L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

 

n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40- 41- 42- 43- 44 - 45 - 46- 47- 48- 49- 50- 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84
Firenze, 15 Novembre 2013

Cupio dissolvi
& Dintorni

Prima Parte

Mi sembra che in questi giorni di sublime confusione politica anche i più noti commentatori di quanto avviene o, pur di scrivere qualcosa, argomentano sul generico oppure si avventurano in commenti alla “se ci do ci azzecco” tenendo però sempre i piedi in due staffe, se non tre. Io, non avendo a disposizione le fonti di informazione che hanno loro e nemmeno una competenza che possa considerarsi tale rispetto alle loro, trovo molta difficoltà ad organizzare i miei ragionamenti in modo da poter convincermi di aver trovato non dico una strada ma almeno un viottolo per scrivere qualcosa che abbia qualche probabiltà di risultare credibile. E così, trovando quasi disgustose le capriole ed i voltafaccia che fanno i nostri rappresentanti pur di procurarsi qualche probabilità di mantenersi le adorate poltrone sotto il sedere, dopo aver ascoltato qualche notiziario tanto per non essere proprio disinformato ed aver dato una scorsa su internet ai titoli delle ‘prime pagine’ di diversi giornali, non sto a seguire le trasmissioni televisive più o meno orientate di approfondimento o quei chiassosi dibattiti (da me ribattezzati ‘sbatacchiamenti’) caratterizzati principalmente dal cacofonico risultato del coro di più voci (di politici, di giornalisti, di opinionisti ed anche degli stessi moderatori) che si urlano contro contemporaneamente.
Comunque, e forse un po’ in disaccordo con quanto affermato inizialmente, da quanto ho ascoltato ed ho letto da alcuni giorni in qua, mi è apparso che l’attenzione dei media si sia principalmente focalizzata su alcuni argomenti relativamente ai quali credo di poter esprimere il mio punto di vista. E li elenco: in politica il ‘cupio dissolvi’; in cronaca le baby escort; nello sport la non partita di calcio sospesa per timore degli ‘ultras’.
Cominciamo dalla frase latina che, se non sbaglio, è stata usata da Letta (che vorrebbe restare al governo almeno fino alla fine del 2014) per cercare di convincere un iracondo Berlusconi che, a far cadere il governo, non aveva niente da guadagnare; a questo proposito ho sentito e letto commenti dissonanti anche da voci solitamente concordi, segno evidente questo che non sono solo io a non vederci chiaro. Sono però abbastanza convinto che il tutto non dipenda poi troppo dall’esito della vicenda del cavaliere ma che sia invece principalmente legato ai vari ‘cupio dissolvi’ interni a tutte e tre le principali componenti del nostro parlamento.
Esaminiamole brevemente una alla volta partendo da quella che, in questi giorni, viene considerata forse la più litigiosa e cioè il PdL/Forza Italia laddove i contrasti fra falchi e colombe si vanno facendo via via più aspri avvicinandosi al Consiglio Nazionale convocato per sabato prossimo e che, a quanto sento, potrebbe anche essere disertato dalla porzione filogovernativa del PdL dando così forse origine ad una vera e propria scissione (caldeggiata da un tentativo di riciclaggio politico di Fini). Io però non credo che questo avverrà e mi spingono a ciò due considerazioni: innanzitutto la polemica fra le due anime del PdL mi sembra talmente aspra da farmela ritenere forzatamente tale e cioè tenuta su a bella posta per far risaltare, cercando di illudere gli avversari, un’inesistente debolezza interna; la seconda considerazione è invece di tipo utilitaristico, ritengo infatti che, poiché il cavaliere, forse per il fatto di vederci un pochino più lontano di tutti gli altri, è quasi sempre riuscito a rivoltare in proprio favore anche situazioni a lui avverse, anche stavolta agirà secondo il proprio personale interesse (che non è detto non possa essere anche giovevole per il paese) e troverà la maniera di mantenere unito il suo movimento che seguiterà a guidare come presidente quale che sia il destino che i suoi tuttora terrorizzati avversari gli riserveranno. E non credo gli possa personalmente convenire una scissione della principale forza del centro-destra in quanto soltanto con l’unità del movimento e con il proprio potere carismatico personale può pensare ad un risultato positivo in caso di prossime elezioni.
