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(04/11/2006) continua...
PENSIERINI DI NATALE
[Introduzione a parte, i Pensierini si
aggiungono giorno dopo giorno fino al 25 dicembre: tornare a
leggere questa pagina se volete essere aggiornati]
Chissà perché,
ma quest'anno non ho una gran voglia di fare gli Auguri di
Natale. Troppo di quello che vedo intorno mi appare falso,
improbabile e cresce quasi a vista d'occhio la marea
delle persone inaffidabili. E l'inaffidabilità mi sembra che
cresca man mano che si sale ai vertici manageriali e
politici di questo Paese. Mi sbaglio? Sono travolto da una
ventata di pessimismo? Certo, quello che si vede accadere
nella vita quotidiana e dai discorsi che si sentono fare da
troppi che, per un ruolo o per l'altro, hanno "diritto" di
essere ascoltati è un mix fra il deprimente, il saccente e
l'arrogante capace più di irritare, offendere, indispettire
che infondere entusiasmo e una visione ottimistica del
futuro. Problema di errata comunicazione? Problema di una
fisiognomica (anch'essa ha una parte molto importante in una
società come la nostra di esasperata comunicazione) che trae
in inganno?
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| Certo, finora, il tempo mi ha dato sempre
ragione: quando una persona mi ha dato una prima impressione
negativa alla fine i suoi comportamenti non hanno smentito
la mia iniziale diffidenza. Comunque, non c'è chi
più di me non esiti a rimettersi in discussione ogni giorno
e sarei felice di essere smentito dai fatti. Ma non c'è
persona che più di me smetta di combattere, di andare
avanti, a testa bassa, sempre, fra mille intoppi, sgambetti
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| e vigliaccherie se ha da realizzare un sogno, un sogno in
cui crede fermamente come è fermamente convinto che sia
giusto. Chi mi segue da anni, da quel 1996 in cui ho
cominciato a scrivere queste note sa quale sia il mio sogno
culturale, umano ed editoriale in nome del quale sto
combattendo, tutto da solo, già da dieci anni.
No, quest'anno non farò gli auguri a nessuno, butterò giù,
elencherò in maniera disordinata alcuni pensierini sparsi. A
voi, ammesso che ce l'abbiano, il compito di dare a questi
un certo ordine e magari, se volete, a conversarne su The
Web Park Speaker's Corner. Dico: CONVERSARNE. Ma c'è ancora
qualcuno che in Italia sa davvero che cosa voglia dire
CONVERSARE? Tanti pontificano, bacchettano, parlano come se
"unti" dal verbo della verità, giudicano come se l'unica
visione del mondo accettabile fosse la loro. La mia visione
del mondo è molto più semplice, è quella delle buone letture
e delle buone maniere: buona educazione, rispetto delle regole della civile
convivenza, rispetto delle opinioni di chiunque da qualunque
parte vengano, nessun pregiudizio, nessuna censura se non
contro chi con le parole e con i fatti vuole rovesciare quell'ordine e quelle regole del vivere civile che ci siamo
dati con la Costituzione nata dopo la guerra di Liberazione
contro il nazifascismo vinta da chiunque credeva nella
libertà e nella democrazia. E lo sottolineo: da Chiunque
credeva nella libertà e nella democrazia, non soltanto da
quelli di un unico credo politico.
366 Pensieri per un Anno Migliore
|
Hanno ragione i colleghi giornalisti
ad essere in sciopero per il rinnovo del contratto di
lavoro e soprattutto, a preoccuparsi per tanti giornalisti
che vivono nel precariato, sono sottopagati, non hanno
alcuna garanzia. Ma vorrei sentire dai cari colleghi -
quelli che sono regolarmente assunti, che hanno la garanzia
di tutte le loro mensilità e dei contratti integrativi
aziendali - una qualche valutazione realistica. I
giornalisti, diciamoci la verità, hanno costruito negli anni
Settanta Ottanta una protezione sindacale così rigida che ha
finito per abbattere la meritocrazia e garantire un posto di
lavoro anche, diciamoci sempre fuori dai denti la verità, la
conservazione di un posto sicuro di lavoro anche a chi,
francamente, non se lo sarebbe meritato. E questo
garantismo, che sa un po' di statale, di logica da
dipendenti pubblici, ha ingessato tante redazioni. Ha
ingessato anche le menti di tanti cari colleghi che fanno
poco o pochissimo, che oggettivamente si danno molto poco da
fare ma del loro non fare incolpano completamente chi li
dirige, che si guardano bene dall'osare di guardarsi intorno
e, se si trovano in una realtà in cui sono incompresi,
trovarne un'altra di realtà che li comprenda. Naturalmente
tra il lamentarsi e il cambiare c'è di mezzo il lavorare
allora meglio rimanere aggrappati ad una realtà redazionale
che a parole non li appaga ma che nella sostanza garantisce
loro, sindacalmente, una inamovibilità dal posto di lavoro.
