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di Luciano Simonelli
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LE FRECCE TRICOLORI INQUINANO: scusate ma questa sciocchezza ogni tanto mi torna in mente da quando una candidata alla presidenza della commissione difesa, non sono sicuro se della Camera o del Senato (fortunatamente non eletta all'alta carica), lo ha annunciato come suo punto programmatico. E affermando, seria in volto come chi è molto impegnato per la salvaguardia del bene comune, che le Frecce Tricolori dovevano essere abolite. Ecco, io di fronte ad atteggiamenti del genere e a logiche del genere rimango letteralmente a bocca aperta. Dunque, quei fantastici uomini delle Frecce Tricolori, quei fantastici piloti che in tutto il mondo, da decenni, dipingono i cieli del nostro tricolore e danno un'immagine di un'Italia che molti degli italiani certamente non meritano dovrebbero andarsene via, starsene a terra, perché quei loro aerei durante le stupende evoluzioni in cielo - per le quali qualche pilota ha anche perduto la vita - contribuirebbero grandemente, inquinanti come sarebbero, all'allargamento del buco nell'ozono e quindi... Diamine, quanta demagogia! E poi le stesse persone se ne stanno zitte zitte di fronte alle  centinaia e centinaia di autobus cittadini che anche in giorni di blocchi della circolazione circolano emettendo di tutto e di più dai loro tubi di scappamento tutt'altro che catalitici? Sì, lo so, ormai è estate, fa particolarmente caldo in questi giorni, perché sudare anche per il nervoso? Ma, sapete, ci sono certe sciocchezze che sono così sciocchezze che zitti non si può stare e quando ti ritornano in mente ti fanno venire un nervoso e un sudore... Come quel tizio, non so chi sia, che avendo la fortuna di abitare in un attico in Via Moscova, nel cuore della Milano che conta (Zona Brera-Garibaldi), in un attico che certamente si può permettere chi ha molti "dané" o chi, avendolo ricevuto e accettato in eredità, non ha rinnegato le proprie origini alto-borghesi, esulta per la vittoria elettorale del centro-sinistra facendo pendere dal terrazzo-giardino da cui emergono alti fusti di alberi al decimo piano la bandiera di Rifondazione Comunista. Rispetto molto il presidente Bertinotti non rispetto, consentitemi, questi suoi sostenitori da salotto... oh, pardon, da attico in Via Moscova a Milano.
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (21 giugno 2006)  

ALLORA ESISTE IL GRANDE FRATELLO? No, non parlo del reality tv per ragazzotti e ragazzotte in cerca di notorietà ma di quello vero, quello che ti spia sempre, in ogni istante, che, attraverso il telefonino, può stabilire esattamente dove sei in ogni momento, che, attraverso l'uso della carta di credito e del Bancomat, ti segue di città in città, che registra sempre TUTTE le telefonate che ognuno fa, telefonate che, come da un magico cilindro, vengono fuori al momento opportuno. Sì, certo, le intercettazioni telefoniche sono sacrosante quando vengono debitamente autorizzate ma la tendenza rivelatasi da quando l'estate scorsa spuntarono i cosiddetti "furbetti" del quartierino mi pare sia quella di una loro utilizzazione, come dire, "allargata". Inoltre, per un vecchio vizio molto italiano, tutto quello che dovrebbe fare parte del segreto istruttorio appare puntualmente sulle pagine dei giornali e dà il via a processi che vengono celebrati e a sentenze che vengono emesse sulla stampa e in Tv prima che nelle aule dei tribunali. Lo si sa che la giustizia è lenta ma sveltirla così tirando le somme prima che lo abbiano fatto quelli che sono delegati a questo mi pare un po' eccessivo. Non mi riferisco in particolare a questo o a quel caso, mi riferisco a una tendenza, un trend direbbero le persone di mondo, che mi pare inquietante. E' accaduto, sta accadendo e se non si mettono altre regole - come ha già d'altronde invocato l'attuale ministro della giustizia - temo che continuerà ad accadere che qualcuno che non c'entra nulla trovi il suo nome sbattuto sui giornali perché un giorno ha parlato al telefono con qualcun altro che all'epoca della conversazione era da tutti considerato un galantuomo. Insomma, secondo me questo nostro Bel Paese dovrebbe cominciare a darsi una regolata. Ritrovare e far di nuovo germogliare i "fondamentali" di una convivenza davvero civile. Ritrovare il senso della misura e delle proporzioni. Prendiamo, per esempio, i contatti verbali interpersonali. La cosiddetta conversazione non esiste più. Non c'è più quel gusto di confrontare idee, pareri in uno spirito comunitario ovvero non in una sorta di gara per dimostrare chi è il più bravo ma con la voglia di costruire e sviluppare un ragionamento insieme. Macché, è ormai rarissimo dialogare così. Conversare si è trasformato in uno scontro di monologhi. Non soltanto chi parla sotto sotto non ammette repliche ma la tensione primaria del suo discorso è stabilire come la pensi: sei di destra? sei di sinistra? sei per i pacs? ce l'hai con questo, con quello? voti sì o no al referendum? Io mi trovo sempre più in difficoltà, lo confesso, nei cosiddetti dialoghi con gli altri. Io che da sessantaquattro anni ho invece l'abitudine di non considerarmi depositario del "verbo", di ragionare con la mia testa senza mai ripetere a pappagallo certi slogan (già, ma quanti sono quelli che parlano per slogan ...degli altri?) sarò costretto a tacere sempre di più e poi fare dei monologhi davanti allo specchio. E questa è soltanto una punta del disagio del vivere quotidiano in una società in cui trionfa l'arroganza, in cui l'apparire prevale sull'essere, in cui tutti debbono essere bravi, belli e intelligenti. E pur di dimostrare che sono, come si dice in Toscana, dei "ganzi" non esitano neppure un attimo ad appropriarsi delle magari poche idee buone che hai e che hai comunicato pensando di gettare il seme di una bella pianticella da aiutare a crescere tutti insieme. Mah!
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (20 giugno 2006)  

