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per cominciare...(01/01/2007)
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(17/11/2006) -
Che cos'è l'Etica?
(06/11/2006) -
40 anni fa, a Firenze
(04/11/2006) continua...
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Forse
è cominciata davvero la Trasformazione...
Il coro di meraviglia di tutti i giornali italiani di fronte
alle dichiarazioni Arthur Sulzbergher, l'editore di The
New York Times e dell'International Herald Tribune
la dice davvero lunga sulla miopia di questo Nostro Paese e
sulla sua incapacità di guardare davvero avanti. Anzi,
diciamo meglio: la
atavica vocazione dei troppi italiani medio-mediocri, anche
ai cosiddetti "altissimi livelli", di interpretare la parte della "palla
al piede" di chiunque desideri non solo innovare ma aprire
nuove strade sia commericiali che di comunicazione.
L'editore americano ha detto testualmente e semplicemente
una cosa che a me non ha creato alcun moto di meraviglia,
che trovo ineccepibile nell'ordine naturale
dell'evoluzione delle cose. Arthur Sulzbergher ha affermato
che tra cinque anni il suo quotidiano non avrà più la tradizionale versione stampata su carta, che non lo si
troverà più nelle edicole di tutto il mondo ma soltanto online, sul Web. Ha anche aggiunto che il primo passo di questo
processo è stato quello di fondere le redazioni che
si occupavano, rispettivamente, dell'edizione stampata e di
quella online. E, coerentemente, l'editore del New York
Times ha fatto la sua dichiarazione non sulle pagine
stampate ma su quelle online del quotidiano israeliano
Haaretz. Per lo sconforto di tutti quegli snob
(sine nobilitade) che in Italia hanno ancora dei mancamenti quando si parla
loro di computer, di Internet e di editoria elettronica, per
tutti coloro che nel mondo del giornalismo evocano la poesia
della macchina per scrivere Olivetti Lettera 22 e magari
sentono un brivido di eccitazione al suono del fruscio del
pennino di una stilografica su un foglio di carta ho proprio
l'impressione che la Trasformazione sia cominciata. Quale
Trasformazione? Ma quella che per l'Italia sarà
rivoluzionaria ma che nel
resto del mondo industrializzato è semplicemente la naturale
evoluzione delle cose, cioè la Trasformazione digitale, del
Web nei confronti di ogni forma di stampa tradizionale. Numerosi sono stati i segnali negli ultimi mesi, a livello
globale, che indicano una accelerazione a percorrere questa strada.
Negli ultimi mesi del 2006 sono stati messi in commercio
ben cinque apparecchi dedicati alla lettura di libri
elettronici ed anche di giornali, con schermi in carta
digitale, cioè capace di dare ai caratteri sullo schermo una nitidezza pari a
quelli stampati. Tre di questi apparecchi sono prodotti in Cina e
due, rispettivamente, dalla Sony e dalla iRex, che è una
società del gruppo Philips. Inoltre, è proprio di questi
giorni la presentazione da parte della nostra Tim del
cosiddetto Librotelefonino (foto a destra:ne parla
Luigi Maria Reale nella sua rubrica "eBook&Dintorni" ), un innovativo telefonino che
consente anche, grazie ad uno schermo estraibile in carta
digitale di leggere eBook e giornali.
Un altro segnale, che mi riguarda
personalmente, è infine che
eBooksItalia, la libreria che ho creato
insieme con Golem100 per la vendita di Libri Elettronici
prodotti dalla mia casa editrice come da altre case editrici
che desiderano entrare nel mercato degli eBook, è in
costante crescita sia per numero di visitatori che di libri
elettronici venduti. Una realtà, quella di
eBooksItalia, che
sta smentendo giorno dopo giorno quanto sia falsa la
credenza, anche questa tutta italiana, che non esista nella
Penisola un mercato del libro elettronico. Davvero una falsa
credenza. Anzi! I lettori di eBook vorrebbero una maggiore
offerta in questo senso ed io, come Simonelli Editore, sto
producendo molti titoli (oltre cento nel 2006). Ed altrettanto dovrebbero fare le
case editrici che finora hanno aderito al mio progetto.
Queste ultime, che producono per ora quantità di titoli
elettronici che non
superano le dita di due mani, purtroppo non hanno ancora
compreso, per una ignoranza anche questa tutta italiana, che
soltanto quando si fa una consistente e articolata offerta
di titoli si cominciano a fare veramente delle vendite online. E
mi fermo qui. No, non do altri consigli in questo senso ai colleghi
editori che abbiano o non abbiamo deciso di entrare nel
mercato del libro elettronico attraverso
eBooksItalia.
Non desidero regalare più a nessuno, gratuitamente, il mio
ormai consolidato know how in questo senso. Anche perché, lo dico con la franchezza che non mi manca mai, sono un po' stufo di quei cosiddetti colleghi ignoranti come capre su tutto
quanto riguarda il Web come l'editoria elettronica e con
l'atteggiamento di chi "ti fa un piacere personale" se si
mettono a produrre gli eBook da vendere su
eBooksItalia.
Problema tutto loro se non comprendono l'opportunità che
offro di entrare nel mercato del libro elettronico ad
investimento tecnologico zero; sempre problema soltanto loro
se desiderano rinunciare ad un'altra fonte di fatturato. Sì,
sono stufo dei cosiddetti colleghi micro-piccoli-medi
editori
italiani e non ho affatto la vocazione del missionario.
L'unica mia missione è fare crescere la mia impresa
editoriale. Vadano quindi per
la loro strada tutti gli altri, verso i loro successi o fallimenti ed io
vado per la mia. Inseguo il mio sogno editoriale, sono
fermamente deciso a cogliere fino in fondo le opportunità
che anno dopo anno offre la trasformazione tecnologica. Se
qualcuno vuol farmi compagnia lungo questa strada,
benvenuto, c'è posto anche per lui, ma la sua partecipazione
non è affatto essenziale. Almeno per me... E' proprio cominciata
l'era della trasformazione, in tutti i sensi, cari amici che
mi leggete con assiduità. Una trasformazione che va molto oltre
la sfera strettamente tecnologica. Una trasformazione di
mercato, di strategie, di logiche di produzione, di
lettori... Io sono consapevole di questa trasformazione. Non
sono come tanti, troppi colleghi che, si fa per dire,
continuano allegramente a ballare il valzer e non si sono
accorti che la musica è cambiata. Sono non soltanto
consapevole della trasformazione in atto ma anche
intenzionato ad interpretarla creativamente, non
semplicemente a subirla. E ogni giorno che passa non smetto
di meravigliarmi come in Italia non vi sia uno straccio di
investitore degno di questo nome che non capisca come
sarebbe favorevole il momento per destinare qualche
milionata dei suoi capitali per fare business, autentico
business, sviluppando realtà come la mia che sono già
impostate correttamente per interpretare la Trasformazione
del mondo editoriale ed hanno accumulato in questi anni un
know how davvero unico in Italia. Ma, per favore, cari
investitori, ammesso che ci siate veramente, non buttatevi
fra le braccia dei soliti del mondo editoriale della
Penisola. Mai come in questo momento la situazione è stata
più favorevole per far sbocciare una realtà piccola ma con
solide radici... Io sono qui, con idee chiare, progetti seri
e un know how, consentitemi, invidiabile, pronto a discutere
con chi faccia delle proposte serie. Ma resto anche con la
caparbia determinazione di continuare ad andare avanti da
solo, navigando creativamente sull'onda della Trasformazione
di tutta la filiera editoriale.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(10 Febbraio 2007)
(Continua)
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