserisce, allora tiri tutta questa volata non tanto per sé (dovrebbe rendersi conto di essere ormai bruciato) quanto per qualcuno di sua fiducia al quale, a risultato ottenuto, passare il bastone del comando magari accampando una qualunque malattia immaginaria.
Guardiamo ora la parte PD: in questo caso vedo robuste difficoltà, infatti mi appare difficile che anche i renziani, unici possibili interessati a schierarsi con Monti, abbiano voglia di abbandonare un carro pronosticato vincente; ma da questa parte forse potrebbero giocare a favore del centrismo sia la quasi certa allenaza con SEL che, soprattutto , la già descritta posizione della Chiesa e forse anche qualche dissapore personale nei confronti dell’attuale dirigenza; ma, se fossi nei panni del Presidente del Consiglio dimissionario, non ci conterei troppo.
Ma, per sparare una previsione, ammettiamo che il raggruppamento di centro possa vincere le elezioni e Monti tornare a fare il Presidente del Consiglio di una compagine di sua scelta (cosa questa forse auspicabile per il bene dell’Italia); ma avrebbe poi la possibiltà di governare?
Si troverebbe contro tutta la sinistra umiliata dallo smacco di aver perso elezioni già vinte sulla carta, la destra che già si era dissociata dal governo precedente, e forse anche quasi tutti i sindacati nonché, con molta probabilità, anche una Magistratura timorosa di perdere qualche fettina del suo strapotere. E, poiché certe parti non sanno perdere, forse potrebbe cominciare anche per lui quel tipo di sottile campagna denigratoria che, senza alcun riguardo per gli interessi della nazione, aveva funzionato così bene con il suo predecessore. Insomma, se questa possibiltà si avverasse, si tornerebbe alla solita ingovernabilità con il vantaggio stavolta di poter contare, anziché su un frusto bipolarismo, su un nuovo, geniale, tripolarismo (sinistra, centro, destra) di indubbia inefficienza. Evviva!
Da qualche tempo mi ha colpito la migrazione verso la politica di imprenditori anche di alto livello, a cominciare da Montezemolo per passare al costruttore romano, in corsa verso il posto di sindaco della città, ed anche di altri di cui ho sentito dire ma ora non ricordo. Siccome sono un malfidato, ho interpretato questi casi come rincorse verso una maggiore certezza di rilancio economico (in effetti, per Montezemolo, forse non c’è più tanta sicurezza in Ferrari o la ferrovia non rende quanto atteso, per il costruttore romano è ben nota la profonda crisi del settore e così via) e mi è venuto anche in mente che anche il ritorno in campo di Berlusconi possa essere stato dettato da motivi analoghi (ha avuto ed ha enormi spese legali nonché il non lieve esborso per la ‘buonuscita’ della ex moglie e forse anche Mediaset si trova a dover fronteggiare un robusto calo pubblicitario).
Quello che mi aspetto, quindi, è che nelle liste delle prossime elezioni si vedano comparire molti nomi, soprattutto di imprenditori medio-piccoli, che tentano la carta del bengodi.
Sono rimasto però sorpreso che anche un certo numero di magistrati si vada aggiungendo ai migratori sopra menzionati: che stia tirando brutto vento anche in quella roccaforte?
Quest’anno sta per terminare e, facendo finta di crederci, non posso fare altro che augurarmi ed augurare che il prossimo, non essendo bisestile, si comporti più assennatamente e ci lasci almeno intravedere la possibilità di tornare a sorridere di noi stessi spensieratamente.

Attilio Taglia










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