PIOVE, CONTINUA SEMPRE A
PIOVERE... si
lamentava nelle settimane scorse
Franco Gàbici in una
delle sue Bollicine
che ci accompagnano, pensate da oltre 123 settimane. Sì, continua a piovere
anche ora mentre scrivo da Milano e questo scrosciare della pioggia invita a
qualche riflessione intorno a noi.
L'Istrice dal 1997 ad
oggi sta offrendo on line senza troppi clamori - come si addice a "qualcosa"
che vuole essere preziosa, riservata soltanto a chi la sa capire ed
apprezzare - pagine di reale amore, consentitemi, per la cultura e la
comunicazione. Gàbici,
Silvano Calzini,
Riccardo Maffey,
Luigi Maria Reale
con le loro rubriche lo dimostrano settimana dopo settimana. Ma loro sono i
più recenti "acquisti" di una realtà che negli anni ha fatto conoscere ai
frequentatori di queste pagine talenti davvero grandi. Penso a Benito
Ciarlo, grande poeta in lingua e dialettale ma anche penna felice in
racconti e labirinti che potete trovare on line, basta che li cerchiate nel
Sommario de L'Istrice.
Questo nostro webzine on line che ha dato anche vita a quei Dialetti
d'Italia, recentemente diventati un portale autonomo in
Dialettando.com, viene anche
citato in significative pubblicazioni. Come il volume di poesie "Parole e
Pensieri 'n libertà" di Gianni Bobbio (presente sulle pagine di
Dialettando.com con le sue
poesie in piemontese) che viene presentato a Serravalle Scrivia (AL) il
prossimo 6 maggio. E chi si trovasse da quelle parti quel giorno è invitato
- scrive Benito Ciarlo - "a partecipare. Parola d'ordine:
L'Istrice,
naturalmente". Poi, fra i
grandi talenti scoperti dal nostro webzine ecco Ermanno Bartoli,
Renzo Carrai, Daniela Di Santo, Luca Dresda... (firme che
trovate tutte in Sommario)
che sono e sono stato felice di aver fatto conoscere. La pioggia continua a
cadere e penso che tanti anni di lavoro on line non sia trascorso invano.(30
aprile 2004)
FRA QUINDICI GIORNI CIRCA CI
SARA' LA FIERA DEL LIBRO A TORINO e
mi piacerebbe tanto che questo appuntamento fosse davvero l'occasione per
incontrare veri lettori. Non branchi di persone demotivate che si aggirano
tra gli stand con lo sguardo distratto di chi ha un rapporto distante miglia
e miglia dai libri, che non si rendono conto quanta fatica e quanta
sofferenza ci sia, specialmente oggi, imprenditorialmente parlando, dietro
la pubblicazione di un libro, che non capiscono quanto sia assurdo entrare
in Fiera pagando un biglietto di 7 euro per poi andare ad affollare
soprattutto gli stand di quei cinque grossi editori i cui libri li trovano
sempre e dovunque, dal libraio sotto casa al supermarket, all'autogrill,
persino, da qualche tempo, anche dentro gli uffici postali. Chi legge queste
mie note venga a trovarmi, a fare quattro chiacchiere nello Stand B 22 del
Padiglione 1, oppure ad assistere alle manifestazioni che ho organizzato per
parlare delle mie "creature": i Libri e i SeBook, naturalmente. Oggetti,
consentitemi l'orgoglio, preziosi e rari che, permettetemi l'ironia, "sono
oggetti d'arredamento esclusivi" perché non li troverete mai nelle edicole e
nei supermercati del libro. Non li troverete mai neppure nelle librerie
Remainders': i miei libri, quando escono dal catalogo, non alimentano mai
l'altro mercato del metà prezzo, per rispetto di chi li ha cercati, trovati,
acquistati, vanno al macero. (25 aprile 2004)
QUELLI CHE MI SEGUONO CON
PARTICOLARE ATTENZIONE avranno notato
il mio silenzio di fronte al caso dei quattro body guard italiani
sequestrati in Iraq e dell'omicidio a sangue freddo di uno di loro da parte
di una banda di terroristi e/o delinquenti. La mia non è insensibilità o
distrazione: è una scelta di serietà. Non voglio fare parte dei troppi che
strumentalizzano la vicenda ai loro meschini interessi, credo che il
silenzio sia il comportamento più responsabile mentre è in corso una
delicata trattativa da parte del governo per giungere alla liberazione dei
tre italiani superstiti. Rimando una valutazione a quando la drammatica
vicenda si sarà conclusa. E mi auguro che a quel punto tanti in Italia
abbiano il pudore di fare un serio esame di coscienza sul comportamento che
hanno tenuto in queste settimane a proposito di questo dramma nel dramma
iracheno.(24 aprile 2004) FRA GLI AUGURI DI PASQUA CHE HO RICEVUTO E NATURALMENTE RICAMBIO A TUTTI ANCHE A QUELLI che avessi, ahimé, dimenticato, ho particolarmente gradito una e-mail di Daniela Mena, la giovane animatrice della rassegna della microeditoria di Chiari (Brescia). Ho particolarmente apprezzato che abbia inserito nella e-mail i versi questa poesia di J. Allan Peterson che sento particolarmente perché credo di appartenere alla stessa specie di uomini a cui allude il poeta. Infatti sono particolarmente stremato e talvolta depresso perché, scusate l'immodestia, mi sento sempre più solo. Vorrei essere smentito. Anzi, se chi legge la poesia pensa di essere anche lui così mi mandi una e-mail, si materializzi.