IL GIOCO "La Vita è Meravigliosa" Lo consiglio a tutti quelli che si trovano ad attraversare un momento di depressione. Che cos'è? Lo spiego subito. L'ho inventato ricordando un famoso film-fiaba moderna di Frank Capra interpretato da James Stewart che, in genere, viene replicato da tutte le tv nelle settimane intorno a Natale. Per chi non lo ricordasse, nel film accade che il protagonista, al massimo dello sconforto perché tutto pare averlo portato in una situazione esistenziale senza più via di uscita, tenta il suicidio buttandosi in un gelido fiume alla vigilia di Natale ma compare uno simpatico personaggio che lo salva. Dietro le sembianze di un bonario ometto, costui è un Angelo che gli mostra come sarebbe stata la realtà in cui vive se lui non fosse mai esistito... Ecco, il mio gioco "La Vita è Meravigliosa" scatta da qui. Provate a pensare che cosa sarebbe stata la realtà se voi non foste esistiti. Credo che, gratta, gratta, scoprireste che, senza di voi, non sarebbero accadute tante cose buone. Credo davvero che così sia proprio per tutti. Nessuno è inutile, nessuna esistenza è inutile, ognuno nella propria vita, nel suo piccolo, tra molti errori, magari, riesce a fare qualcosa di buono. Qualcosa di buono che senza di lui non sarebbe mai accaduto. Se faccio il gioco "La Vita è Meravigliosa" e lo applico, per esempio, a questa mia casa editrice devo dire che se non avessi creato Simonelli Editore certamente ci sarebbero ancora dei vuoti di conoscenza. E non è una affermazione presuntuosa e arrogante. E' un dato di fatto. Ho mantenuto e sto mantenendo fede all'impegno che mi ero assunto dieci anni fa con i miei potenziali lettori. Avevo promesso loro che avrei offerto i libri che non c'erano ovvero opere originali, che aggiungessero nuove occasioni di conoscenza in un mondo editoriale in cui invece si pubblicano - parlo di saggistica - troppi volumi che sono l'ennesima rimasticatura - le persone chic le chiamano opere di compilazione - di fatti, storie già raccontate. Se guardo infatti al mio catalogo vedo che per la prima volta ho offerto con Giovanni Pascoli di Gian Luigi Ruggio una biografia organica, completa (che fino al 1998 nessuno aveva pensato di scrivere) del poeta della Cavalla Storna. Con Candida Soror di Maria Santini ho tirato fuori dall'oblio con una messe incredibile di notizie e documenti inediti la storia della vita di Mariu' la più adorata e chiacchierata sorella del poeta. Con  L'Inchiostro verde di Togliatti di Massimo Caprara, di cui ho parlato nella nota precedente, ho offerto una testimonianza in diretta completamente inedita, fondamentale anche per capire la realtà della nascita della nostra Repubblica e dell'intellighenzia culturale che ancora la domina. La regina incompresa, Il re signore, La reginella santa, Jelena, tutti di Luciano Regolo, insieme con La Giovinezza di Vittorio Emanuele III di Mario Bondioli Osio e Maria Giovanna di Savoia Nemours di Adriana Martinelli e Caterina P. Sanna hanno rovesciato sui lettori amanti della storia e curiosi delle vicende sabaude e anche borboniche una tale massa di documenti e racconti inediti che oggettivamente non ha avuto precedenti in un così breve arco di tempo. Opere alle quali si è aggiunta recentemente, solo in eBook ed Ex Libris, Andrea Doria ed Emanuele Filiberto di Savoia di Mauro Navone che offre altre pagine ancora inedite e particolarmente interessanti per chi ama e vuole capire la storia.  Ma siamo in un Paese culturalmente vigliacco. Un Paese in cui, altrettanto vigliaccamente, "qualcuno" decide chi deve essere celebrato e chi invece, pur facendo cose egregie, deve essere sistematicamente ignorato. Naturalmente, altrettanto vigliaccamente, le opere originali di chi non ha la "patente" (attribuita da chi? partiti politici? massonerie? mafie? da chi?: qualcuno mi risponde?) vengono sistematicamente scippate pezzettino per pezzettino da quegli altri autori "autorizzati" ad essere eterni portatori del Verbo. I libri però hanno una loro eternità. Una volta stampati, anche in poche migliaia di copie è difficile farli scomparire dalla circolazione. Eppoi esistono le grandi biblioteche che li conservano e li catalogano, eppoi esiste questo fantastico Internet che li fa balzare sempre in primo piano e il tempo, si sà, alla fine è galantuomo. Senza questa mia casa editrice nessuno avrebbe saputo de La Magia nell'Islam che ha svelato Gabriele Mandel, della storia della Vita di Silvio Pellico e di Juliette Colbert, marchesa di Barolo di Giovanna Zavatti. E Tom Shippey? Sa bene chi sia chi è un appassionato cultore delle opere de Il Signore degli Anelli ma sa altrettanto bene che il suo fondamentale saggio J.R.R. Tolkien, Autore del Secolo sarebbe stato costretto a leggerlo in inglese se non ci fosse stato un "pazzo" come me che avesse deciso di acquistarne i diritti di traduzione e pubblicarlo. Un'altra casella della conoscenza riempita come quella dei due libri di Roberto Festorazzi: San Donnino, cella 31 e La Pianista del Duce. Libri per i quali sono stato politicamente e duramente attaccato come un reazionario perché, molto prima che lo facesse Gianpaolo Pansa, ho osato dare spazio anche al racconto dei vinti. Già, perché quando Gianpaolo Pansa ha seguito questa stessa strada di conoscenza non è stato attaccato e calunniato ed io invece sì? Domanda retorica: evidentemente "guido" senza alcuna "patente", lungo l'autostrada della conoscenza. No, questi anni di battaglie editoriali non sono stati inutili e non ho pubblicato né sto pubblicando libri inutili. Provare per credere, diceva tempo fa un imbonitore televisivo. Sì, davvero, provare per credere, se avete la pazienza di scorrere tutti i titoli che ho in catalogo oltre a quelli appena segnalati. Un catalogo con oltre cinquanta titoli in volume e molti altri, ormai sono davvero tanti (oltre 150) in eBook. Sì, La Vita è Meravigliosa, nonostante tutto. E se il giorno in cui non ci sarò più - passeranno ancora molti, ma molti anni, si rassegni chi non mi vuole bene - qualcuno dovesse tessere le mie lodi, stia attento, perché allora sarà troppo tardi e verrà querelato dai miei eredi per ipocrisia e diffamazione.
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (2 giugno 2006)  

