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Firenze, 17 Febbraio 2014

Lettera a Renzi

Ciao, Matteo,
spero mi permetterai, per una questione di età (io sono molto avanti negli anni e tu fortunatamente no), di darti del tu e di trattarti abbastanza confidenzialmente: voglio esporti qui di seguito alcune considerazioni che mi vengono spontanee ora che ti accingi a diventare il Presidente del Consiglio dei Ministri e quindi, di fatto, il massimo rappresentante del nostro paese dopo il Presidente della Repubblica. E, fin da questo momento, mi auguro e ti auguro di avere successo e di riuscire in quel cammino che ti sei (e ci hai) proposto di intraprendere.
Purtroppo negli ultimi giorni alcuni problemi di salute mi hanno impedito di seguire con la solita attenzione (ed anche oggi fin qui, 18.40, non ho ascoltato notiziari o letto via web le prime pagine di alcuni quotidiani) il susseguirsi di eventi che ti hanno, forse forzatamente, portato alla decisione di giocarti il tutto per tutto cercando, per il bene dell’Italia, di accelerare i tempi necessari a rimuovere il paese dalla stagnazione in cui lo manteneva l’inerzia di Letta. Devo confessarti che, fino alla tarda notte scorsa, una delle cose che mia colpito di più è stato il fatto di non aver udito o letto nessun commento che prendesse in considerazione la possibilità, remota, va bene, che il Presidente potesse prendere una decisione diversa da quella di chiamare te a presiedere il prossimo Consiglio dei Ministri; decisione che poteva anche essere giustificata da un qualche motivato ‘superiore interesse del paese’ così come anni addietro certe ‘baronate’ universitarie venivano giustificate in nome del ‘superiore interesse degli studi’.
Ma, dando ora quindi per scontata la tua chiamata, lasciami cercar di prevedere qualcosa circa la strada che hai davanti: usando termini un po’ immaginifici direi che dovrai percorrere un ripido viottolo di fondo valle avente le due fiancate piene di cecchini ben appostati (forse più la fiancata sinistra di quella destra) e con l’incognita che, magari durante le notti (cioè i periodi bui che, come puoi ben immaginare, tutti i governi devono necessariamente affrontare) qualcuno possa porre anche qualche mina anti-uomo lungo il tuo percorso. Esco però dall’immaginifico e cerco di individuare meglio chi potrebbe colpirti sparando dalle fiancate della valle: dal lato sinistro quanti, ancora ancorati a fruste ideologie, non perdonano a te (come d’altra parte a Letta prima di te) l’origine democristiana; ed anche chi, ho sentito, vagheggia già un nuovo centro-sinistra che, se ho capito bene, non sarebbe altro che una sinistra senza nemmeno una ‘spruzzatina’ di centro; e, da prendere in seria considerazione, anche la subdola azione, iniziata come ‘battage’ pubblicitario del libro di Friedman, e che vede schierati nomi come De Bortoli, Mieli, Passera nonché il tuo ‘amico’ Civati i quali, se ho capito bene, hanno in mente un nuovo ‘movimento’ che, immagino, avrebbe dietro le quinte anche l’Ing. De Benedetti e quindi un’entità, ben supportata da importanti giornali e gruppi bancari, avente anche il famoso ‘dossier Passera’ quale base politica. Naturalmente non parlo di quanto potranno nuocerti SEL e Grillo perché li ritengo più ‘esterni’ al gioco al massacro.
Come già accennato sopra vedo molti meno pericoli provenire dalla fiancata destra, credo infatti che basti un po’ di ‘oculatezza’ nel cercare di non esasperare il conflitto su alcuni ‘tabù’ di certa destra per far caricare a salve i fucili puntati su di te; ritengo anche che Berlusconi (anche lui innamorato del bipolarismo dove crede di poter di nuovo trionfare), cioè Forza Italia, difficilmente si metterà di traverso alla tua azione innovativa; semmai vedo più probabile un qualche ‘scherzetto’ da parte di quell’Alfano che ormai si ritiene il vero leader del centro-destra e che (ho sentito poco fa durante un’interruzione per mangiare un boccone ed ascoltare un notiziario delle 20) ha addirittura attaccato il Cavaliere accusandolo di essersi circondato di inetti e forse, preso dalla foga oratoria, dimenticando di essere proprio lui una specie di ‘primus inter pares’.
Tuttavia il suddetto notiziario mi ha anche confermato che quanto scritto fin qui è abbastanza nel giusto ed allora proseguo cercando di individuare quali potrebbero essere le mine anti-uomo sul tuo sentiero fra le quali forse la prima è da riconoscere nello strapotere della burocrazia che, con i suoi mille laccioli, rallenta l’iter di qualsiasi provvedimento e può addirittura arrivare ad impedire la realizzazione di iniziative, anche buone ma non di suo gradimento, come già accaduto a quasi tutti i governi che si sono succeduti a partire dalla fine del ‘dominio’ democristiano; a questo potresti forse porre un freno se ti riuscisse di far licenziare dal parlamento leggi già dotate di regolamento di attuazione e contenenti come penultimo articolo la clausola di non retroattività e come ultimo la clausola di abrogazione di ogni altra legge precedente in materia, questo legherebbe le mani a tanti spaccacavilli annidati nel sottobosco dei ministeri; altra potente mina sul tuo percorso è la presenza e la potenza di quello che Panebianco ha chiamato tempo fa il ‘Partito della Spesa Pubblica’ (e che io ho successivamente identificato come una ‘piovra bicipite’ ed infine come ‘mafia di stato’, rifl.74 e 94) contro il quale dovrai ingaggiare una battaglia dall’esito assai incerto (anche perché buona parte di tale ‘schieramento’ appartiene al tuo partito) ma che io considero fondamentale per far uscire il nostro paese dalle difficoltà economiche in cui si trova, ridare ossigeno alle industrie accelerando la ripresa delle assunzioni e contribuendo così anche a rimettere qualche soldo nelle tasche degli italiani, ma soprattutto per ridare ad una seria ‘politica’ il potere che fin qui le è stato di fatto scippato.
Caro Matteo, mi fermo qui anche perché ora sono certo che domattina alle 10.30 (giorno 17, numero per me abbastanza propizio e spero lo sia anche per te) Napolitano ti conferirà l’incarico di formare il nuovo governo; so benissimo che hai di fronte un compito quasi sovrumano ma ti invito ad impiegare tutte le tue forze per riuscire anche perché, se ‘le forze del male’ ti impedissero perfino di avviarti verso i tuoi fini, non vedrei che un grande buio nel futuro del nostro paese.
Accetta quindi un sonoro “In bocca al lupo” da un vecchio ex cacciatore. </p>

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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