L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

 

n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40- 41- 42- 43- 44 - 45 - 46- 47- 48- 49- 50- 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78
Firenze, 2 Settembre 2013

Siamo nel Limbo

Adesso che la sentenza su Berlusconi è stata pubblicata mi sono reso conto che, nel valutare l’esternazione del giudice Esposito (rifl. n° 77), non avevo preso in considerazione la possibilità che ci potesse essere anche un altro motivo, oltre a quelli indicati, per avvalorare l’ipotesi che al giudice fossero giunti ‘ordini superiori’: comincio ad essere convinto che forse il comportamento del giudice avesse solamente lo scopo di ‘tirare un sasso in piccionaia’ in modo che chi di dovere, valutate le reazioni, avesse il tempo, anche se breve, di stilare un’affrettata sentenza il più possibile inattaccabile anche se carente, dal mio punto di vista, per quanto riguarda prove certe. Con questo non voglio certamente affermare (non ne ho motivo) che il cavaliere sia assolutamente innocente, dico solamente che a me sarebbe sembrata più giusto che il tutto si fosse risolto con un’assoluzione per ‘insufficienza di prove’ facendo ovviamente ben rimarcare quest’ultimo aspetto. Ma questo, altrettanto ovviamente, non poteva essere fatto perché, oltre ai preoccupanti aspetti politici che ne sarebbero seguiti, avrebbe avuto il significato di una solenne mazzata alla magistratura inquirente senza contare che le enormi (vane?) spese di indagini, intercettazioni ecc. sarebbero rimaste senza plausibili giustificazioni.
In questi giorni siamo nel limbo e, non essendoci quasi niente di certo, si sentono voci che mi appaiono più o meno senza costrutto: per esempio ieri sera Berlusconi ha affermato che, se gli tolgono l’agibiltà politica, dirà ai suoi di far cadere il governo; secondo me ne ha sparata una tanto per cercare di intimorire gli avversari, infatti credo che sia nell’interesse suo, del suo partito (e forse anche dell’Italia) il far durare questo governo il più a lungo possibile; analogamente, nel fronte opposto, mi sembra si cerchi affannosamente di far credere che esista un’unanimità per quel che riguarda la votazione anti cavaliere, in effetti, a parte il fatto che l’unanimità nel PD mi pare sia un raro ‘optional’, forse anche alcuni di quella fazione si sono resi conto che, se viene a mancare l’antiberlusconismo, non hanno più niente con cui mascherare la propria perniciosa carenza di nuove valide idee.
Non c’è niente da fare: i due partiti devono rendersi conto che, nella situazione attuale e per il bene del paese, devono sorreggersi a vicenda pur avendo idee spesso diametralmente opposte, semmai si combatteranno a viso aperto al momento delle campagne elettorali. La situazione è quella dei castelli di carte dove le carte di sinistra si appoggiano alle carte di destra e viceversa e basta un refolo di vento da una finestra aperta (cioè senza colpa di nessuno) perché tutto torni a sparpagliarsi sul tavolo. E di venti esterni adesso ce ne sono anche troppi.
Comunque, in qualsiasi modo si concluda politicamente la sua vicenda, direi che la parabola di Berlusconi sia giunta alla parte bassa del suo ramo discendente; forse, se non gli tolgono l’agibilità politica, potrà ancora usare per qualche tempo la sua indiscutibile abilità per ‘tener su’ le sorti del suo partito ma penso debba rapidamente individuare chi possa fare con similare successo le sue veci. E non mi meraviglierei se, scartate tutte le donne rampanti di famiglia o del partito (fra le quali eventualmente, se fossi in lui, sceglierei la silenziosa, acuta ed imperturbabile Carfagna), individuasse come successore Brunetta; è questi certamente un uomo di solide conoscenze di economia, di lunga esperienza politica, buon (anche se forse non affascinante) parlatore e sicuramente in grado di guidare con successo un partito; forse l’unico punto debole (ma di importanza solo estetica) è la ‘taglia’.
E veniamo ai referendum (si dovrebbe dire referenda?) proposti dai radicali e ieri ‘vistosamente’ firmati da Berlusconi alla entusiasta presenza di Pannella: mi sembra siano condivisibili e ritengo potrebbero trovare molti firmatari anche fra i non radicali o aderenti al PdL, ma direi di essere quasi certo che le operazioni di raccolta delle firme saranno boicottate (una volta mancherà l’addetto, un’altra avranno finito i moduli ecc.) nella stragrande maggioranza dei Comuni italiani. Insomma avverrà come nella vetusta storiella (sono incerto su chi la raccontò, alla radio o alla televisione, ma dovrebbe essere uno fra Dapporto, Chiari o Bramieri) del giovane diavolo che si lamentava col suo superiore circa il comportamento dei dannati, tedeschi ed italiani, a lui affidati; la pena perenne da scontare consisteva nel mangiare merda durante il giorno mentre, al momento del riposo notturno ogni dannato doveva mettere i testicoli sull’incudine e martellarli per un quarto d’ora; <Ma> diceva infine il giovane diavolo <con i tedeschi c’è la certezza, mentre con gli italiani: una volta hanno finito la merda, un’altra volta è sparita l’incudine, un’altra volta ancora non si trova più il martello.....>. Ora che ci penso, questa storiella si attaglia benissimo anche alla giustizia italiana per la quale della miriade dei nostri grandi evasori fiscali la stragrande maggioranza è ‘italiana’ ma l’uomo di Arcore, pur essendo nato troppo a sud, è sicuramente ‘tedesco’.
Da un paio di giorni il principale notiziario Mediaset (TG5) cerca di accreditare una presunta battaglia sotterranea fra Letta e Renzi; io certamente sono meno informato degli estensori dei telegiornali ma, nelle parole pronunciate dai due ‘litiganti’ non ho udito nessun segno di acredine, anzi, se non vado errato, Renzi ha detto che il governo Letta durerà ‘fin che fa’, mentre Letta si è limitato, oltre ad evidenziare alcuni risultati raggiunti, ad elencare altri utili provvedimenti che il suo governo ha già avviato e vuole portare a termine.
Quindi ‘ha fatto e farà’.
Ed allora io concludo che al PdL fa paura Renzi che sarà il probabile accalappiatore di voti per il PD. Allo stesso modo però Renzi, che sembra insistere sulla condanna di Berlusconi, teme fortemente un rientro in gioco di quest’ultimo. Ma io, se fossi nei panni del sindaco fiorentino, avrei più paura dei numerosi ‘sorridenti’ nemici interni al mio partito; a questo mi indurrebbero particolarmente certe improvvise conversioni (vedi D’Alema) in mio favore; e soprattutto, avendo promesso di rinnovare il partito, mi candiderei esclusivamente alla segreteria e non, come vorrebbero i miei nuovi ‘amici’, alla Presidenza del Consiglio. Certo è che, se le manovre dell’attuale nomenkltura del PD riuscissero ad ‘affossare’ Renzi (e con lui forse anche Letta), nelle prossime elezioni, che non vedo troppo lontane, il PD andrebbe incontro ad una probabile sconfitta chiunque sia (Grillo compreso?) a guidare il centro-destra.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









Gli eBook Simonelli Editore possono essere letti anche sugli iPhone, sugli iPod touch e sull'iPad


Guarda i VideoPensieri
di Luciano Simonelli
su Day By Day
Clicca Qui

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved