LE FRECCE
TRICOLORI INQUINANO: scusate ma questa
sciocchezza ogni tanto mi torna in mente da quando una candidata
alla presidenza della commissione difesa, non sono sicuro se della
Camera o del Senato (fortunatamente non eletta all'alta carica), lo
ha annunciato come suo punto programmatico. E affermando, seria in
volto come chi è molto impegnato per la salvaguardia del bene
comune, che le Frecce Tricolori dovevano essere abolite. Ecco, io di
fronte ad atteggiamenti del genere e a logiche del genere rimango
letteralmente a bocca aperta. Dunque, quei fantastici uomini delle
Frecce Tricolori, quei fantastici piloti che in tutto il mondo, da
decenni, dipingono i cieli del nostro tricolore e danno un'immagine
di un'Italia che molti degli italiani certamente non meritano
dovrebbero andarsene via, starsene a terra, perché quei loro aerei
durante le stupende evoluzioni in cielo - per le quali qualche
pilota ha anche perduto la vita - contribuirebbero grandemente,
inquinanti come sarebbero, all'allargamento del buco nell'ozono e
quindi... Diamine, quanta demagogia! E poi le stesse persone se ne
stanno zitte zitte di fronte alle centinaia e centinaia di
autobus cittadini che anche in giorni di blocchi della circolazione
circolano emettendo di tutto e di più dai loro tubi di scappamento tutt'altro che catalitici? Sì, lo so, ormai è estate, fa
particolarmente caldo in questi giorni, perché sudare anche per il
nervoso? Ma, sapete, ci sono certe sciocchezze che sono così
sciocchezze che zitti non si può stare e quando ti ritornano in
mente ti fanno venire un nervoso e un sudore... Come quel tizio, non
so chi sia, che avendo la fortuna di abitare in un attico in Via
Moscova, nel cuore della Milano che conta (Zona Brera-Garibaldi), in
un attico che certamente si può permettere chi ha molti "dané" o
chi, avendolo ricevuto e accettato in eredità, non ha rinnegato le
proprie origini alto-borghesi, esulta per la vittoria elettorale del
centro-sinistra facendo pendere dal terrazzo-giardino da cui
emergono alti fusti di alberi al decimo piano la bandiera di
Rifondazione Comunista. Rispetto molto il presidente Bertinotti non
rispetto, consentitemi, questi suoi sostenitori da salotto... oh,
pardon, da attico in Via Moscova a Milano.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(21 giugno 2006)
ALLORA ESISTE IL
GRANDE FRATELLO?
No, non parlo del reality tv per ragazzotti e ragazzotte in cerca di
notorietà ma di quello vero, quello che ti spia sempre, in ogni
istante, che, attraverso il telefonino, può stabilire esattamente
dove sei in ogni momento, che, attraverso l'uso della carta di
credito e del Bancomat, ti segue di città in città, che registra
sempre TUTTE le telefonate che ognuno fa, telefonate che, come da un
magico cilindro, vengono fuori al momento opportuno. Sì, certo, le
intercettazioni telefoniche sono sacrosante quando vengono
debitamente autorizzate ma la tendenza rivelatasi da quando l'estate
scorsa spuntarono i cosiddetti "furbetti" del quartierino mi pare
sia quella di una loro utilizzazione, come dire, "allargata".
Inoltre, per un vecchio vizio molto italiano, tutto quello che
dovrebbe fare parte del segreto istruttorio appare puntualmente
sulle pagine dei giornali e dà il via a processi che vengono
celebrati e a sentenze che vengono emesse sulla stampa e in Tv prima
che nelle aule dei tribunali. Lo si sa che la giustizia è lenta ma
sveltirla così tirando le somme prima che lo abbiano fatto quelli
che sono delegati a questo mi pare un po' eccessivo. Non mi
riferisco in particolare a questo o a quel caso, mi riferisco a una
tendenza, un trend direbbero le persone di mondo, che mi pare
inquietante. E' accaduto, sta accadendo e se non si mettono altre
regole - come ha già d'altronde invocato l'attuale ministro della
giustizia - temo che continuerà ad accadere che qualcuno che non
c'entra nulla trovi il suo nome sbattuto sui giornali perché un
giorno ha parlato al telefono con qualcun altro che all'epoca della
conversazione era da tutti considerato un galantuomo. Insomma,
secondo me questo nostro Bel Paese dovrebbe cominciare a darsi una
regolata. Ritrovare e far di nuovo germogliare i "fondamentali" di
una convivenza davvero civile. Ritrovare il senso della misura e
delle proporzioni. Prendiamo, per esempio, i contatti verbali
interpersonali. La cosiddetta conversazione non esiste più. Non c'è
più quel gusto di confrontare idee, pareri in uno spirito
comunitario ovvero non in una sorta di gara per dimostrare chi è il
più bravo ma con la voglia di costruire e sviluppare un ragionamento
insieme. Macché, è ormai rarissimo dialogare così. Conversare si è
trasformato in uno scontro di monologhi. Non soltanto chi parla
sotto sotto non ammette repliche ma la tensione primaria del suo
discorso è stabilire come la pensi: sei di destra? sei di sinistra?