Ma veniamo ora al secondo caso di cupio dissolvi e cioè a quello che riguarda il PD: anche qui forse c’è aria di una scissione già pronosticata, se non sbaglio, da Gentiloni ma le cose sono probabilmente anche più complicate perché dietro alle schermaglie fra i due principali concorrenti alla ladership del partito [in ordine alfabetico Cuperlo e Renzi di cui il primo protetto, anche per mezzo delle (prezzolate?) iscrizioni gonfiate, dalla geronto-nomenklatura del PD] c’è anche l’ingombrante ombra dell’attuale Presidente del Consiglio che sembra avere dalla sua Epifani e quindi, direi, tutta la parte sindacale. Quest’ultima, secondo Renzi che forse qui non ha tutti i torti, necessiterebbe anch’essa di revisione; in effetti, secondo me, per esempio, i metalmeccanici della FIOM, zoccolo duro della CGIL, avendo lavoro, buoni stipendi, molto probabilmente casa propria, auto ecc., fanno ormai parte della media borghesia e non so quanto possano ancora vedere di buon occhio gli scioperi (con detrazioni per legge dalle buste paga) via via proclamati per questo o quel motivo puramente politico che magari li può riguardare soltanto per solidarietà.
Mi scuso per questa digressione sindacale e torno al tema principale. Quindi, non considerando Civati e l’altro pretendente di cui non ricordo il nome, si tratta di una corsa a due e mezzo ma non vedo la possibilità, per Letta, di essere rimosso (a meno che non lo faccia Berlusconi ma, ripeto, non credo) dalla Presidenza del Consiglio chiunque diventi leader del PD.
Voglio ora parlare brevemente dei due principali candidati: prima Cuperlo di cui conosco ben poco dato che, fino a pochi giorni fa, era per me un illustre ignoto, ma, essendo l’alfiere della nomenklatura, posso immaginare quale sia il suo punto di vista: è uscito dalla mia zona di anonimato quando l’ho sentito parlare in un breve inserto di un telegiornale; quindi vado a sensazioni e devo dire che lì per lì mi ha ricordato un mio compagno di liceo abbastanza bravino ma soprattutto piuttosto secchione ed, ovviamente, capoclasse; anche lui, quando parlava con i ‘grandi’, vendemmiava dalla vigna del vocabolario le parole più adatte ad esprimere la lezioncina debitamente imparata quasi a pappagallo; però, un paio di sere fa, dalla stanza accanto ho avuto modo di sentirlo parlare un po’ più animatamente: non sono riuscito a comprendere bene quale fosse l’argomento ma, non saprei dire perché (forse l’intonazione della voce?), immediatamente ho rivisto il grande Tognazzi fare la ‘supercazzola’ in “Amici miei”, ovviamente con ‘scappellamento a sinistra’ stavolta.
Spero mi sia perdonato il tono scherzoso con cui ho parlato di chi potrebbe diventare un importantissimo leader italiano, d’altra parte ho cercato di fronteggiare sorridendo l’ignoto. Ed ora parlo brevissimamente di Renzi, di cui ho già avuto modo di dire la mia in precedenti riflessioni (n° 83): secondo me seguita a parlare troppo ma forse conta sull’indubbio seguito popolare che ha e soprattutto sul fatto che, almeno secondo me, il PD, anche se con grande mal di stomaco dell’attuale dirigenza, non può permettersi di scaricarlo se vuole evitare di ripetere l’esperienza Bersani ed arrivare terzo, dopo M5S e Forza Italia, in caso di prossime elezioni che darebbero così, vista la dichiarata avversione di Grillo per il PD, il via alla probabile formazione di un governo alla guida, ovviamente esterna, dei due ‘clown’. Con buona pace di tutti gli altri paesi europei.
Mi sono dilungato troppo e quindi il discorso sul cupio dissolvi del M5S sarà brevissimo: nel movimento tutto sembra covare sotto la cenere ma appare ovvio che gli eletti fuorusciti dal PD siano in disaccordo con gli altri magari provenienti dai cosiddetti ‘benpensanti’ o dai gruppi dei numerosi italiani stanchi dell’attuale politica. Per ora il pugno di ferro di Grillo sembra avere la meglio, ma cosa potrebbe accadere nel caso di una supremazia elettorale con premio di maggioranza? Con tutta probabilità una rivolta contro il fondatore e l’inizio di una fase fratricida fra chi ha già assaggiato la ‘dolce vita’ romana ed i nuovi eletti, naturalmente a tutto discapito dell’Italia.

(1.Continua)

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









Gli eBook Simonelli Editore possono essere letti anche sugli iPhone, sugli iPod touch e sull'iPad


Guarda i VideoPensieri
di Luciano Simonelli
su Day By Day
Clicca Qui

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved