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I "confini" del libro elettronico

di Luigi Maria Reale

eBook&Dintorni n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5


Quella del libro elettronico è una realtà ormai acquisita anche se commercialmente non ha ancora espresso il suo enorme potenziale. In questa rubrica ecco un filo diretto con il mondo del libro elettronico. Qui  troverete una permanente occasione di aggiornamento su tutto quanto ruota intorno all'eBook e alle sue applicazioni

19 Aprile 2004

Dove finisce il libro cartaceo e dove inizia il libro digitale (o viceversa)? La domanda potrebbe anche essere posta in questo modo. Si tratta di capire quali siano i limiti dell'uno e dell'altro, a riscontro dei quali sia effettivamente possibile fornire una definizione di entrambi, ma soprattutto del secondo.

L'identità del libro tradizionale appare ormai consolidata da oltre cinque secoli di storia della stampa. La fisionomia standardizzata del codice che si è trasformato in libro ed è giunto fino a noi sostanzialmente immutato resiste inalterabile (d'altronde, com'è stato ampiamente osservato, già nella perspicua evidenza dello schermo entro cui scorre il foglio, la lettura delle pagine del Web recupera l'esperienza del più antico rotolo).

Il modello-libro transita in quanto tale nel libro elettronico, il quale cerca infatti di emularne gli attributi sia quelli pertinenti alla confezione e alla struttura esterna della copertina e delle pagine, sia quelli inerenti alla gestione autoriale e tipografico-redazionale dei contenuti dell'impaginato (sommario, titoletti correnti, titoli e sottotitoli, paragrafazione, note, colophon, ecc.).

Ma la questione non si pone in termini cosí semplici, in quanto nell'universo della pubblicazione digitale immane una necessaria, piú sottile, distinzione tra testo e libro elettronico. Allora, quali sono esattamente i confini dell'eBook? ovvero, quando non possiamo piú parlare di libro elettronico ma soltanto di testo elettronico?

Con eBook ci riferiamo contemporaneamente alle seguenti entità:

  • il testo in formato elettronico (eText) o più in generale ogni tipo di pubblicazione realizzata mediante codifica su supporto digitale;

  • il formato elettronico specifico nel quale il testo digitale è convertito (propriamente eBook format);

  • il dispositivo di lettura di quest'ultimo, propriamente chiamato eBook reading device, che si identifica di norma con un computer (terminale) portatile fornito di un idoneo programma di lettura compatibile (propriamente chiamato eBook reader), fermo restando che ogni computer fornito del medesimo programma funziona come lettore per eBook.

Il concetto di eBook si estende dunque a quello di eText, in quanto il libro elettronico ne rappresenta la forma, mentre la sostanza rimane sempre il testo (nella fattispecie quello codificato in formato digitale, che costituisce i miliardi di pagine accessibili attraverso il Web). Perciò, la restrizione si impone nel confronto fra testo e ipertesto: l'eBook è una versione elettronica del libro a stampa, del quale il dispositivo di lettura intende replicare il formato tradizionale,[2] associando ovviamente una serie di prestazioni tipiche del formato elettronico, in particolare la dimensione audio-video e collegamenti ipertestuali.

Internet attraverso il Web ha introdotto il concetto di testo elettronico distribuito (per testo elettronico intendiamo il documento su supporto digitale, dotato o anche privo di funzioni ipertestuali) e quello di biblioteca digitale telematica (a iniziare dal famoso Project Gutenberg).

Prima dell'avvento dell'eBook e anche tuttora il concetto di libro elettronico viene dunque associato a quello di testo digitale e di biblioteca digitale. La prima modalità di diffusione commerciale dei testi elettronici è stata ed è rappresentata dal CD-rom.

Tuttavia il CD-rom non è un libro elettronico o una biblioteca di libri elettronici, è soltanto un supporto digitale per archiviare documenti in formato elettronico. L'eBook ha modificato questa situazione, creando un clone digitale del libro cartaceo, che può anche essere distribuito su CD-rom, ma che non è un semplice testo elettronico. La differenza è data dal programma di elaborazione, da quello di lettura, ed infine dal dispositivo di lettura.

Il primo formato eBook è stato il PDF (Portable Document Format), formato proprietario, prodotto dalla Adobe a partire dal 1990, con il relativo visore (Adobe Acrobat Reader), ora perfezionato come lettore per eBbook (Adobe Acrobat eBook Reader). Con questo formato è stato realizzato il primo modello di eBook, cioè di documento digitale che riproduce graficamente l'impaginato tipografico di un libro a stampa; è infatti sul formato PDF che si basa la stampa digitale.

Notiamo perciò che il libro elettronico-eBook in quanto tale si contraddistingue per tre fondamentali requisiti:

  • È un testo elettronico pubblicato nei formati digitali standard idonei per essere decodificato con programma di lettura per libri elettronici;

  • È acquisibile gratuitamente o acquistabile sia via Internet sia su supporto digitale autonomo e può essere letto indipendentemente dalla connessione ad Internet;

  • si identifica a tutti gli effetti come libro elettronico quando è integrato in un dispositivo di lettura eBook.

L'eBook, dunque, è un prodotto editoriale (professionale o amatoriale) in formato digitale, a cui si può accedere solo mediante un apparecchio elettronico (PC, computer palmare, eBook reading device) fornito di adeguato programma. La lettura dell'eBook non è immediata ma richiede la necessaria mediazione del dispositivo di lettura alimentato da energia elettrica.

Considerata la varietà degli eBook reader attualmente sul mercato, a partire da quelli più diffusi che determinano lo standard di fatto (nei rispettivi formati), mi sembra che in tutti prevalga e venga simulata l'idea tipica del libro tradizionale, cioè appunto quella del voltar pagina. Da qui si potrebbe dunque dire, in prima battuta, che il libro elettronico deve suggerire e rendere possibile un'esperienza fisica di lettura analoga a quella del libro tradizionale. In alcuni software la simulazione è enfatizzata al punto che la pagina virtuale non appare direttamente ma progressivamente, con un effetto di grafica interattiva.

A proposito di quest'ultima (mi riferisco all'interattività), bisogna infatti valutare la capacità dell'eBook di favorire l'interazione e il grado di multimedialità. Il libro elettronico deve consentire al lettore di intervenire sul testo con la facilità stessa di annotarlo che è tipica del libro cartaceo, ma deve anche fornire immagini dinamiche, eventuale integrazione audio (sia come sussidio alla lettura per disabili sia come dotazione supplementare al testo), collegamenti in rete. Sotto quest'aspetto, dunque, l'iper-testo elettronico multimediale navigabile in rete mediante browser viene trasferito entro un dispositivo compatto dedicato, con cui si identifica nel nome (eBook), che ne permette la fruizione anche indipendentemente dalla rete.

Insomma, l'eText è la matrice dell'eBook: contenuto e contenente. La distinzione sembra consistere nell'utilizzo (non però vincolante) di un dispositivo dedicato, nelle differenti modalità di visualizzazione proposte dai vari software e nel diverso grado di interazione permesso all'utente. Stando così le cose, l'esperienza del testo elettronico è prioritaria per lettori più consapevoli, interessati alla qualità dei contenuti piuttosto che alle novità dei formati e agli "effetti speciali".

Luigi Maria Reale

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