sei per i pacs? ce l'hai con questo, con quello? voti sì o no al
referendum? Io mi trovo sempre più in difficoltà, lo confesso, nei
cosiddetti dialoghi con gli altri. Io che da sessantaquattro anni ho
invece l'abitudine di non considerarmi depositario del "verbo", di
ragionare con la mia testa senza mai ripetere a pappagallo certi
slogan (già, ma quanti sono quelli che parlano per slogan ...degli
altri?) sarò costretto a tacere sempre di più e poi fare dei
monologhi davanti allo specchio. E questa è soltanto una punta del
disagio del vivere quotidiano in una società in cui trionfa
l'arroganza, in cui l'apparire prevale sull'essere, in cui tutti
debbono essere bravi, belli e intelligenti. E pur di dimostrare che
sono, come si dice in Toscana, dei "ganzi" non esitano neppure un
attimo ad appropriarsi delle magari poche idee buone che hai e che
hai comunicato pensando di gettare il seme di una bella pianticella
da aiutare a crescere tutti insieme. Mah!
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(20 giugno 2006)
IL GIOCO "La Vita
è Meravigliosa" Lo consiglio a tutti
quelli che si trovano ad attraversare un momento di depressione. Che
cos'è? Lo spiego subito. L'ho inventato ricordando un famoso
film-fiaba moderna di Frank Capra interpretato da James Stewart che,
in genere, viene replicato da tutte le tv nelle settimane intorno a
Natale. Per chi non lo ricordasse, nel film accade che il
protagonista, al massimo dello sconforto perché tutto pare averlo
portato in una situazione esistenziale senza più via di uscita,
tenta il suicidio buttandosi in un gelido fiume alla vigilia di
Natale ma compare uno simpatico personaggio che lo salva. Dietro le
sembianze di un bonario ometto, costui è un Angelo che gli mostra
come sarebbe stata la realtà in cui vive se lui non fosse mai
esistito... Ecco, il mio gioco "La Vita è Meravigliosa" scatta da
qui. Provate a pensare che cosa sarebbe stata la realtà se voi non
foste esistiti. Credo che, gratta, gratta, scoprireste che, senza di
voi, non sarebbero accadute tante cose buone. Credo davvero che così
sia proprio per tutti. Nessuno è inutile, nessuna esistenza è
inutile, ognuno nella propria vita, nel suo piccolo, tra molti
errori, magari, riesce a fare qualcosa di buono. Qualcosa di buono
che senza di lui non sarebbe mai accaduto. Se faccio il gioco "La
Vita è Meravigliosa" e lo applico, per esempio, a questa mia casa
editrice devo dire che se non avessi creato Simonelli Editore
certamente ci sarebbero ancora dei vuoti di conoscenza. E non è una
affermazione presuntuosa e arrogante. E' un dato di fatto. Ho
mantenuto e sto mantenendo fede all'impegno che mi ero assunto dieci
anni fa con i miei potenziali lettori. Avevo promesso loro che avrei
offerto i libri che non c'erano ovvero opere originali, che
aggiungessero nuove occasioni di conoscenza in un mondo editoriale
in cui invece si pubblicano - parlo di saggistica - troppi volumi
che sono l'ennesima rimasticatura - le persone chic le chiamano
opere di compilazione - di fatti, storie già raccontate. Se guardo
infatti al mio catalogo vedo che per la prima volta ho offerto con
Giovanni Pascoli di
Gian Luigi Ruggio una biografia
organica, completa (che fino al 1998 nessuno aveva pensato di
scrivere) del poeta della Cavalla Storna. Con
Candida Soror di
Maria Santini ho tirato fuori
dall'oblio con una messe incredibile di notizie e documenti inediti
la storia della vita di Mariu' la più adorata e chiacchierata
sorella del poeta. Con L'Inchiostro
verde di Togliatti di
Massimo Caprara, di cui ho parlato nella nota
precedente, ho offerto una testimonianza in diretta completamente
inedita, fondamentale anche per capire la realtà della nascita della
nostra Repubblica e dell'intellighenzia culturale che ancora la
domina.
La regina incompresa,
Il re signore,
La reginella santa,
Jelena, tutti di
Luciano Regolo, insieme con
La Giovinezza di Vittorio Emanuele III
di
Mario Bondioli Osio e
Maria Giovanna di Savoia Nemours
di
Adriana Martinelli e
Caterina P. Sanna hanno
rovesciato sui lettori amanti della storia e curiosi delle vicende
sabaude e anche borboniche una tale massa di documenti e racconti
inediti che oggettivamente non ha avuto precedenti in un così breve
arco di tempo. Opere alle quali si è aggiunta recentemente, solo in
eBook
ed Ex Libris,
Andrea Doria ed Emanuele Filiberto di Savoia
di Mauro Navone che offre
altre pagine ancora inedite e particolarmente interessanti per chi
ama e vuole capire la storia. Ma siamo in un Paese
culturalmente vigliacco. Un Paese in cui, altrettanto
vigliaccamente, "qualcuno" decide chi deve essere celebrato e chi
invece, pur facendo cose egregie, deve essere sistematicamente
ignorato. Naturalmente, altrettanto vigliaccamente, le opere
originali di chi non ha la "patente" (attribuita da chi? partiti
politici? massonerie? mafie? da chi?: qualcuno mi risponde?) vengono
sistematicamente scippate pezzettino per pezzettino da quegli altri
autori "autorizzati" ad essere eterni portatori del Verbo. I libri
però hanno una loro eternità. Una volta stampati, anche in poche
migliaia di copie è difficile farli scomparire dalla circolazione.
