di Mariantonietta Sorrentino Rizzo 
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L' interesse per la memoria è un atto di giustizia e di amore.
Memoria in quanto riscoperta e valorizzazione delle matrici della nostra cultura mediterranea, matrici multietniche.
Memoria per progettare il futuro, per comprendere il presente.
Un viaggio negli itinerari della memoria alla scoperta di una realtà tanto poliedrica quanto seducente.

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N el sistema produttivo agro-pastorale il periodo che cade fra maggio e settembre coincide con la fine del ciclo agricolo, segnando il rientro delle greggi. Momento di relativa stasi del lavoro, e di realizzazione del ricavato della fatica di un anno intero.
La tradizione sarda della novena campestre nasce in seno ad un preciso contesto socioeconomico. In esso si avvertiva tanto la propria appartenenza alla terra, quanto la necessità di una restituzione al Signore dei suoi prodotti.
L'ospitalità ai forestieri, la condivisione dei pasti, la tregua delle faide, e dell'antagonismo tra i paesi limitrofi, erano parte di tutto questo. La terra univa, in un unico abbraccio, la gente sarda soprattutto dell'interno.
Non solo regione di sequestri , non solo sinonimo di Barbagia, la Sardegna. Il temporaneo dovere di godimento della festa campestre serve una socialità aperta. Alla casa del paese chiusa e protetta si contrappone la dimora dei novenanti, rivolta all'esterno, verso uno spazio comunitario dove la corte, attorno alla chiesa, svolge un ruolo primario.
I santuari campestri sardi sono vitali ancora oggi. Ancora oggi perpetuano tradizioni arcaiche, quasi incuranti dei cambiamenti avvenuti. In una campagna povera di segni della presenza umana, il santuario ha rappresentato un luogo sicuro di incontro per le diverse comunità. Un esempio da seguire viste le quotidiane frammentazioni, le solitudini cui è sottoposto l'uomo contemporaneo.
Novenario prestigioso, quello di S.Francesco di Lula. Posto in collina sulla strada di Nuoro, il santuario conserva l'aspetto settecentesco di un edificio di culto dalle origini più antiche. La sagra, che vi si tiene la prima decade di maggio, è di fatto la festa dei nuoresi.
Particolare di questa è l'offerta di un piatto di "su filindeu", una speciale minestra tipica del mondo pastorale. Antichissimi rituali di guarigione vi hanno luogo.
Tra questi il "sa pesada", cioè pesa, l'offerta rituale di beni in natura dello steso peso del bambino malato. Ma anche il "sa bertula", o bisaccia, ed altri. Un grande pranzo , o "s'arbore" conclude la festa.

Mariantonietta Sorrentino Rizzo

 


 
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