Buona Pasqua a tutti.
A QUANDO "LA SECONDA REPUBBLICA" DELL'EDITORIA E DELLA CULTURA? No, non è una provocazione ma è ormai una necessità sempre più impellente per chi ha a cuore la reale democrazia culturale, immagina un mercato editoriale delle pari opportunità, ha la visione di un mondo culturale che vola alto, che è capace di valutare e premiare le buone idee fuori da ogni condizionamento di gruppi di pressioni o confraternite di opportunismi. Tra breve, per ogni persona davvero seria che opera altrettanto seriamente nel mondo culturale ed editoriale sarà davvero il caso di voltare pagina e indirizzare la propria creatività altrove, anche al di fuori di questo nostro Paese se non si risolvono problemi cruciali. C'è da risolvere il problema della distribuzione superando le inesistenti possibilità di controllo del reale andamento delle vendite, modificando una situazione in cui si finisce per essere ostaggi di una logica delle rese sempre più gestita finanziariamente, una logica che - ammesso che debba esistere - non può essere certamente la stessa per una casa editrice da 5 novità l'anno e per una da 500 novità l'anno. C'è da risolvere il problema della progressiva riduzione delle medie e piccole librerie a vantaggio dei megastore o di catene di librerie appartenenti a grossi gruppi editoriali che riducono proporzionalmente la possibilità per i libri degli editori indipendenti di giungere all'utente finale. C'è da risolvere il conformismo, la scarsa preparazione e l'appiattimento dei cosiddetti giornalisti specializzati che hanno in massa abdicato al ruolo di "cronisti letterari" mimetizzando dietro il più comodo specchietto della "critica letteraria" (ma i critici letterari veri non si contano, in Italia, che nelle dita di un paio di mani) operazione clientelari, giornalisti che scrivono di libri e sui libri ignorando totalmente come funzioni il mercato del libro. C'è da valutare fino in fondo, traendone realistiche conclusioni, che cosa abbia significato e significhi lo sbarco massiccio in edicola di libri di tutti i generi da acquistare insieme con i quotidiani.
C'è... Ci sarebbero davvero molte cose da fare,
sarebbe davvero indispensabile sedersi intorno a un tavolo e cominciare a
immaginare una "Seconda Repubblica" dell'Editoria e della Cultura. Ma c'è
qualche editore indipendente in Italia con la voglia, la forza e "le palle"
per portare avanti un discorso del genere?(28 marzo 2004)
"SVANITY FAIR": BECCATO!!!
Grazie a una esemplare e lunga
inchiesta delle Fiamme Gialle è stato finalmente beccato e denunciato chi si
nascondeva dietro un sito che da tempo aveva fatto del gossip una autentica calunnia on
line puntando su tutti dal mondo dello spettacolo a quello del giornalismo.