Io, chi mi conosce lo sa bene, sono abituato a parlare
chiaro e vengo per questo considerato una persona, diciamo,
ispida, ma sono anche abituato a rimettermi sempre in gioco
credendo instancabilmente nel sogno che la professionalità
(già, la famosa meritocrazia...) alla fine vincerà anche per
me (ma spero che non accada troppo tardi). Io, rimettendomi
in gioco mi trovo da alcuni anni in una situazione così
complicata che per riuscire a sentirmi ancora quel
giornalista che sono, innanzitutto e soprattutto, ho dovuto
inventarmi questo spazio online e mi ritrovo all'eterna
ricerca di qualche collaborazione qua e là. No, non ho la
fila di giornali che vorrebbero la mia collaborazione,
nonostante il
mio curriculum. E non sono il solo tra i veri
professionisti a trovarmi in una situazione, per così dire,
imbarazzante. La stessa di tanti giovani precari. E intanto,
troppi colleghi nullafacenti affollano le redazioni di tanti
giornali godendo di una rendita di posizione e mettendosi la
coscienza professionale in pace aderendo allo sciopero per
il rinnovo del contratto di lavoro. Giusto lo sciopero ma
sarebbe l'ora che il sindacato dei giornalisti cominciasse a
difendere che vuole davvero fare il giornalista. La
discussione è aperta. Anche
The Web Park Speaker's
Corner, il forum, per approfondire.
366 Pensieri per un Anno Migliore
"Scusi? Dove posso andare a suicidarmi?"
"In fondo a destra, Signora..."
Comincia con queste due battute "Babitcru", un mio atto
unico scritto nel lontano 1970 e che allora ottenne il
Premio Teatrale Città di Milano da parte di una giuria
presieduta da Eugenio Montale e che poi fu rappresentato al
Teatro San Babila di Milano ed in altri teatri. Trentasei
anni fa immaginavo, in questo mio testo, una società in cui
era stata sconfitta definitivamente la morte grazie ad una
miracolosa medicina il "Babitcru", appunto, che regalava
l'immortalità. Ma a questo punto, pensavo, scattava il
problema di vivere e anche il desiderio di farla finita con
una esistenza insoddisfacente e in tale realtà
fantascientifica l'unica modalità per trovare la morte e
farla finita, in una società ormai priva di alcuna malattia,
era il suicidio. In queste settimane in cui si è molto
discusso del caso Welby, fino alla conclusione da lui tanto
desiderata e richiesta con determinazione e che ieri notte
dei medici lo hanno aiutato a realizzare mi è tornata in
mente tante volte questa mia creazione fantascientifica di
tanti anni fa. Eppure, fatti naturalmente tutti i distinguo
del caso, ci stiamo avvicinando ad una realtà del genere.
No, l'immortalità non l'abbiamo raggiunta né la
raggiungeremo mai ma il prolungamento della vita oltre
limiti inimmaginabili fino a pochi anni fa, sì. E Welby ci
ha posto di fronte al problema di quale sia il limite oltre
il quale si può spingere la medicina e la tecnologia per
tenerci in vita. Un enorme tema da approfondire,
discutere e regolamentare da un punto di vista etico,
scientifico, giuridico. Spero che sia questo un discorso che
andrà avanti nell'interesse di tutti e nella civiltà di una
società che sembra più smarrire dei valori che ricordarli e
magari insegnarli. Spero che l'odissea umana di Piergiorgio
Welby alla fine sia servita a qualcosa e non a sfuggire la
realtà, anzi a strumentalizzarla ad interessi religiosi,
politici o scientifici.