A 60 ANNI DALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA vi regalo un passaggio di un libro che fa parte di quelle pubblicazioni per le quali mi ripeto che è valsa la pena compiere la pazzia di far nascere questa mia casa editrice. Si tratta de L'inchiostro verde di Togliatti di Massimo Caprara con il quale inaugurai dieci anni fa il mio catalogo e che è ancora disponibile per chi non lo avesse ancora letto. Ecco una pagina a cui in molti, in questi giorni di rievocazioni, fanno riferimento (senza naturalmente citare titolo del libro e casa editrice: ma, si sà, in Italia è chic farsi belli con il lavoro degli altri...). Ecco dunque uno scorcio significativo e rivelatore del racconto di Massimo Caprara sulla nascita della Repubblica Italiana:

[...] In vista del Referendum, era stato costituito presso la Corte suprema di Cassazione del Regno, un ufficio elettorale speciale con il compito di sovrintendere alla raccolta, al controllo dei voti e, soprattutto, di provvedere alla proclamazione dei risultati. Presidente, il Presidente della Cassazione, Giuseppe Pagano; Procuratore generale, Massimo Pilotti.
Alla chiusura dei seggi non risultò pacifico il numero dei voti e tantomeno chi avesse vinto: se la Monarchia o la Repubblica. La prima contava su poco meno di 11 milioni di voti; la seconda su poco più di 12. Nacque una questione delicatissima di interpretazione. Gli avvocati della Real Casa, guidati dall'onorevole Vincenzo Selvaggi, deputato, assunsero immediatamente il patrocinio del Quirinale. Come avrebbero dovuto essere computati i voti nulli e le astensioni? Se calcolati, il quorum sarebbe cambiato a svantaggio per la Repubblica.
Giuseppe Romita, ingegnere socialista di Cuneo, ministro dell'Interno, mi telefonò allarmatissimo, pregando d'informare Togliatti della rischiosissima impasse. Nenni, ministro della Costituente, fece lo stesso. Togliatti sembrò, sulle prime, distratto, in attesa. Poi, qualche momento dopo queste comunicazioni, che ebbi immediatamente cura di trasferirgli, si sedette alla sua scrivania di Guardasigilli al Palazzo di via Arenula e intinse la penna nell'inchiostro verde.
«Subito, al Presidente Pagano» m'ingiunse, consegnandomi una busta intestata del Ministero di Grazia e Giustizia.
Arrivai all'abitazione del Presidente, in viale Regina Margherita, passando per Villa Borghese e poi per il centro. Notai che dal Viminale era stata ammainata la bandiera con lo stemma sabaudo, ma che il gagliardetto reale sventolava sulla torretta di Gian Lorenzo Bernini al Quirinale.
Il Presidente mi ricevette mentre era a tavola e mi salutò con il tovagliolo infilato nel colletto. Aprì la lettera. «Avvisi il signor Ministro che provvederò come chiede» mi comunicò. L'ordinamento giudiziario allora in vigore stabiliva una certa dipendenza della magistratura dal Guardasigilli, specialmente in materia referendaria.
Il Presidente letteralmente non provvide. Non proclamò né smentì la nascita della Repubblica. Così gli aveva chiesto il Ministro. Il 10 giugno, Marcella Ferrara e io accompagnammo Togliatti a Montecitorio, dove, nella Sala della Lupa, era riunito, come stabilito dalla legge, l'ufficio elettorale della Corte suprema. «Andiamo a prendere un gelato in piazza del Parlamento, alle spalle dell'ingresso di Montecitorio» ci ordinò Togliatti. E aggiunse: «Vedrete, non succederà niente».
Nel salone in fermento, la voce fioca del Presidente non annunziò chi avesse vinto. Si limitò a comunicare che lo spoglio delle schede era ancora in corso: come Togliatti confermò. Neanche una parola sulle schede nulle o le astensioni. La Repubblica non nacque dai voti, ma fu proclamata dal Consiglio dei Ministri, il cui Presidente, De Gasperi, assunse subito le funzioni straordinarie assegnategli dalla legge. I ricorsi furono successivamente discussi e un riesame delle schede nulle venne eseguito, ma senza che venissero riaperti i plichi giunti dalle Sezioni Elettorali. Nessuno più ebbe la forza di insistere.
«I parti difficili vanno assistiti e pilotati» ci disse Togliatti quando, ormai al tramonto, uscimmo dalla Camera dei deputati.
[...]


Massimo Caprara è stato dal 1944 e per circa vent'anni, segretario di Palmiro Togliatti. Fu radiato dal partito comunista con Rossana Rossanda e gli altri del gruppo de Il Manifesto, del quale è stato uno dei fondatori.

Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (1 giugno 2006)  

NON MI INTERESSA IL CALCIO ma gli insopportabili miasmi che emanano dal pentolone dello scandalo che sta travolgendo questo sport nazionale non mi lasciano affatto indifferente. E' il fetore di un intingolo fatto di ingredienti come trucchi, imbrogli, stili mafiosi, amici, amici degli amici, di "furbetti" del pallone, insomma, che si aggiungono ai "furbetti" del quartierino, che si aggiungono e si aggiungeranno ai tanti altri "furbetti" che purtroppo affollano questa nostra Italia, in ogni settore. Un'Italia che pare così "corrotta" da non saper più distinguere le tante, le tantissime persone perbene, competenti, preparate che ci sono dalla feccia della nostra società. Quando si smetterà di penalizzare, di lasciare nell'angolo, ai margini le tante persone perbene e competenti? Quando si smetterà di premiare in questa nostra Italia chi smanetta, sculetta, si arrampica, delinque, lecca, mistifica, finge, calunnia, mente, ignora, imbroglia, ruba?
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (23 maggio 2006)  

LA NASCITA DI LIBRIALSOLE è stato davvero un bel raggio di sole che ha cominciato a riscaldare l'editoria indipendente dal giorno della presentazione dell'iniziativa alla Fiera Internazionale del libro di Torino. Sì, quella stessa editoria indipendente intorno alla quale in questi anni si sono agitate molte iniziative che, dietro l'apparenza di promuovere, incentivare il loro bacino di mercato e la loro visibilità, dietro un'apparenza etica, l'hanno di fatto considerata e la stanno considerando come oggetto di business di altri e non come soggetto da tutelare veramente ed aiutare a crescere. Finalmente con Librialsole , ideata da Marina Sarchi affiancata da Marzia Cunzolo, con il supporto di FIDARE, la federazione degli editori indipendenti, e della sua infaticabile quanto brava vicepresidente, Anita Molino, e la collaborazione di Max&Claire (ufficio stampa) e di Heart (comunicazione e pubblicità) viene indicato un bell'itinerario che, se sarà seguito puntualmente, farà un gran bene all'editoria indipendente, all'editoria della creatività e della qualità. Qual è la differenza di Librialsole rispetto alle molte, troppe e interessate iniziative "a favore" dell'editoria indipendente esplose in questi ultimi anni in Italia come un "affare" per altri? Finalmente, l'editore indipendente torna ad essere soggetto culturale da rispettare con il suo carico di creatività, un protagonista vero delle manifestazioni che ruotano intorno ai libri che con tanta passione, dedizione, sacrificio porta avanti. E, per cominciare, ecco che si parte da manifestazioni fieristiche in tante piccole e belle città italiane (si parte con Celle Ligure, tra breve, a giugno, e Certaldo a settembre) con una diversità fondamentale da altre apparentemente simili iniziative. Ecco, le amministrazioni comunali diventano le ospiti degli editori, ecco che gli editori indipendenti vengono considerati per quelli che sono, come ambasciatori di cultura, da trattare con rispetto e ammirazione. In cambio gli editori doneranno loro volumi alle biblioteche del luogo. Nessuna quota di iscrizione, nessuno spazio da affittare per tutti gli editori - sono già tanti e diventeranno sempre di più -  che aderiscono a FIDARE. Ed ecco allora che l'Italia dei tanti bei Comuni può fare davvero del bene all'editoria indipendente, ecco che le amministrazioni comunali avranno la possibilità di sostenere programmi culturali certamente più articolati...e, come si sa, da cosa nasce cosa. Le manifestazioni fieristiche sono in fondo le iniziative più semplici da immaginare ma molto, davvero molto altro si può immaginare per i comuni che credono nell'editoria indipendente. E molte sono le idee che già bollono nella "pentola" di Librialsole, una iniziativa alla quale darò tutta la mia collaborazione perché, lo ripeto, questa è la direzione in cui occorre andare per riscoprire tutto il valore dell'impegno quotidiano della piccola editoria indipendente.
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (22 maggio 2006)  

