Ping Pong
Ci sono
giornate grigie in cui l’assenza della luce solare rende tutto più cupo;
anche i pensieri, forse, perdono i colori e l'uomo si trova a riflettere
e a rimirare un mondo monotono, triste.
Indubbio il
fascino del bianco e nero ma la vivacità di espressioni diverse di luce
è insostituibile.
La nostra
attenzione viene catturata ora da questo ora da quel colore e ci
lasciamo condurre a riflessioni nuove ogni volta in cui nel nostro campo
visivo rientri una tonalità insperata.
I colori
catturano l’attenzione, rendono vivo ciò che circonda il nostro habitat
e, al contrario di quanto avviene in una giornata plumbea, ci fanno
sentire attratti da mille stimoli.
Nel mondo
parallelo dei pensieri, delle parole esiste, per me, la stessa
differenza.
Tanto sono
rattristata quando un discorso verte in una unica direzione, con il
consenso di tutti i presenti, tanto sono felice quando, da più parti,
giungono stimoli difformi dalla linea della discussione.
Sento, con
gioia, accendersi una luce dentro e lascio la mia attenzione libera di
percepire quel pensiero nuovo, antitetico, forse anche rivoluzionario
rispetto alle mie abitudini di pensiero.
Non lo
accolgo in toto ma lo analizzo cercando là dove sento emergere il
fascino provocatore.
Cerco in
quella scintilla percepita una ragione che si accomuni al mio pensiero,
per partire da lì alla ricerca di una scoperta nuova che coinvolga,
possibilmente, altri interlocutori.
Spesso
questo mio atteggiamento viene bloccato sul nascere da chi, fiero del
proprio discorso, non accetta intromissioni, nel timore di veder sviare
l’attenzione dall’oggetto della discussione.
Nulla di più
errato: si tratta solo di una ulteriore apertura, una innovazione presa
dal caso a sollecitare la nuova comprensione e l’analisi di argomenti
ancora sconosciuti.
Nessuna paura, si può tornare all’argomento principale ogni qual volta
si voglia, basta riproporre il quesito iniziale.
Divagare per
rientrare con la gerla piena di novità senza fossilizzarsi su un dictat
ormai sterile.
Guai poi a
contraddire, a porre in dubbio, a stupire: ai più questo sembra
l’atteggiamento di un sovversivo, quasi quello di un nemico !
Mentre chi
partecipa o risponde ad un pensiero, ad una discussione non sempre lo fa
solo per esternare lo spirito del “bastian contrario”, spesso si cerca
di aggiungere alla conoscenza di quelli che si considera amici, veri o
ideali, un lato e una visione per loro oscura o non ancora presa in
considerazione, ricevendone , in cambio, qualcosa a noi ancora non noto.
L’atteggiamento
di chiusura del dialogo, la perentorietà delle risposte che tendono ad
escludere il nuovo arrivato evidenziandone l’individualismo, quasi la
sua difformità dal pensiero portante fosse una forma epidemiologica
pericolosissima, una fuoriuscita dagli schemi imposti…mi fa venire in
mente il modo di porsi di alcuni iscritti a partiti politici che non
accettano lo scambio di idee, che umiliano, investendo di improperi, il
malcapitato avversario… colpevole, solo, di pensarla in maniera
difforme dalla linea imposta da quel partito. In nome della vittoria
politica questi ultimi perdono la possibilità di compenetrare le realtà
in maniera più completa, escludono per non rapportarsi con i diritti
degli altri.
Con loro non
potrei condividere nulla perché non me ne darebbero, mai, l’opportunità!
Così, ad esempio, sull’ultimo Blog da me postato
sul Web (leggi: pubblicato) avevo chiesto ai miei lettori di
intervenire svelando come avrebbero voluto realizzare i propri desideri
se avessero avuto l’opportunità per farlo.
Una risposta nei Commenti del Blog catturava la
mia attenzione, si parlava di realizzare il proprio desiderio infantile
a divenire medico e , ormai nell’impossibilità di attuarlo, a costruire
un Ospedale in Africa, gratuito per tutti tranne per chi , ovviamente ,
i soldi li aveva.
Non amando le esclusioni inviavo una mail sottolineando come nella
malattia, nella sofferenza non debbano esistere classificazioni sociali, differenze. Tu si , Tu no !
Non mi è mai giunta risposta.
Chi scriveva non era interessato al dialogo, parte attiva di un Blog, ma
solo alla propria idea che non ammetteva venisse contestata, confutata.
O, ancor peggio, a cui non importava per nulla il pensiero dell’altro.
Con chi si parla , allora?
Solo con chi applaude ai nostri discorsi ?
Davvero non cerchiamo il dialogo ?
Dialogo, occorre ricordare, vuol dire ‘dia logo’ , dare parola.
Prevede dunque l’attendere una risposta !
A cosa serve scrivere sul Web se si prospettano solo monologhi fine a se
stessi, se non si aspetta una risposta per quanto controversa essa possa
essere…e per questo, a mio parere, ancora più stimolante?!
Tutto quello che ci arriva dall’altro deve essere accolto, non si deve
prendere ma lasciarsi prendere !
Credo sia necessario lasciare spazio in noi per le parole degli altri,
per entrare, poco alla volta, noi in loro, in quello che intendono
parteciparci, nello scambio che è parte integrante della natura umana.
Un simposio, anche virtuale, non può essere sterile, dovrebbe
parteciparvi una dialettica capace di fornire una linea di dialogo, un
‘botta e risposta ’…un ping pong durante il quale non perdere lo spirito
della ricerca, del divertimento, della sdrammatizzazione e soprattutto
della accettazione del gioco, nel quale i colpi più duri sono quelli che
ci mettono alla prova, ci rendono capaci di inventare una risposta, di
trovare una nuova via.
Net !
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Due cose distinte fanno parte dello stesso gioco:
Ping Pong, opera dell’artista concettuale
AlighieroeBoetti , scaricata per Voi da Internet
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano,
Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo
respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per
conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie,
impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un
filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i
sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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