366 Pensieri per un Anno Migliore
Non si meritano un Buon Natale né oggi
né mai quegli ignoranti (mi verrebbe una parola più
forte ed esplicita...) che hanno messo in giro la credenza
che usare la Carta di Credito online per pagare questo o
quell'acquisto è tremendamente pericoloso. Balle! SuperBalle!
Concedetemelo. Per quanto riguarda Simonel.com ed
eBooksItalia.com quando si usa la carta di credito si entra
in aree supersicure. Per Simonel dentro
PayPal che oltre alle carte di credito permette
di usare anche le carte prepagate per eBooksItalia quando si
paga con Carta Visa o Mastercard si entra dentro
Banca Antonveneta Gli ignoranti ed idioti,
concedetemi anche questo, che da anni soltanto in un Paese
provinciale hanno fatto proseliti sui pagamenti online si
sono sempre dimenticati oltre a lanciare avvertimenti
terroristici di fare alcune precisazioni. E' stupido oltre
che pericoloso effettuare pagamenti attraverso un messaggio
di e-mail, chi abbocca è lo stesso sciocco e sprovveduto che
si fa turlupinare in strada. Prima di effettuare ogni
pagamento controllare che nella barras dell'indirizzo invece
che il solito http: vi sia https:, ecco è questa "s" finale
che sta per security, sicurezza che vi conferma di essere
davvero in un sito sicuro. Tenete infine presente che
NESSUNA Banca vi invia via e-mail inviti ad inviare dati
come quelli della carta di credito. Mail del genere possono
arrivare MA SONO SOLTANTO OPERA DI TRUFFATORI e devono
essere immediatamente buttate via nel cestino. Se si hanno
presenti queste cose e si opera di conseguenza non si
avranno problemi di sorto e per quanto ci riguarda si può
pagare tranquillamente con carta di credito attraverso
PayPal e
Banca Antonveneta .
366 Pensieri per un Anno Migliore
No, non sono affatto morto,
anche se
ho l'impressione che qualcuno abbia messo in giro questa
voce per quanto mi riguarda. No, gentili curatori di
"Attualità sul Due" - Monica Leofreddi e Milo Infante - e
anche chiunque altro lo desideri Luciano Simonelli, il
giornalista che per anni ha firmato su la Domenica del
Corriere è sempre vivo, vegeto, lavora nel presente e nel
futuro e resta l'unico giornalista italiano della carta
stampata al quale Oriana Fallaci concesse una lunga e
articolata intervista sul tema della saggezza nel 1979.
Ho visto casualmente in tv, scherzi davvero del caso, una
lunga parte di "Attualità sul Due" di oggi 18 dicembre 2006
dedicata ad un libro scritto su Oriana Fallaci da un suo
segretario (operazione decisamente discutibile) in cui
dicevano la loro - a parte Anselma Dell'Oglio - un bouquet
di personaggi che non avevano mai conosciuto la scrittrice.
Per carità, non sto scrivendo questo per "mendicare" una
ospitata televisiva ma per stigmatizzare che, mentre la
conduttrice del dibattito cita parole che Oriana Fallaci ha
detto soltanto a me, nella mia intervista, e alcune delle
quali si possono leggere come citazione, in alto, all'inizio
di questa pagina, non si preoccupa affatto di andare alla
fonte di quelle parole. Provo amarezza. Ho scritto e scrivo
molto, scrivo ormai da oltre quaranta anni e ho avuto il
privilegio di incontrare tanti protagonisti del mondo
culturale nel Novecento. Interviste che non sono passate
inosservate al punto che, per mettere un punto fermo sulla
paternità di tante conversazioni e al saccheggio che la
scorrettezza dilagante in Italia di tanti colleghi, anche di
cosiddetta gran firma, che "rubavano" a piene mani quanto da
me raccolto, le ho tutte rese disponibili in eBook nella
Collana
Diario del Novecento. Mie conversazioni con:
Oriana Fallaci, Eugenio Montale, Diego Valeri,
Cesare Zavattini, Valentino Bompiani, Isaac
Bashevis Singer, Georges Simenon, Harold
Robbins, Lucio Mastronardi, Piero Chiara,
Natalia Ginzburg, Riccardo Bacchelli, Erica
Jong, Odysseus Elytis, Cesare Angelini,
Luigi Meneghello... In un Paese culturalmente
corretto sarebbe culturalmente e giornalisticamente
altrettanto corretto andare alle fonti, citarle e
rispettarle. Sarebbe. Comunque, sappiano, anche quelli che
lo vorrebbero che, per loro sfortuna, Luciano Simonelli,
il giornalista Luciano Simonelli, è ancora felicemente vivo,
si diletta ora anche di fare l'editore di libri e pretende
rispetto. Un totale rispetto e, quando occorre, anche le
scuse.
