di Mariantonietta Sorrentino Rizzo n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
L' interesse per la memoria è un atto di giustizia e di amore.
Memoria in quanto riscoperta e valorizzazione delle matrici della nostra cultura mediterranea, matrici multietniche.
Memoria per progettare il futuro, per comprendere il presente.
Un viaggio negli itinerari della memoria alla scoperta di una realtà tanto poliedrica quanto seducente.

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A Salerno l'amministrazione comunale sta tentando di costruire una metropolitana. Uso il verbo "tentare" senza intenti polemici, almeno stavolta. Ritrovamenti archeologici degni di interesse hanno fermato il prosieguo dei lavori. Non c'è metro del nostro territorio che non regali, all'improvviso e inopinatamente, tasselli del passato.
A Monte Pruno, località collinare posta tra il Cilento ed il Vallo di Diano, provincia di Salerno, il dissodamento di un terreno fece riaffiorare numerosi pezzi d'ambra figurati, ed in particolare elementi di pendagli figurati. La scoperta, avvenuta nel 1928, attirò l'interesse degli studiosi per un territorio di difficile penetrazione, data la congenita mancanza di vie di comunicazione agevoli.
Smerciate in prevalenza nel salentino, le ambre erano considerate pregiate e ricercate per il loro potere apotropaico, cioè magico e medicinale.
I pendagli non furono gli unici oggetti a venire alla luce: fibule, portaprofumi o aryballos, frammenti di selce li avrebberi seguiti nel tempo. La domanda che intrigò gli "addetti ai lavori" fu : cosa si cela dietro questi rinvenimenti?
Nel 1939 fu varata una campagna di scavi per rispondere all'interrogativo.
E il sito di Monte Pruno, posto sull'estremo sperone di roccia degli Alburni, si definì come una località strategicamente importante per la comunicazione tra il Vallo di Diano e la fertile pianura pestana.
Il suo carattere di emblematicità fu chiaro e volto a comprendere i rapporti tra i siti "indigeni" e quelli costieri greci. Stazione di traffico, insomma, alla quale si accedeva attraverso il "Passo del ritorno" detto in vernacolo "valetuorno".
E che dire della tomba principesca che ancora conserva, quasi intatti, i segreti della sua storia? Un capo guerriero caduto in uno scontro ? Gli arredi che circondavano il corpo tradiscono la sua classe sociale: crateri di bronzo, uno strigile, arnese usato dagli atleti per detergersi il sudore, ma soprattutto i resti di un carro e l'assenza nelle immediate vicinanze di altre sepolture sono segnali inequivocabili di autorità.
Ma gli Alburni, nel salernitano, sono munifici di sorprese. Spesso si preferiscono località esotiche e lontane come se la distanza fosse una garanzia sufficiente per il divertimento. Più vicini di quanto crediamo, invece, grazie anche agli apporti del mondo orientale, piccoli gioielli aspettano di essere scoperti.
E questa rubrica tenta di "sponsorizzarli".

Mariantonietta Sorrentino Rizzo

 


 
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