- "Papà bugiardo"
(Da una conversazione telefonica cui ho involontariamente assistito
qualche anno fa. A parlare è un uomo, marito e padre di famiglia,
catapultato dalle nuove logiche di lavoro, dalla Puglia - dove prima
lavorava vicino a casa - all'Emilia)
«Certo caro; sì certo! Certo che il papà ti vuole bene! No, oggi non
torno a casa... sai, devo lavorare! Forse torno domani. Sì certo,
amore, domani! Passami la mamma. Un bacione. Ciao! Fai il bravo...
Pronto, cara? Qui è il solito, si lavora e ci sono un sacco di
commesse. Lo so che chiede di me. Gli ho detto che tornerò domani...
Ma come faccio a spiegare a un bambino di quattro anni che il papà è
lontano per lavoro? Come faccio a dirgli che la Puglia è lontana?
Lui non sa nemmeno cosa sono l'Emilia e la Puglia! Intanto per farlo
contento ho dovuto dirgli che torno domani, così passo pure per
bugiardo. Mio figlio forse un giorno penserà di avere un papà
bugiardo. E' terribile! Il lavoro c'era anche lì, ma ci hanno
mandati quassù. E io ho dovuto dire una bugia a mio figlio... Come
sta tua madre? E Antonio?... Salutameli. Mi manchi tanto. Ti voglio
bene. Ci sentiamo più tardi... Sì, stasera dopo le dieci. Appena
posso. Un bacio, amore. Ciao.»
- Siamo tornati all'epoca dei pirati. Non sarà più pirateria di
mare, ma sempre di pirateria si tratta. E ad essere rapinati non
sono bauli colmi d'oro e monili, ma spicchi di umanità; sicurezza
del lavoro, certezza degli affetti. Gli elementi fondamentali e
necessari alla sopravvivenza.
- "La banca costruita intorno a te"
Bella perché veritiera... terribile perché veritiera, quella
pubblicità che ci fa vedere il cassiere di una banca parlare
sottovoce ad un cliente, fargli una proposta di un investimento ad
interessi poco lontani dallo zero sotto forma di un messaggio
scritto in fretta su un biglietto che alla fine inghiotte perché si
sa mai!... E poi l'attore è pure bravo.
La banca costruita intorno a te?... Ma quale?
- Angosciante la pubblicità di quel videotelefono che ti fa vedere
il papà che parla con la moglie, sorride al figlio... e poi la
macchina da presa si allontana e tu capisci che si tratta di un
moderno emigrante che comunica in videotelefono con la sua famiglia.
- Qualche anno fa si diceva che computer e informatizzazione
avrebbero permesso un nuovo modo di lavorare più vicino alle
necessità umane. Si diceva che essi ci avrebbero liberati dagli
spostamenti inutili e degradanti... Si cominciava a parlare di
telelavoro, ossia il dipendente che lavorava da casa con grande
risparmio di risorse e di spostamenti su strada. E' avvenuto il
contrario. L'informatizzazione è servita a sradicare le persone dal
loro alveo sociale e dal nucleo famigliare. E' normale che un tizio
di Catania si trovi sbattuto a Milano per dare degli ordini a un
terminale che sta a due chilometri da quella che ra casa sua. E'
normale che un tizio di Voghera si trovi sbattuto a Cagliari per...
- Confesso il mio "affetto" per Internet, poiché permette un dialogo
e uno scambio fra culture impensabili fino a pochi anni fa. Però
devo annotare a suo svantaggio (siti pedofili e di pessima utilità a
parte) pure un grosso difetto: è arrivato vent'anni troppo tardi, e
sono ancora pochi quelli che ne comprendono e sfruttano per il
meglio le enormi potenzialità.