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Cronache da una "Realtà" con un Grande Passato e un Radioso Futuro...
Scandali & Scandali
 di Nicoletta Sipos
  Milano, 1 Febbraio 2007   n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10- 11

Caso Veronica Lario
Silvio Berlusconi:
Seconda Parte

[Primo atto - Secondo Atto - Terzo Atto - Quarto Atto]

  Riprendiamo la penna, o meglio il computer, per aggiornare lo status del reality che si svolge in casa Berlusconi. Com'era prevedibile, lo scambio di lettere tra i due coniugi (esigo pubbliche scuse, per lei; cara sei la mia passione, per lui) ha diviso l'Italia scatenando una tempesta mediatica che molti colleghi, studiosi e chiosatori giudicano epocale. Non capita spesso che la vita privata di un politico tenga così prepotentemente banco. E, oltre a tutto, che il fenomeno sia scatenato da una decisione "interna" alla coppia, non dall'intrusione di un estraneo (paparazzo /giornalista o confidente/ traditore) che sarebbe subito definito un insopportabile ficcanaso. Ma non capita neppure tutti i giorni, almeno in Italia, che la storia privata si trasformi in un elemento politico.
   In questo caso, invece, è così. Com'era da prevedersi, la sinistra tifa per lady V, non foss'altro perché stando dalla sua parte può denunciare le colpevoli superficialità del cavaliere B, mentre la destra si schiera compatta con il leader di Forza Italia, galante apprezzatore di bellezze femminili e dispensatore di complimenti che possono essere (e sono stati) definiti banali, pur avendo una presa sicura sulle destinatarie tra le quali si contano gentili signore come Aida Yespica, Pamela Prati, Gabriella Carlucci e Mara Carfagna.
   La cronaca dispensa dunque frizzi e lazzi. Ma anche la commozione dell'anziano cardinale Tonini, preso fino alle lacrime dalla confessione del cavaliere, e la sempre puntuale difesa che Natalia Aspesi fa della dignità di Veronica.
   Noi però dobbiamo discostarci dalle annotazioni di questi giorni e andare oltre, dietro le quinte, come si conviene a chiunque abbia a cuore un'analisi spassionata dell'arte dello scandalo.
Francesco Merlo si schiera dalla nostra parte scrivendo su "La Repubblica" dell'1 febbraio, con la consueta finezza titolata "Lo scandalo banalizzato”:
   "La lettera di Veronica è lo scandalon (parola greca che sta per il legnetto che fa scattare una trappola, da non confondersi con scandalum, la pietra che fa inciampare secondo le definizioni consultabili nel mio manuale di scandalogia) dove inciampano e si rompono i luoghi comuni del maschio cacciatore e della donna comprata e remissiva. Lo scandalo che nessuno vuole vedere è che una signora dignitosamente chiede il rispetto della sua vita di coppia e della sua famiglia, vuole proteggere se stessa e anche il marito, che per tanti anni ha sinceramente e appassionatamente amato, dal risvolto miserabile di una crisi coniugale che sarebbe legittima e persino fisiologica senza l'esibizione oscena dei turbamenti e dell'insubordinazione del desiderio, della fame di donne in nome del popolo italiano".
   Com'è evidente Merlo si schiera dalla parte di Veronica, e della sua lettera, e considera la risposta del cavaliere come una banalizzazione del dolore di lei, nonché un'esibizione teatrale del sesso-ossessione, di un'incontenibile esuberanza sessuale ecc. ecc. <br>    Di contro Vittorio Feltri su "Libero" si schiera con Berlusconi denunciando l'"atroce vendetta organizzata e compiuta a freddo" di Veronica. Anzi, con un ragionamento che non stentiamo a definire cinico, depreca la "maliziosa lucidità” con la quale la moglie delusa "spettacolarizza" una lite intima e apre un nuovo corso delatorio nella politica italiana. Quella della "delazione in campo privato” ispirata a poco attraenti modelli americani. In concreto, Feltri depreca che la signora non abbia tenuto la questione entro le mura di casa o, al limite, non si sia rivolta a un divorzista per chiudere la partita. Osserva rattristato, da uomo solidale con i peccati erotici di un altro maschio, che la politica, con tutti i problemi che ha, debba tenere conto pure dei tradimenti, prendendo a modello lo stile gossipparo di "Novella 2000". E si dispiace (e qui la donna comincia a inalberarsi) "che a inaugurare questo filone sia stata proprio la moglie di Berlusconi la quale, in fondo, avrà sì subito uno sgarbo o cento dal marito, però fino a ier l'altro non aveva dimostrato di soffrirne l'esuberanza, bensì di gradire il ruolo della castellana sprofondata negli agi e nella ricchezza, riservata e consapevole di un fatto certo: nella vita si paga il dazio".
   Secondo Feltri, a far ingelosire donna Veronica sarebbe stata Mara Carfagna (21 anni), nella quale la moglie del leader avrebbe visto una netta minaccia. Maria Latella, direttore del settimanale “A” che pubblica un'ampia intervista al cavaliere, va oltre ricostruendo su fonti, possibilmente di prima mano, data la sua lunga amicizia con Veronica, la lunga estate dello scontento di lady Berlusconi. E qui la conta si fa lunga: con il marito preso, ad agosto, da feste in Sardegna cui lei non ha partecipato. E ancora troppo presente, a settembre, in veste di testimone ai matrimoni delle ragazze un tempo corteggiate. E poi ancora il lavoro assillante, il malore, il pacemaker applicato negli Usa come motivi ragionevoli di distacco. Ma, da ultimo, un'inspiegabile assenza da casa durata 20 giorni che dev'essere suonata come un'umiliazione e potrebbe, aggiungiamo noi, aver fatto temere il peggio alla signora.
   E cioé un abbandono totale di quel poco di tetto domestico che resta, per l'inizio di una nuova fase della vita accanto a una nuova donna.
   La richiesta di scuse pubbliche sarebbe stata dunque un gesto d'autodifesa dunque, motivata dalle circostanze?
   L'ipotesi è interessante. Almeno quanto quella prospettata su "Il Messaggero” da Rosario Dimito. Secondo il quale nell'Impero berlusconiano spartito un anno fa, i tre figli che Veronica ha dato al cavaliere hanno una compartecipazione, ma non dispongono di un ruolo ben definito. Una mancanza che, a ben vedere, potrebbe essere stata all'origine dell'esternazione di lady Veronica. Donna di cultura e carattere che nei suoi 27 anni al fianco del cavaliere non si è mai permessa facili scatti di nervi. E se ora ha ceduto ai sentimenti (e sia pure ecceduto, come vogliono taluni) avrà ben avuto le sue ragioni. Che non saranno placate così facilmente dalla lettera con le pubbliche scuse del signor marito o con uno di quei diamanti che uomini trasgressivi usano per rabbonire le loro donne.
   Intanto lady Veronica tace e si riserva di riconsiderare la vicenda. Ma il signor B, dopo 20 giorni d'assenza, scritta la sua lettera diffusa attraverso le maggiori agenzie stampa, è tornato precipitosamente a casa. Per ora. Il reality continua. Resta da vedere se alla fine lo scandalo confonderà ulteriormente i bastioni della politica, come qualcuno pare temere.

Nicoletta Sipos
(Continua)

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