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Cattiverìe di Ermanno Bartoli - 1 marzo 2005
Minime dall'Era del Provvisorio. Rubrica ad aggiornamento settimanale
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Perché queste cattiverìe (con l'accento sulla i)?
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione  e precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di costruttivo.

 

 

 

 

 

 

 

Ermanno Bartoli
poeta e scrittore,
è uno dei migliori talenti
del panorama culturale italiano indipendente ovvero fuori dai giri
e dai "giochi di famiglia" dell'industria culturale. Fa parte
di quell'Altra Italia che sogna
un mondo culturale in cui
trionfi soltanto il talento.
Ha firmato per i SeBook
Simonelli electronic Book
la raccolta di racconti
Il Primo Libro di Barlow
e la raccolta di versi
Arroyo Grande e Quadri da Esposizione.
Ambedue i SeBook sono disponibili su eBooksItalia.com


Le Cattiverìe di questa settimana: 1 marzo 2005 

- Di questi tempi il diritto somiglia a quell'idraulico che, privato degli attrezzi e di qualsivoglia pezzo di ricambio, esclama "Lasciamo perdere!"

- Uno che voglia essere veramente rivoluzionario deve essere per prima cosa un buon reazionario, e, di fronte a crimini e ingiustizie... reagire.

- "Il fascino dell'accanimento"
Fra i due uno che dalla vita ha avuto tutto, ha vissuto bene e se l'è goduta un sacco, e un altro che invece ne ha passate di ogni colore e ha sempre dovuto subire suo malgrado i colpi di una sorte avversa... Se c'è da picchiare, si picchia il secondo.

- Certa gente definirebbe pure lo spazio di silenzio che, nel parlare, lascia tra una parola e l'altra.

- Norman Bethune, medico canadese e uomo di grande spessore umanistico disse: "Io sono contrario alla carità, perché assolve e mette in pace la coscienza di chi la fa, mentre a chi la riceve insegna la malizia". Sono d'accordo.

- Il conflitto generazionale. Ma chi cavolo l'ha inventato?

- "Per partito preso" (o "Dei pregiudizi")
Sto percorrendo con altri un ripido sentiero di montagna quando, ad un certo punto, incrociamo un tizio che ci grida «Attenzione! Oltre quella curva il sentiero è franato!». In questo caso non sto tanto a sottilizzare "da chi viene la predica": se il tizio in questione è simpatico o meno, se lo conosco o meno.
Mettiamo il caso che lo conosco, non sto a guardare se è uno che ha le mie stesse idee politiche, la mia stessa fede religiosa o culturale o quant'altro, ma guardo al senso del messaggio, teso ad avvisarci che più avanti il sentiero è franato. E se per caso riconosco in quel tizio uno del quale non condivido affatto le idee o la visione della vita, non per questo mi metto a fare evoluzioni sul sentiero a rotta-di-collo: "Tanto non è vero niente!"... ma mi curo di premunirmi, in vista di quanto mi si potrebbe prospettare poco più avanti. Potrebbe anche non essere vero, ma il senso e la gravità del messaggio superano ogni cosa. È un mio diritto-dovere, nei confronti di me stesso, prestarvi attenzione.

- "Guardare al contenuto"
La considerazione o la fama di chi esprime un pensiero non dovrebbe influenzare in alcun modo il nostro giudizio sul pensiero stesso. Ad esempio, la frase "Nessuno è bugiardo come l'uomo indignato" è stata detta da un filosofo che è considerato tra i più grandi dell'era moderna. Ciò non toglie che per me (e sottolineo il "per me") si tratta di una emerita castroneria.

Ermanno Bartoli

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