Cattiverìe
Minime dall'Era del Provvisorio. di
Ermanno Bartoli Rubrica ad aggiornamento settimanale
Perché
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21 luglio 2005
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"C'è vita nell'Universo?"
C'è vita nell'Universo? Ci sono altri pianeti abitati da forme di
vita complesse e senzienti a noi equiparabili? Può darsi.
Anche se con gli attuali mezzi a disposizione non possiamo
verificarlo, è assai probabile che nelle migliaia di migliaia di
soli e di combinazioni possibili ciò possa essere. Se ciò fosse, v'è
da sperare che tali esseri siano migliori di noi... oppure peggiori.
Migliori, perché in tal caso sarebbero migliori; peggiori perché
(visto il nostro attuale stato) a quel punto sarebbero fantastici...
Un po' peggio di noi, infatti, avrebbero fatto il giro.
"i 999 postulati di Barlow"
Postulato n° 1: Al mondo esistono i delinquenti.
Postulati dal n° 2 al n° 999: Tutto il resto sono solo dettagli.
"il postulato n° 1000 di Barlow"
Al mondo esistono la fantasia e la poesia, contro le quali perfino gli
uomini più potenti della terra possono nulla. Come disse Theodore
Sturgeon (un filosofo di non poco conto prestato alla fantascienza)...
«Noi siamo fatti della stessa sostanza dei nostri sogni». Per questa e
per altre cose guardo a Sturgeon come al primo grande erede di Dante.
La preghiera è il primo atto creativo.
Anche chi non crede in un Dio ha il suo atto creativo d'amore, che è la
preghiera. La preghiera è un compito non pianificato (per nulla
prepotente, prevaricatore o imposto), che ci si sente tranquillamente di
fare. E' una missione (senza l'implicazione spesso pesante che ha
acquisito questa parola); la risposta ad una chiamata, ad un senso di
scopo... senza il significato opprimente e deleterio che in tempi
recenti questi termini hanno assunto. Un atto di libertà (senza
l'equivoco che questo termine ha assunto in epoche recenti)...
Ma perché si è costretti sempre più a dover precisare? Cos'è che ha
condotto le ultime generazioni a dover stragiurare che se uno dice
"Scusa, mi passi il sale?" intende dire veramente, nonostante le più
variopinte interpretazioni o apparenze... "Scusa, mi passi il sale?"
"Profondità o espansione"
Grazie alla cultura in cui siamo immersi, e che ci viene inculcata un
tanto al megaquintale per centimetro quadro, non di rado ci capita di
sentirci spronare, da questo o quel pontificatore di turno, ad essere
meno superficiali e più profondi.
Ma la vera profondità non la si ha nello scavare dal punto in cui siamo
verso chissà quale meandro o punto centrale della terra, o di noi
stessi, (attività lodevole ma sterile che ci porta ad introttolirci
su concetti asfittici, triti e ritriti)... la si ha nell'espansione.
Solo nell'espansione - nell'allargare gli orizzonti - si ha una
crescita. Soltanto andando a vedere cosa c'è oltre la siepe che circonda
la nostra casa si può sperare in un cambiamento di crescita; non certo
scavando buche in giardino! L'umanità non ha bisogno di trovare nuove
pepite di profondità, ma nuovi fiori di superficie e nuovi frutti che
rispetto alla superficie stanno addirittura sopra. Lo scopo della
filosofia della vita sta proprio in ciò che viene negato. La vera
profondità (come dissero Lawrence, Whitman, Emerson, Frost, Emily
Dickinson e molti altri - in questa affermazione invero poco condivisi o
amati) consiste nell'espansione; nell'aggiungere sempre nuovi territori
di spunto e di riflessione a quelli che già possedevamo.
Ciò detto non per sminuire la cultura del profondo, ma per svilupparla
nel senso meno inteso e più autentico: quello dell'espansione.
Ermanno Bartoli
Perché queste cattiverìe? (con l'accento sulla i)
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è
entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non
sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni
accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare
in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi
fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo
periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla
crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per
vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei
rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento
esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione e
precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso
quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca
descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il
lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie
stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più
sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre
immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la
pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico
risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e
il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di
azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre
più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno
l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su
quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti
disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è
troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma
così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca
dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di
costruttivo.
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