366 Pensieri per un Anno Migliore
|
Mi telefona un collega per dirmi che
nel
2007 ci sarà un editore di meno. Già, lui ha deciso di
chiudere. Le motivazioni sono sempre le stesse di tanti
altri: più piccolo sei, ogni giorno diventa sempre più
difficile andare avanti... Lascio per ora da parte ogni
altra valutazione
e mi viene da pensare a quanti soldi in questo Paese vengono
sperperati dall'amministrazione pubblica a tutti i livelli e
a quanto poco, anzi nulla, si faccia, affinché vi
sia una situazione di mercato vivibile per chi opera nell'editoria
di qualità. Non parlo affatto di aiuti statali, parlo di un
sistema Paese che consenta una reale libera concorrenza, che
offra l'opportunità di andare avanti a chi lo merita e non a
chi è più furbo o ha trovato strade furbe. Un
sistema Paese in cui le Biblioteche siano, per esempio, fornite delle
risorse necessarie per acquistare i libri e non trionfi
l'accattonaggio della copia omaggio, un sistema Paese che
quando si occupa di editoria non conversi con chi è già
grosso ma si preoccupi di comprendere le esigenze di chi è
piccolo ma vorrebbe diventare grosso... Ci sarebbe tanto da
fare e per prima cosa LIBERALIZZARE un mercato librario che
ormai è completamente ostaggio delle cinque sorelle della
grossa editoria italiana. Una grande colpo di
Liberalizzazione da parte del vice Presidente del Consiglio
Francesco Rutelli, che si manifesta tanto sensibile
sull'argomento, sarebbe quello di immaginare una politica
per la promozione del libro che escluda chi non ne ha affatto
bisogno ovvero il gruppo Mondadori, il gruppo RCS, il gruppo
De Agostini, il gruppo Longanesi Messaggerie Italiane, il gruppo Feltrinelli e si preoccupi
invece di tutti gli altri: circa quattromila micro-realtà... Scommettiamo
che non accadrà mai nulla del genere?
366 Pensieri per un Anno Migliore
A proposito di Curriculum e
di Invio di Manoscritti due raccomandazioni. La prima è che è
purtroppo inutile che ogni giorno via e-mail mi vengano rovesciati
decine di curriculum. Come leggete in uno di questi pensierini la
mia è una realtà editoriale senza dipendenti: non me li posso
permettere. Sia sotto il profilo strettamente economico sia per la
mia, per così dire, filosofia imprenditoriale che è quella di una
sorta di direttore d'orchestra di alcuni collaboratori esterni che
fanno quello che non riesco a fare io. Quindi, mi auguro che finisca
questo stillicidio, inutile, di Curriculum che con me non porteranno
a nulla. E' altrettanto inutile che arrivino e-mail con allegati
manoscritti di varia umanità. Da tempo, per motivi di sicurezza
antivirus, non apro gli allegati se non quelli da me specificamente
richiesti. Inoltre per i tanti che desiderano proporre un
manoscritto ho stabilito un itinerario chiaro, preciso, che prevede
un giudizio entro un tempo ragionevole ed anche, se è positivo, un
itinerario editoriale. E' scritto tutto nel
Servizio
Manoscritti: chi desidera sottoporre un manoscritto
segua esattamente le istruzioni. Le e-mail con testi allegati sono
inutili. Vengono cestinate.
