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Cronache da una "Realtà" con un Grande Passato e un Radioso Futuro...
Scandali & Scandali
 di Nicoletta Sipos
  Milano, 31 gennaio 2007   n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11

Che cosa c'è dietro
la lettera di Veronica Lario
e le scuse di Silvio Berlusconi?

[Primo atto - Secondo Atto - Terzo Atto - Quarto Atto]

  Cacciato dalla porta, lo scandalo rientra dalla finestra. E proprio a casa nostra.
   Questo 31 gennaio 2007 è iniziata con l'annuncio (trasmesso via radio) della straordinaria lettera che Veronica Berlusconi ha rivolto al marito, l'ex premier Silvio, dalla prima pagina del quotidiano "la Repubblica". Titolo: Mio marito mi deve pubbliche scuse.
   Scrive la signora, sentendosi offesa nella propria dignità di moglie e madre: "con difficoltà vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto ad un uomo pubblico, imprenditore prima e politico illustre poi, qual è mio marito... Ora scrivo pere esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti, si è lasciato andate a considerazioni per me inaccettabili: '.. se non fossi già sposato la sposerei subito' e 'con te andrei ovunque'. Sono affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l'età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all'uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente, e con l'occasione chiedo anche se, come il personaggio di Catherine Dunne, debba considerarmi 'La metà di niente'..."
   Meravigliosa lettera. Sfida il credibile ed è resa anche più paradossale da un articolo apparso proprio oggi sul "Corriere della Sera", con l'annuncio dell'intervista concessa dal medesimo Berlusconi al settimanale "A" diretto da Maria Latella, amica e confidente della signora Berlusconi. Nell'intervista, si anticipa, Berlusconi definisce la moglie una donna speciale, dice che gli ha fatto perdere la testa e aggiunge che è una madre meravigliosa. Ma soprattutto aggiunge: "Non mi ha mai fatto fare una brutta figura, mai".
   Ironia della sorte, la richiesta si scuse pubbliche viene a turbare questo quadro perfetto. Fortunatamente per poco. Nel primo pomeriggio romano (ore 16) arrivano alle agenzie stampa le pubbliche scuse richieste dalla signora Veronica.
   "Ero recalcitrante in privato, perché sono giocoso ma anche orgoglioso. Sfidato in pubblico, la tentazione di cederti è forte. E non le resisto. Siamo insieme da una vita... abbiamo fatto insieme più cose belle di quante entrambi siamo disposti a riconoscerne in un periodo di turbolenza e di affanno. Ma finirà, e finirà nella dolcezza, come tutte le storie vere".
   E poi conclude: "La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagatella di un momento. Ma proposte di matrimonio, no, credimi, non ne ho fatte mai a nessuno. Scusami dunque, te ne prego, e prendi questa testimonianza pubblica di un orgoglio privato che cede alla tua collera come un atto d'amore. Uno tra tanti. Un grosso bacio. Silvio".
   Lo scandalo appena servito dalla moglie, dovrebbe essere così subito rientrato grazie alla prontezza del marito. Anche se viene spontaneo chiedere che cosa ha mandato sulle furie, così all'improvviso, una creatura paziente come la signora Veronica. Alla quale il leader di Forza Italia ha fatto presumibilmente passare ben altri momenti amari, come quando lasciò trasparire un suo legame con il filosofo-sindaco veneziano Massimo Cacciari. Quali "turbolenze e affanni" turbano la celebre coppia? Che cosa si nasconde dietro l'amara fermezza della signora? E quale strana coincidenza si adombra tra le lamentele di Veronica e il trionfalismo del settimanale Rizzoli che promuove l'intervista a Berlusconi attraverso il quotidiano principe della casa?
   Sono domande che quasi certamente resteranno in circolo per i prossimi giorni, e che forse troveranno risposte logiche. A noi, intanto, bastano alcune osservazioni non del tutto marginali:
   1. I vip non aspettano più gli scoop dei giornalisti per levarsi un sassolino dalla scarpa. Impera il fai-da-te nelle confessioni come nelle foto scattate via telefonino e poi offerte ai giornali.
   2. La denuncia della signora B, cui sicuramente vanno le simpatie di milioni di donne insoddisfatte, potrebbe anche far parte di una manovra concordata con il marito. Manovra tesa a spostare l'attenzione dalle aridità della politica alle dolcezze della vita familiare di un leader che il pacemaker ha restituito a nuova energia.
   3. Confessandosi giocoso e autoironico, il capo della CDL ridimensiona altre recenti battute più squisitamente politiche che hanno creato brividi minori, tipo la chiamata in causa di Fini nella successione alla guida della CdL, e l'immediata disdetta della proposta.
   4. Infine: la lettera di Veronica aumenta il peso delle confidenze di Silvio su A, rivista femminile di peso relativo, strano megafono per un politico (reso comunque plausibile dall'amicizia tra il direttore Latella e la coppia Berlusconi).
   Poche riflessioni a caldo. Le riprenderemo a bocce ferme. Come riprenderemo le altre annotazioni di questo memorabile gennaio che aggiorna e rispolvera L'antica arte dello scandalo. Antica e multiforme. E pregevole serbatoio di riflessioni a disposizione dei lettori più attenti.

Nicoletta Sipos
(Continua)

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