IO L'HO SOTTOSCRITTO, E VOI? Ecco la notizia che mi è giunta e l'iniziativa alla quale ho dato immediatamente la mia adesione:
   "In questi giorni è passata sotto esame alla Commissione Europea la richiesta di abolizione dei costi di ricarica per le schede cellulari (i famosi 5 euro sui 30 che paghiamo) presentata da un comune cittadino italiano. Questo fenomeno è tutto italiano,negli altri paesi del mondo il credito telefonico corrisponde a quello che si è pagato per la ricarica.
   "La notizia che la C.E. si stia mobilitando (e ha già preso contatti con l'Authority italiana) ci rinfranca moltissimo, ed è un segnale chiaro e pulito del fatto che qualcosa può cambiare. Per questo riporto qui sotto un link nel quale si può firmare (online) la petizione per l'abolizione dei suddetti costi di ricarica. Bisogna arrivare a quota 50000 firme ... siamo solo a 28000!
   "Il primo link qui sotto è quello che permette di accedere alla petizione:
   http://www.petitiononline.com/costidir/petition.html
   "Questo secondo link è quello che permette di accedere ad un articolo sul tema:
   http://punto-informatico.it/p.asp?id=1473614&r=Telefonia
"
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (22 maggio 2006)  

C'E' BISOGNO DI OTTIMISMO E DI FUTURO. Sì, è proprio necessario essere ottimisti e credere in un futuro fatto di reale voglia di sviluppo, di saper interpretare i segnali che vengono non soltanto dall'Italia ma dall'Europa e dal Mondo in questa inevitabile realtà ormai globalizzata. Ma come si alimentano queste necessità? Innanzitutto, attraverso la visione di una società che ponga al suo centro valori fondamentali - qui in Italia troppo spesso ignorati - come la reale competenza, il rispetto delle regole (leggasi leggi ma anche correttezza nei rapporti interpersonali come commerciali) e non delle scorciatoie per aggirarle, la valorizzazione dei talenti, l'abolizione di innumerevoli quanto frenanti lacci e lacciuoli burocratici, la nascita di un sistema creditizio mirato al sostegno per lo sviluppo di una impresa industriale e non, banalmente, a semplici prestiti ad interesse dietro consistenti garanzie. Se non si imboccherà seriamente questa strada l'Italia degli scandali oggi intorno al calcio, domani intorno a chissà quale altra cosa (all'editoria, forse?) - scandali che hanno però la costante di rivelare "stili mafiosi" a troppi livelli - il Paese non avrà futuro né sarà il vero protagonista del proprio domani.
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (22 maggio 2006)  

IN QUESTA ITALIA COSI' PROVINCIALE, A TORINO, alla Fiera Internazionale del Libro, credo di aver fatto tre delle cose meno provinciali e più innovative che si siano viste quest'anno.
Naturalmente, io e la mia casa editrice non siamo stati invitati dalla organizzazione della Fiera, dal suo Direttore Editoriale e dalla Presidente della Regione alla serata-festa di inaugurazione la sera della vigilia dell'apertura (il 3 maggio). Una scortesia - mestamente giustificata da ritardi postali... - che colpisce non solo la mia casa editrice e che curiosamente si ripete da quando la presidenza della Regione Piemonte è passata dal 2005 alla stimabile Mercedes Bresso. Un ottimo gesto di sinistra, il suo, interrompere quella che da anni era una occasione di incontro per tutti gli editori dal più piccolo al più grande e avviare invece un'arrogante selezione degli invitati. Amen: sono scortesie che non si dimenticano.