366 Pensieri per un Anno Migliore
San Luciano, il prossimo 7 gennaio lo festeggerò a
Peccioli, in provincia di Pisa, in una delle belle piccole località italiane
dove l'Associazione Libri al Sole insieme con
Fidare punta la
propria attenzione per diffondere il libro. Non le solite fierette da venditori
ambulanti - che i veri editori non dovrebbero frequentare - ma
manifestazioni che sono innanzitutto occasioni di incontro culturale con le
comunità locali, in comuni in cui gli editori giungono perché invitati e
ospitati, quindi desiderati, per trasmettere il proprio messaggio culturale. E
tutto viene naturalmente organizzato per volontà e con il determinante apporto
dei comuni. Quello di Peccioli
ha puntato l'attenzione sull'editoria per ragazzi
con una mostra di libri e un dibattito, appunto il 7 gennaio, con un
titolo che è già tutto un programma: "Scegliere di essere Editori per Ragazzi
del Terzo Millennio". Un dibattito che avrò il piacere di coordinare e al quale
parteciperanno, oltre al Sindaco Silvano Cecchi e ad Andrea Pratesi, presidente
della Fondazione Peccioli per l'Arte, la Cultura, la Solidarietà, addetti ai
lavori quali il direttore creativo Max Pinucci, il direttore di produzione
Enrico Ciccolini, editori specializzati in editoria per ragazzi come Luisella
Arzani, Sara Conti, Gloria Pampaloni, Michele Quirici, le scrittrici Vanna
Cercenà e Daniela Bettini, la giornalista Linda Grilli ed Anita Molino,
vicepresidente di Fidare. Mi piace questo inizio d'anno dibattendo
sull'editoria. Sarebbe bello tornare a conversare serenamente ma seriamente e
costruttivamente, non in maniera rituale per poi chiudersi in un individualismo
sempre più esasperato. Per andare avanti si deve diventare commercialmente molto
ma molto più grandi e per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe davvero
riuscire a fare squadra. Davvero. Non a parole e poi subito dopo arroccarsi nel
propri piccoli interessi che portano chi è piccolo a diventare sempre più
piccolo. Ma avremo occasione di riparlarne.
|
366 Pensieri per un Anno Migliore
La riapertura di Palazzo Madama a Torino, lo scorso 16
dicembre, dopo venti anni di chiusura per restauri è un evento che non è passato
inosservato. Come sarebbe giusto che non passasse inosservato il fatto che sono l'unico
editore che ha dedicato una biografia a Maria Giovanna di Savoia Nemours (che
vedete qui a sinistra, sulla copertina del volume, in un rarissimo ritratto
conservato al Museo del Prado di Madrid), alla
quale si deve la bellezza di questo palazzo - una delle più significative
testimonianze del Barocco europeo - che fu la sua residenza. Un bel volume,
firmato da Adriana Martinelli e Caterina P. Sanna e intitolato, appunto, Maria
Giovanna di Savoia Nemours. Forse, i colleghi
torinesi de La Stampa avrebbero dovuto ricordarlo, almeno per dovere di cronaca,
questo volume scrivendo i loro articoli.
Forse... Sì, sì, lo so, ma chi è questo Simonelli Editore... No, non è la Einaudi e meno che mai la
Mondadori... Ma loro una biografia di Maria Giovanna di Savoia Nemours non hanno
pensato di pubblicarla. Ma possono sempre rimediare. La solita opera di
compilazione con molte note che richiamano il volume pubblicato da questo
Simonelli Editore che è sempre molto utile quando c'è da documentarsi... Proprio
come ha fatto la Mondadori con i libri su Maria José e Umberto di Savoia. Mi
consentite di fare una linguaccia? Solo lo sberleffo mi rimane in una società in
cui è riconosciuta e premiata soltanto la furbizia, in cui il compenso che
ricevi per il duro e caparbio lavoro culturale che stai facendo è soprattutto il
silenzio.
