di Mariantonietta Sorrentino Rizzo n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
L' interesse per la memoria è un atto di giustizia e di amore.
Memoria in quanto riscoperta e valorizzazione delle matrici della nostra cultura mediterranea, matrici multietniche.
Memoria per progettare il futuro, per comprendere il presente.
Un viaggio negli itinerari della memoria alla scoperta di una realtà tanto poliedrica quanto seducente.

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Le processioni nel sud sono occasione di incontro. Le preghiere ed i canti scanditi, nei tempi "forti" lamentati e strazianti, fanno parte di rituali arcaici nei quali il religioso è tutt'uno con il sentimento d'appartenenza.
Le "cente" ne rappresentano l'elemento più antico e collaudato.
Nei giorni precedenti la festa del santo patronale le donne del paese allineano, intorno a strutture di legno e di ferro, file di candele ingentilite da fiori.
Sono uno spettacolo a vedersi nelle processioni: le "cente" vengono portate sul capo, con perizia e ardore, come si usa ancora per i carichi pesanti. Nella loro forme a barca gli studiosi hanno letto un preciso e consistente carattere simbolico.
La centa rappresentava la navigazione sotterranea del defunto. Questa rappresentazione trova le sue radici in epoca neolitica, precedente di poco l'era della lavorazione dei metalli (VII a.C.). In essa si ritrova reminiscenza della mezzaluna, considerata in Mesopotamia la barca del dio Sin. Il dio luna appariva proprio associato all'immagine della barca.
E' simultaneo il collegamento luna-morte: il defunto vaga nella tenebre per sorgere, come la luna, dopo la sua breve sparizione.
In Campania "le cente", in Lucania "i cinti": in comune una tradizione e un mito pagano divenuto patrimonio di una parte del sud. Ma altri elementi pagani sono entrati a far parte della religiosità e del costume.
Il "Matrimonio degli Alberi" di Accettatura nel Materano, per esempio. Antica tradizione contadina dalle radici medioevali, in Sassonia, cinquecentesche, in Inghilterra. Tuttavia il rito invoca una fertilità della terra che riporta l'orologio del tempo molto più indietro, a quando l'uomo doveva propiziarsi la divinità per un buon raccolto.
Scelto con cura, un tronco di cerro arriva dal paese di Montepiano, dove è stato tagliato il giorno dell'Ascensione. Gesti precisi, figli di un rituale scandito dalla voce dei contadini. Dai boschi di Gallipoli si muove una processione che conduce la "cima", praticamente la sposa, verde fronda di agrifoglio. La accompagna il suono di organetti e zampogne.
La coppia si unirà il giorno di Pentecoste ad Accettatura, ma solo dopo aver invocato la pioggia.
Che dire, poi, del rito delle pietre, o del "salto dei fuochi" di Pignola in Basilicata?

Mariantonietta Sorrentino Rizzo

 


 
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