Già, una mesta realtà come quella che non spinge più il Direttore Editoriale della Fiera a fare un giro fra gli espositori che non si chiamino Mondadori, RCS, Gruppo Mauri Spagnol, Feltrinelli... per stringere loro la mano in un saluto. Così, come semplice atto di cortesia... Amen: ma questo Direttore si rende conto che se è da quelle parti e riceve un compenso (talvolta bisogna essere sgradevoli per farsi comprendere in questa società dalle maniere sgradevoli) è perché oltre duemila piccolissime, piccole e medie case editrici decidono di svenarsi pagando quasi anche per l'aria che respirano per partecipare alla "sua" Fiera? Amen.
E, dicevo all'inizio, io ho guardato e guardo avanti ma ho la memoria di un elefante per non dimenticare le scortesie e le sfumature di arroganza che si accumulano a Torino nei confronti degli editori più piccoli, più creativi e più solleciti nel pagare le fatture presentate.
Sì, certo anche a Torino ho guardato avanti e sono stato l'unico a distribuire, insieme con il catalogo dei volumi in libreria, il primo catalogo degli eBook e degli Ex Libris. Una novità assoluta e una sorpresa formidabile è stata vedere che il pubblico, i lettori non erano affatto sorpresi di quel catalogo, anzi lo ghermivano con l'interesse di chi lo attendeva perché sapeva bene che cosa fosse l'eBook, il Libro Elettronico, e non pochi erano informati della possibilità di averne una copia "stampata su misura". Alla faccia, questa consapevolezza, del Giornale della Libreria che, quando oltre un anno fa varai eBooksItalia insieme con Golem100 di Fabrizio Carioni, scrisse sulla mia iniziativa un articolo dal titolo: "Ma gli eBook non erano morti?"
Nossignori, non solo non sono morti ma godono una buona salute e la seconda cosa innovativa che ho fatto a Torino è stata proprio la presentazione di un libro elettronico: On The Web - Blog - Una Stella in Rete di Ely Galleani. Sì, non c'era la folla che ha assistito alla presentazione di libri come Liberalismo e Democrazia di Norberto Bobbio e Candida Soror di Maria Santini ma il ghiaccio è stato rotto e anche il libro elettronico è entrato ufficialmente in Fiera.
Ma la serie delle mie "innovazioni" non si è fermata qui. Con la presentazione del Progetto eBooksItalia per l'Editoria Digitale e Multimediale ho offerto a tutte le case editrici la possibilità di entrare nell'editoria elettronica ad investimento zero. E il mio messaggio sta passando, amici miei, anche perché i tempi sono maturi, le case editrici si stanno rendendo conto che il pubblico è già pronto, c'è, e, come ho anticipato per primo all'inizio di quest'anno in uno che, credo, sarà uno dei miei ultimi contributi sulle pagine di Tst-Tuttoscienze de La Stampa dal titolo "Libri elettronici alla riscossa...", stanno giungendo sul mercato "lettori" dedicati per gli eBook al costo di circa 300 euro prodotti dalla Sony, dalla iRex (Philips) e dalla cinese Jinke con lo schermo in "carta digitale" che da' una definizione di carattere pari a quello di una pagina stampata.

Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (12 maggio 2006)  

APPUNTAMENTO A TORINO, ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO, DAL 4 ALL'8 MAGGIO. Anche quest'anno, come sempre dal 1996, sarò presente per il piacere di incontrare i lettori e per presentare le mie ultime novità e strategie editoriali. Spero davvero che in molti verrete a salutarmi nello Stand D26 del Padiglione 1 dove sarà possibile vedere, sfogliare, acquistare i libri in catalogo. Sarà anche possibile sapere tutto sui libri elettronici che già da un anno vado pubblicando e vendendo su eBooksItalia. Sono già 151 i titoli disponibili in eBook (Pdf e Lit)  e per molti è attiva l'opzione Ex Libris ovvero la possibilità di averne una copia stampata in volume "su misura", appositamente per chi la acquista. E per gli amanti del libro elettronico e degli Ex Libris è pronto un Catalogo a stampa di tutti gli eBook che destribuirò insieme con il nuovo catalogo dei libri tradizionali. Nella quattro giorni di Torino, tutti i giorni dalle 10 del mattino alle 22, ho organizzato anche per il 2006 alcune manifestazioni che si svolgeranno tutte nello Spazio Conferenze di PIAZZA ITALIA nel Padiglione 1. La prima è riservata soprattutto alle altre case editrici e ai giornalisti ma sono benvenuti anche visitatori ed autori: si volgerà venerdì 5 alle 11 del mattino per presentare il Progetto eBooksItalia per l'editoria digitale e multimediale. Sempre venerdì 5 ma alle 18, insieme con Piero Bianucci, converserò pubblicamente con Maria Santini per presentare il suo volume Candida Soror la biografia di Mariu' Pascoli, l'adorata sorella del poeta della Cavalla Storna. Un'opera davvero importante e che esce in occasione dei 150 anni dalla nascita del poeta. Sabato 6, alle 13 parteciperò ad un dibattito organizzato da Fidare, associazione degli editori indipendenti, e dall'Associazione LibrialSole. Domenica 7 alle 12 spero che un pubblico molto folto assista alla prima presentazione in assoluto in occasione della Fiera Internazionale del Libro di Torino di un libro elettronico. Si tratta di On The Web - Blog - Una Stella In Rete di Ely Galleani che si preannuncia un'ora molto spumeggiante in cui l'autrice svelerà luci ed ombre, particolari curiosi ma anche piccanti della sua vita di attrice, di moglie di Carlo Vanzina e poi di  single convinta. E racconterà dell'amicizia con i registi Risi, Monicelli, Polanski, Antonioni e i pittori Schifano, Boetti... Tutti temi che affronta nei due volumi del suo libro elettronico del quale si può acquistare anche una copia in volume realizzata su ordinazione. Alle 13 sempre di Domenica 7 maggio, la scena editoriale cambia completamente, ed ecco allora che si parlerà della nuova edizione di un saggio molto importante di Norberto Bobbio che ho avuto il piacere di ripubblicare proprio in questa stagione di profondi cambiamenti politici e istituzionali. Si tratta di Liberalismo e Democrazia. Ne parleranno, coordinati dal curatore di questa nuova edizione, Franco Manni, studiosi del calibro di Pietro Polito, Marco Revelli, Franco Sbarberi. Ma non finisce qui. Ho aderito ad una simpatica iniziativa di Fidare insieme con la Biblioteca del Consiglio Regionale del Piemonte, i Trasporti Torinesi, la Rai (programma Fahrenheit) che prevede la presentazione sui tram di Torino di alcuni libri con l'intervento di attori e autori. Ecco, il 4 maggio, alle ore 15, il primo giorno della Fiera chi salirà sul Fahrenheit tram a Torino che parte da Via Bertola (angolo via San Tommaso) potrà sentir parlare di Buonanotte fra le stelle di Piero Bianucci incontrando anche l'autore, l'editore... e alcuni fortunati potranno ricevere una copia del libro in omaggio. Sì, anche quest'anno saranno massacranti le giornate torinesi. Spero soltanto che a tanto entusiasmo e a tanta fatica da parte mia corrisponda, da parte del pubblico (e anche da parte di qualche realtà istituzionale pubblica e privata), un tangibile interesse a quanto sto facendo con grinta, determinazione, grandi sacrifici e rigore culturale già da 10 anni: 1996 - 2006...
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (28 aprile 2006)  