366 Pensieri per un Anno Migliore
"Small is the new Big"
ovvero Piccolo è il nuovo Grosso è il titolo di un libro di Seth Godin,
un imprenditore che negli Stati Uniti è diventato il guru del "microbusiness", e
che celebra una realtà che oltreoceano è il fenomeno di questi anni.
Naturalmente, provinciali come siamo noi italiani e in particolar modo come lo
sono tanti colleghi giornalisti, se negli Usa vanno sempre più di "moda" aziende
composte da una sola persona, a zero dipendenti, che fanno business producendo
tutto in "outsourcing" ovvero ricorrendo a vari fornitori a secondo delle
esigenze del momento, sì che è un fenomeno da prendere in considerazione e di
cui parlare. Qualcosa, insomma che, come dicono le persone che ormai parlano da
provinciali in anglo-italiano, è "trendy". Naturalmente se c'è qualcuno che in
Italia ha immaginato di fare proprio questa cosa già da dieci anni, dall'ottobre
del 1995 per l'esattezza, costui viene considerato con la sufficienza e quasi la
commiserazione che si regala ad un "poveraccio". Sì, non sarebbe chic, signori
miei, chi a zero dipendenti porta avanti questa casa editrice on e off line. Se
i miei colleghi giornalisti del "Corriere della Sera" fossero più attenti non
parlerebbero nel dicembre 2006 come se avessero fatto una clamorosa scoperta -
una pagina intera con il titolo "L'ultima moda negli Usa: aziende senza
dipendenti", giovedì 12 dicembre - di una nuova formula di lavoro che hanno
invece già sotto casa da tempo, letteralmente sotto casa, visto che la mia
"casa" editrice è a poche centinaia di metri dalla redazione del "più grande
quotidiano italiano". L'unico collega attento e senza pregiudizi nei confronti
della mia formula è stato Gian Marco Walch de "Il Giorno" che il 13 novembre del
2000 mi ha dedicato una intera pagina con il titolo: "L'Editore fai-da-te del
Terzo Millennio". Il tempo, passa, il fiume scorre...
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366 Pensieri per un Anno Migliore
Più ci penso e più mi scappa
da ridere per quella faccenda del fattore "C"...
Eh, sì, questo tormentone
potrebbe essere una sorta di boomerang, alla fine. Infatti
tutti citano questo "fattore" interpretando la "C" come la
iniziale della parola, pardon, "culo" sinonimo, si fa per dire, di
fortuna. Ma perché dimenticare che la "C" può essere
iniziale di parole ben diverse, sinonimo, si fa sempre per
dire, di ben altro...? Sì, più ci penso, mi scappa da
ridere...
366 Pensieri per un Anno Migliore
Ho un grande difetto: non so presentare il conto.
Quando incontro una persona di talento mi viene naturale
darmi da fare perché quelle qualità ancora ignote ai più
trovino un loro spazio di notorietà. Sì, è un grande
difetto, lo dico con una punta di amarezza, questa mia
generosità che ho elargito a piene mani quando facevo il
giornalista a tempo pieno e, per circa quindici anni, il
critico letterario militante. E ho continuato quando ho
mescolato quella professione con l'altra, di editore di
libri. Certo, non lo nego, mi piacerebbe un minimo di
gratitudine da parte di chi senza di me sarebbe rimasto un
nessuno o non avrebbe avuto il piacere di veder riconosciuto
almeno una volta il proprio talento. Ma quello che faccio mi
viene così naturale da far sembrare tutto troppo semplice,
quasi un fatto dovuto...No, non so presentare il conto. No,
non mi pare bello dare un valore ai sogni realizzati...
Però, ci sarà mai qualcuno capace di realizzare i miei
sogni?
366 Pensieri per un Anno Migliore
Riforma delle
pensioni? La prima riforma a cui tutti i parlamentari di
centro, di destra e di sinistra, indistintamente, dovrebbero
mettere mano è quella della loro pensioni. Due anni alla
Camera e al Senato e, zac!, scatta la pensione. A me pare
scandaloso. A voi?
...e i pensierini continueranno qui fino al giorno di
Natale: tornate a guardare questa pagina frequentemente.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(23 dicembre 2006)
(Continua)
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