L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

 

L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.


n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40- 41- 42- 43- 44 - 45 - 46- 47- 48- 49- 50- 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57
Firenze, 25 Marzo 2013


Facile criticare,
difficile poi fare...

Devo confessare che, approfittando del tempo inclemente nonché del fatto di non essermi ancora completamente rimesso da una noiosissima influenza, non sono andato a votare. D’altra parte, dato il fatto che non avrei votato né per il M5S, né per Monti, né per il PD, né per il PdL (in ordine alfabetico), il mio voto sarebbe stato pressoché equivalente ad una scheda nulla. Infatti la mia preferenza sarebbe andata all’unico partito, ora cancellato, che, senza tanti strombazzamenti bugiardi, aveva silenziosamente ma efficacemente iniziato con successo la battaglia contro il malcostume in voga nelle varie amministrazioni dello Stato: il polverone della Regione Lazio era infatti venuto fuori grazie al lavoro dei radicali.
Ripensandoci ora, quello che più mi sorprende è il fatto che solo dopo un giorno o due di rilievo nelle prime pagine dei giornali e nei notiziari televisivi il tutto sia stato smorzato piuttosto rapidamente: se questo affossamento è comprensibile dal punto di vista dell’editoria giornalistica e televisiva pro PdL in quanto lo scandalo riguardava quella parte, lo è però molto meno per l’editoria della parte avversa a meno che non si temesse che il troppo risalto potesse dare inizio a simili ricerche anche in amministrazioni a guida diversa.
Col senno di poi credo di poter affermare che entrambe le parti hanno commesso un grave errore: dando giusto, e magari anche esagerato, risalto all’accaduto, riconoscendone il merito a chi lo aveva, avrebbero potuto ottenere un doppio effetto positivo nel senso che forse avrebbero da un lato mostrato che già c’era chi si muoveva nel senso del rinnovamento spuntando in tal modo alcune frecce al M5S e dall’altro forse salvato quel Partito Radicale colpevole solamente di sostenere verità scomode quasi per tutti.
Mi auguro soltanto che alle prossime elezioni, che non prevedo troppo lontane, gli italiani siano in grado di rendersi conto di chi realmente lavora per il bene del paese e che non si lascino ancora convincere da chi è abile solo a parlare eccitando gli animi, magari anche per una causa giusta, ma senza proporre poi alcunché di credibile o realizzabile. Purtroppo in questo paese tutti sono abilissimi a criticare, ma quando si arriva al concreto ecco l’ecatombe degli asini.
L’ho presa un po’ larga per arrivare dove volevo ma d’altra parte un ottimo guidatore allievo del grande Nazzaro mi aveva insegnato, fin dalle mie prime esperienze di guida, che bisogna cercare di ‘allargare’ prima delle curve difficili (per i curiosi tale guidatore era mio padre che, agli inizi della prima guerra mondiale, si era arruolato come autiere ed aveva avuto come istruttore proprio il grande pilota).
E volevo arrivare a parlare del fatto che a breve penso che avrò la risposta ad un doppio interrogativo che mi gironzola da alcuni giorni nel cervello.
Questa risposta mi verrà data per un verso dal comportamento del M5S nei confronti del mandato esplorativo a Bersani: seguiterà a rifiutarsi di collaborare o, magari a carissimo prezzo, sosterrà la formazione di un governo di ultrasinistra?
L’altro verso riguarda invece il comportamento di Bersani (non vorrei essere nei suoi panni) nelle due ipotesi di cui sopra: in caso di rifiuto, pur di provare a governare, credo tenterà una specie di riconciliazione col PdL altrimenti sarà costretto a ridare le redini del gioco al Presidente; in caso invece di appoggio M5S se la sentirà davvero di dar vita al sopra citato governo rischiando o la spaccatura del suo partito oppure di essere subito delegittimato dai suoi franchi tiratori?
Sento dire che, pur di provare a governare, e forse per dare un’impressione iniziale di equilibrio, Bersani vorrebbe formare un governo piuttosto tecnico, quasi ad imitazione di Monti (e forse con lo stesso Monti tanto per cercare di raccattare qualche voto in più) nel quale chiamerebbe come ministri grossi esperti, ovviamente di sicura fiducia, sia dalla Magistratura che dalla Banca d’Italia.
Potrebbe anche essere una buona idea a patto che non si comportino come gli ‘esperti’ che il partito aveva chiamato a guidare il Monte dei Paschi di Siena.

Attilio Taglia










Gli eBook Simonelli Editore possono essere letti anche sugli iPhone, sugli iPod touch e sull'iPad


Guarda i VideoPensieri
di Luciano Simonelli
su Day By Day
Clicca Qui

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved