Pensierini da Napoli
di Daniela Di Santo

Rubrica settimanale - Ogni giovedì una nuova puntata    n.3


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L'AMICO DELL'AMICO - Non vi azzardate a chiedere ad un amico napoletano se vi può consigliare da chi andare, per qualsiasi problema, se non volete ritrovarvi, trascinato, da un emerito sconosciuto "amico dell'amico". È un classico. È una specie di catena di S.Antonio. Che sia il medico, l'avvocato, l'idraulico, la colf o il politico, le relazioni professionali, si basano sul principio incontrastabile che se non è amico di un amico non puoi andare avanti. Questo è uno dei motivi per cui i rapporti basati su risponditore automatico, su selezione, su indagine di mercato non funzionano. Se non ti vedono in faccia, se non ti offrono un caffè e sei presentato da qualcuno, neanche a parlarne.
Le conseguenze sono molteplici. Innanzitutto, se hai da lamentartene, mai farlo con la persona interessata, bensì occorre rintracciare l'amico che te lo ha presentato, il quale, a sua volta, provvederà ad aggiustare le cose. Se, per caso, il tizio non ti piace, devi tacere ed attendere, per rispetto al caro amico. Se, invece, il favore ti è stato chiesto, anche se malvolentieri, abbozzi ed esegui nella convinzione che, prima o poi, il tuo sacrificio verrà ricambiato. I famosi voti di scambio, tanto diffusi al Sud, hanno origini comuni con tale pratica. Ecco il motivo per cui essi non sono intesi come qualcosa di negativo, ma diventano, come dire, un favore fatto ad un amico dell'amico.
A proposito: e se non si accetta di entrare in relazione con il tizio presentato?
Bè, non sei un amico, non capisci l'importanza di un tale favore, resterai solo per il resto della tua vita e, possibilmente, morto di fame!
Una delle conseguenze è, ad esempio, lo stravolgimento del concetto di diritto. Vi chiederete: che c'entra? Mi spiego con un esempio. Se ho bisogno di un certificato, se c'è un errore o ritardo da parte di un ente pubblico, non è colpa dell'ente o di un suo addetto, ma è mia. Perché? Ma è semplice! Perché non sono andata da Caio, amico di un amico, che avrebbe potuto risolvermi il problema in dieci minuti! Ecco che il mio diritto ad avere il giusto servizio da parte del personale pubblico, si trasforma in un mio errore.
Ancora: non trovo casa, attraverso i normali canali? Quelle poche che ci sono costano un occhio della testa? Le case popolari sono già assegnate? Errore! C'è un tizio che conosce un mio amico, che mi può trovare la casa che io cerco nel giro di pochi giorni. Certo, lo devi pagare, è il suo lavoro in fondo, ma la casa la trovi! E via di questo passo...
Ma c'è anche un lato positivo in tutto ciò. I napoletani sono riusciti, con questo metodo, a superare difficoltà di ogni tipo. Le lungaggini burocratiche, spesso insormontabili, hanno trovato i loro nemici. Ma soprattutto tale metodo assicura una trama di relazioni a ciclo continuo, solidale e fittamente intrecciata, per cui, in caso di reale necessità, ci sarà sempre, per ognuno di noi, da qualche parte, un vero amico in grado di aiutarlo!

(3.Continua)

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