Cattiverìe
Minime dall'Era del Provvisorio. di
Ermanno Bartoli Rubrica ad aggiornamento settimanale
Perché
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giugno 2005
- "La globalizzazione
del male"
Questa globalizzazione selvaggia,
dominata da poteri forti spesso miopi e senza scrupoli, alcuni
risultati (temo irreversibili almeno entro il breve termine) li
ha ormai raggiunti. Il primo è quello dell'assottigliamento
drastico ed indiscutibile del portafogli di milioni di famiglie;
il secondo, altrettanto indiscutibile, è l'assottigliamento
drastico delle speranze delle persone. Se era questo
che volevano ottenere, ci sono riusciti in pieno. E quando dico
"volevano" non mi riferisco a chissà quale congrega di mia
mentale invenzione o vaneggiamento, ma a un sistema ben
preciso che prolifera e si moltiplica nelle diseguaglianze
sociali; nella precarietà, nel ricatto, nella disperazione e
nella povertà.
Fino ad un decennio fa il canto del
malessere, del male e del fango era appannaggio esclusivo di
alcuni (invero non pochi) che erano attratti, come per
vocazione, dal fascino di certe culture nichiliste e maledette.
A me personalmente, visto la grancassa culturale di
apprezzamento che si faceva su di essi e lo spazio che a questi
veniva dedicato a scapito di altri, e soprattutto visto il danno
che causavano, la cosa mi mandava in bestia... Ma adesso fa male
vedere il collega o il vicino di casa, un tempo sorridenti e
solari, trascinare i piedi e la vita senza più motivazioni. Ed è
gente che continuo a vedere; si tratta quindi di persone che
bene o male se la sfangano vicino casa. Proviamo a pensare
addirittura a quanti sono stati sbattuti di qua e di là per il
paese...
- "Una occasione mancata"?
Non vorrei che... dopo il telefono,
i giornali e il fax, internet si rivelasse l'ennesima occasione
mancata.
Sappiamo benissimo quanto male si
spaccia su internet... ma non vorrei che la cosa si risolvesse
ancora una volta in una grande opportunità per le leve più basse
del consesso umano; vorrei che questo enorme portale servisse a
spacciare anche delle buone idee, e magari innovative. Un
mio collega mi ha riferito che l'altro giorno una
sua amica straniera gli ha fatto la seguente affermazione, con
tono stupito: "Voi italiani avete una strana cultura. Vi
limitate sempre e solo a quei due o tre e non vi curate affatto
di coltivare e incentivare pure altre voci che potrebbero essere
interessanti. Avete due o tre nomi stranoti in ogni campo e vi
fermate lì". Acuta la tipa, ma io sono trent'anni che lo vado
dicendo. Comunque che una persona straniera abbia visto ciò è
molto significativo. Davvero non vorrei che internet si
rivelasse come la solita occasione mancata: sarebbe
una auto-ingiustizia imperdonabile.
- "La fine della famiglia"
Grazie a certa flessibilità fatta e
spacciata per necessaria, per lavoro centinaia di migliaia di
persone solo in Italia, vengono trasferite d'ufficio di qua o di
là secondo il capriccio-raccapriccio di alcuni che possono
decidere per tutti; e spesso fregandosene altamente della reale
necessità della mossa. Questo significa sradicare padri e madri
di famiglia dai propri nuclei; Catania non è proprio vicina a
Torino. e viceversa. La famiglia sta facendo una gran brutta
fine per motivi che non sono solo demografici o di cultura
generale.
Vorrei tanto che le istituzioni
civili e religiose che vedono e promulgano (a parole) la
famiglia come bene sociale supremo dicessero la loro (anche solo
a parole sarebbe già tanto) su quanto sta succedendo sulla pelle
di molti. Non c'è niente di peggio delle infelicità evitabili e
questo silenzio è assordante e senza senso.
Vorrei che di queste cose se ne
parlasse, nei forum, nei gruppi di discussione e in altri ambiti
pubblici.
Grazie.
Ermanno Bartoli
Perché queste cattiverìe? (con l'accento sulla i)
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è
entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non
sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni
accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare
in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi
fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo
periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla
crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per
vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei
rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento
esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione e
precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso
quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca
descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il
lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie
stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più
sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre
immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la
pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico
risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e
il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di
azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre
più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno
l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su
quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti
disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è
troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma
così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca
dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di
costruttivo.
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