QUELLO CHE MI DÀ PROFONDAMENTE FASTIDIO è quando, di fronte alla stessa cosa, se a proporla è Qualcuno va bene ma se a proporre la stessa cosa è Qualcun Altro è completamente sbagliata. E'  una realtà tutta italiana e che non trovo più sopportabile. Lasciamo da parte la politica che è maestra di questo comportamento un po' vigliacco. Le proposte che durante una campagna elettorale vengono definite orripilanti dall'altra parte, finite le elezioni, ecco che i vincitori le fanno proprie e ciò che prima era  "orripilante" diventa improvvisamente intelligente. Sì, lasciamo da parte la politica. E veniamo all'editoria ed anche alle nuove tecnologie. Molti sanno, cari lettori, quanto "mastichi" di nuove tecnologie. E' nella "storia" il contributo che ho dato all'inserimento delle nuove tecnologie nell'allora Reader's Digest italiano, fa altrettanto parte della stessa "storia" come nell'Area Libri Rusconi (Rusconi Libri ed Idealibri) fu il sottoscritto, che un tempo la dirigeva, a guidare l'inserimento dei computer nella filiera della produzione grafico-redazionale dei libri, quanto poi mi sappia muovere fra computer e web è nella "storia" degli ultimi dieci anni della Rete, di questo sito e di Dialettando.com come di eBooksItalia.com Ebbene, con alle spalle una decennale esperienza di editore, giornalista, intellettuale che mastica con cognizione di causa di nuove tecnologie pensate che quando vi sono convegni, dibattiti qualcuno inviti il sottoscritto? Macché, chi era e chi sarà al governo, come organizzazioni pubbliche e private che si riempiono la bocca della magica parola "innovazione" mica invitano chi l'innovazione l'ha fatta e la sta facendo da oltre dieci anni (anzi sono quasi venti se penso al Reader's Digest italiano)? Coinvolgono nelle loro iniziative e nei loro dibattiti chi ha orecchiato qualcosa e si trova ancora "rattrappito" quando deve scaricare qualche e-mail. Sono decisamente stufo di questo andazzo, pretendo di vivere in un Paese in cui viene premiata la competenza e la professionalità, in cui non si dà credito soltanto a chi , come competenza, ha soltanto il fatto di essere amico di qualche amico. Cari lettori ed autori, quante belle cose si potrebbero realizzare nel nome della diffusione della conoscenza e della cultura se venisse spazzata via la polvere degli improvvisatori e dei dilettanti. Anzi dei furbi un po' imbroglioni!
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner  (20 aprile 2006)  

(Continua)
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Luciano Simonelli

Per ordini solo dall'Italia

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