Per chi come me è innanzitutto un giornalista professionista e crede nella
dignità di questa professione di libertà, di onestà e di correttezza è
sconfortante sentire in tv (a proposito, perché i quotidiani non hanno dato
alla cosa il dovuto risalto?) che dietro questo sito che si mimetizzava in
un incrocio di server e collegamenti che andavano dagli Stati Uniti
all'Australia c'era un giornalista pugliese che operava da Roma. Mi auguro
che il suddetto signore (del quale sarebbe interessante conoscere il nome
come accade per qualunque indagato) subisca adeguate sanzioni
dell'Ordine dei Giornalisti. (28 marzo 2004)
CHE COSA NE PENSATE DEGLI
EBOOK? La domanda è rivolta ai
lettori, agli autori e ai colleghi editori. Tre questionari per un grande
sondaggio permamente sul
libro elettronico che ha l'ambizione di fotografare la realtà dell'eBook
e di cogliere la sua evoluzione sul mercato non soltanto italiano. Spero che
molti di voi che leggete queste mie note troviate quei pochi minuti di tempo
per partecipare alla
eBooksItalia Research.(23 marzo 2004)
DAVVERO SIMPATICO E' IL
PROFESSOR TOM SHIPPEY del quale ho
appena pubblicato
J.R.R. TOLKIEN:
Autore del Secolo, certamente uno dei migliori e più divulgativi
saggi scritti sull'autore de Il Signore degli Anelli. Attualmente
vive negli Stati Uniti e non avevo avuto ancora occasione di vederlo de visu
fino a sabato scorso quando, nell'ambito del convegno "Tolkien e la Terra di
Mezzo" organizzato da Franco Manni e dalla rivista Endòre con il patrocinio
del Comune di Brescia, è comparso sulla schermo in una videointervista in
cui ha manifestato tanta arguzia, intelligenza e simpatia. Ascoltandolo,
sono stato ancor più felice dei grossi sacrifici fatti per assicurare alla
Simonelli Editore la traduzione italiana del suo più famoso saggio. (20 marzo 2004)
GLI INEDITI O COMUNQUE GLI
AUTORI IN CERCA DI EDITORE sono
decisamente una curiosa specie di persone. Anni fa con le poste tradizionali
ora con le e-mail ingorgano, come ospiti non invitati, le caselle postali
delle case editrici. Raramente si preannunciano, chiedono il permesso di
inviarti un manoscritto. Normalmente te lo rovesciano addosso con messaggi
dai quali si evince che tu editore avresti una sorta di dovere - o
maledizione? - di leggere e giudicare qualsiasi testo sottoposto. Perché?
Come, perché?! Sei un editore, no? Questo è il tuo dovere. Praticamente a
nessuno di questi signori viene in mente l'assurdità del loro assunto.
Nessuno di loro pensa che anche un editore deve vivere e, per farlo, ha
bisogno di guadagnare e se vuole guadagnare non può trascorrere intere
giornate, praticamente sempre, a leggere le valanghe di manoscritti che
riceve. Sì, sono decisamente una curiosa specie di persone gli Inediti e gli
Autori in cerca di Editore. Se vengono posti di fronte alla realtà che per
far leggere e valutare le loro opere bisogna decidere di spendere qualcosa
fanno subito gli offesi, chi chiede loro un minimo di rimborso spese per le
ore dedicate alla lettura e alla valutazione del manoscritto lo considerano
istintivamente come un furbastro. E' questo il tono di certe mail che sto
ricevendo da Inediti e da Autori in cerca di Editore da quando ho osato
sottolineare che la lettura
e la valutazione dei manoscritti è un servizio per ricevere il quale
si deve versare un minimo contributo.(18 marzo 2004)
TALVOLTA LE SVISTE LA DICONO
LUNGA... Come
commentare il fatto che il ministro Urbani annunci un decreto salvacinema e
antipirateria con grande enfasi mostrando di dimenticarsi bellamente che
"forse" meriterebbe la stessa attenzione la tutela delle opere letterarie?
E' forse perché il cinema fa indubbiamente spettacolo e i libri lo fanno
certamente di meno? Oppure il ministro sta per sorprendere felicemente tutti
con il colpo di scena di un analogo decreto antipirateria per i libri?(14 marzo 2004)
AL QUAEDA HA RIVENDICATO LA
STRAGE DI MADRID, quello che era
stato il sospetto di tutti fin dall'inizio si è rivelato drammaticamente
vero e c'è la speranza che questa volta - diversamente da quanto è accaduto
per tanti in Europa e in particolare in Italia dopo l'11 settembre:
rimozione del problema come se fosse stata una faccenda soltanto americana -
non si commetta l'errore che si tratti di un problema spagnolo. Come già
quanto accadde a New York nel 2001, la serie di attentati a Madrid è davvero
un problema di tutti e alla lotta contro il terrorismo non c'è alcun Paese
che si possa sottrarre a meno che non si voglia abdicare di fronte alla
barbarie di gruppi fanatici con una visione utilitaristicamente medioevale
del mondo. Sono curioso di vedere quali saranno i risultati delle elezioni
politiche in Spagna e dello spettacolo che ci riserverà la classe politica
europea nelle prossime settimane. Mai come in questo momento c'è da
augurarsi che prevalga uno spirito di intensa collaborazione, che si mettano
in cantina "interessi di bottega" e che tutto il mondo civile ma, per quanto
riguarda noi, l'Europa in particolare, sia capace di fare squadra, di
esprimere una linea d'azione fortemente unitaria. Molti non se ne rendono
pienamente conto ma in questi ultimi anni si sta giocando una delle più
brutte partite della storia dell'umanità e la posta in gioco è un futuro di
civiltà o di barbarie.(14 marzo 2004) Se hai da fare qualche osservazione
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