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Cattiverìe di Ermanno Bartoli - 30 gennaio 2005
Minime dall'Era del Provvisorio. Rubrica ad aggiornamento settimanale
1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8- 9 - 

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Perché queste cattiverìe (con l'accento sulla i)?
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione  e precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di costruttivo.

 

 

 

 

 

 

 

Ermanno Bartoli
poeta e scrittore,
è uno dei migliori talenti
del panorama culturale italiano indipendente ovvero fuori dai giri
e dai "giochi di famiglia" dell'industria culturale. Fa parte
di quell'Altra Italia che sogna
un mondo culturale in cui
trionfi soltanto il talento.
Ha firmato per i SeBook
Simonelli electronic Book
la raccolta di racconti
Il Primo Libro di Barlow
e la raccolta di versi
Arroyo Grande.
Ambedue i SeBook sono disponibili su eBooksItalia.com


Le Cattiverìe di questa settimana: 30  gennaio 2005 

- Cultura è innanzi tutto ciò che un individuo o un popolo pensano di sé.

- "Tutta colpa della tivù?"
La tivù sul banco degli imputati. La tivù vista come principale colpevole del degrado culturale e mentale in Italia. La tivù dei reality-show e dei talk da strapazzo... la tivù spazzatura delle cose indecenti e di certi personaggi inguardabili che fanno audience... dei messaggi negativi e diseducativi dai quali proteggere i nostri figli... Come non essere d'accordo? Certo che ce ne sarebbe da dire, ma... E la scuola?... Che dire della scuola? Forse che la scuola non crea pensiero e modi di concepire la vita? Andando a monte, se guardiamo alla scuola ed alla editoria ad esso legata ci accorgiamo che spesso essa ci propone ed esalta valori umanamente non proprio condivisibili (negli anni '80 un Ministro della Pubblica Istruzione denunciò quei contenuti e ci rimise il posto); per non dire di certi autori imposti, ai quali, per contenuti e a volte per comportamenti in vita, solo un pazzo darebbe il coltello a tavola per tagliare la carne... Un pazzo, o uno che poi esce velocemente dalla stanza.

- Ci sono persone che si sono fatte da sole... E in alcune si vede!

- "Predica di qua, razzola di là"
Autorità, uomini di cultura e popolo fanno (giustamente) un gran dire di leggi razziali ignobili ed inumane, e di conseguenti atrocità inenarrabili; parlano di memoria e affermano che si deve fare in modo che ciò non accada MAI PIU'... e poi l'unico filosofo rifilato alle masse in decine di pubblicazioni l'anno si chiama Friedrich Nietzsche (Novalis dov'è?).
Autorità ed eccetera che fanno un gran parlare contro la droga e le dipendenze, e poi negli scaffali della poesia, per quel poco che contengono, ti ritrovi sempre e in bella evidenza i soliti due-tre poeti "maledetti" che hanno fatto della propaganda alle droghe come fonte sublime di ispirazione il vessillo per le loro gesta.
Ma andiamo!...

- In Italia il diritto di leggere non contempla certi grandi autori italiani e stranieri pervicacemente ignorati.

- "... e qualcosa non va, qualcosa manca, in chi vuol far tacere uno che canta"
Sono le ultime strofe di una poesia di Robert Frost, il poeta di J.F.K.... Ma Robert Frost in Italia è pubblicato col contagocce. Forse che il poeta di J.F.K. in Italia non venderebbe? O c'è qualcosa nella sua messaggeria che dà fastidio?

- "Via Mazzini"
Via Mazzini. Il titolo è esatto. Via Mazzini e tutte le sue idee... Mazzini ignorato, quando non offeso. E poi ipocritamente gli si dedicano vie, piazze, viali. E meno male che il Presidente Ciampi lo ha riscoperto, indicandone il grande valore umanista e letterario.

- "Il Romanticismo in Italia"
Questo è un buon titolo per un romanzo di fantascienza.

- "Niente di trascendentale"
Parlando di cose non eccezionali si usa spesso la formula "Niente di trascendentale". Ma la Trascendenza dov'è? E c'è qualcuno in Italia che conosce e apprezza il movimento trascendentalista americano di Emerson, Thoreau, Whitman ecc.? Forse qualcuno c'è, ma non ha voce.

- "Sul significato delle parole"
Un arrogante è spesso visto come uno che non ha peli sulla lingua (mentre invece è quasi sempre uno che non ha rispetto e non ne merita). Un uomo rispettoso, che pensa prima di parlare, è visto come un pavido... Un mite come un vigliacco... Un umile come un senza-palle... Un prevaricatore come uno che sa il fatto suo.
Non sarebbe il caso di fondare un Movimento per la Tutela del Dizionario?

Ermanno Bartoli

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