Eppoi esistono le grandi biblioteche che li conservano e li
catalogano, eppoi esiste questo fantastico Internet che li fa
balzare sempre in primo piano e il tempo, si sà, alla fine è
galantuomo. Senza questa mia casa editrice nessuno avrebbe saputo de
La Magia nell'Islam che ha
svelato
Gabriele Mandel, della storia
della
Vita di Silvio Pellico e di Juliette Colbert,
marchesa di Barolo di Giovanna
Zavatti. E
Tom Shippey? Sa bene chi sia
chi è un appassionato cultore delle opere de Il Signore degli Anelli
ma sa altrettanto bene che il suo fondamentale saggio
J.R.R. Tolkien, Autore del Secolo
sarebbe stato costretto a leggerlo in inglese se non ci fosse stato
un "pazzo" come me che avesse deciso di acquistarne i diritti di
traduzione e pubblicarlo. Un'altra casella della conoscenza riempita
come quella dei due libri di
Roberto Festorazzi:
San Donnino, cella 31 e
La Pianista del Duce. Libri per
i quali sono stato politicamente e duramente attaccato come un
reazionario perché, molto prima che lo facesse Gianpaolo Pansa, ho
osato dare spazio anche al racconto dei vinti. Già, perché quando
Gianpaolo Pansa ha seguito questa stessa strada di conoscenza non è
stato attaccato e calunniato ed io invece sì? Domanda retorica:
evidentemente "guido" senza alcuna "patente", lungo l'autostrada
della conoscenza. No, questi anni di battaglie editoriali non sono
stati inutili e non ho pubblicato né sto pubblicando libri inutili.
Provare per credere, diceva tempo fa un imbonitore televisivo. Sì,
davvero, provare per credere, se avete la pazienza di scorrere tutti
i titoli che ho in
catalogo oltre a quelli appena
segnalati. Un
catalogo con oltre cinquanta titoli
in volume e molti altri, ormai sono davvero tanti (oltre 150) in
eBook.
Sì, La Vita è Meravigliosa, nonostante tutto. E se il giorno in cui
non ci sarò più - passeranno ancora molti, ma molti anni, si
rassegni chi non mi vuole bene - qualcuno dovesse tessere le mie
lodi, stia attento, perché allora sarà troppo tardi e verrà
querelato dai miei eredi per ipocrisia e diffamazione.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(2 giugno 2006)
A 60 ANNI DALLA
NASCITA DELLA REPUBBLICA vi regalo un
passaggio di un libro che fa parte di quelle pubblicazioni per le
quali mi ripeto che è valsa la pena compiere la pazzia di far
nascere questa mia casa editrice. Si tratta de
L'inchiostro verde
di Togliatti di Massimo Caprara con il quale inaugurai dieci anni
fa il mio catalogo e che è ancora disponibile per chi non lo avesse
ancora letto. Ecco una pagina a cui in molti, in questi giorni di
rievocazioni, fanno riferimento (senza naturalmente citare titolo
del libro e casa editrice: ma, si sà, in Italia è chic farsi belli
con il lavoro degli altri...). Ecco dunque uno scorcio significativo e
rivelatore del racconto di Massimo Caprara sulla nascita della
Repubblica Italiana:[...] In
vista del Referendum, era stato costituito presso la Corte suprema
di Cassazione del Regno, un ufficio elettorale speciale con il
compito di sovrintendere alla raccolta, al controllo dei voti e,
soprattutto, di provvedere alla proclamazione dei risultati.
Presidente, il Presidente della Cassazione, Giuseppe Pagano;
Procuratore generale, Massimo Pilotti.
Alla chiusura dei seggi non risultò pacifico il numero dei voti e
tantomeno chi avesse vinto: se la Monarchia o la Repubblica. La
prima contava su poco meno di 11 milioni di voti; la seconda su poco
più di 12. Nacque una questione delicatissima di interpretazione.
Gli avvocati della Real Casa, guidati dall'onorevole Vincenzo
Selvaggi, deputato, assunsero immediatamente il patrocinio del
Quirinale. Come avrebbero dovuto essere computati i voti nulli e le
astensioni? Se calcolati, il quorum sarebbe cambiato a svantaggio
per la Repubblica.
Giuseppe Romita, ingegnere socialista di Cuneo, ministro
dell'Interno, mi telefonò allarmatissimo, pregando d'informare
Togliatti della rischiosissima impasse. Nenni, ministro della
Costituente, fece lo stesso. Togliatti sembrò, sulle prime,
distratto, in attesa. Poi, qualche momento dopo queste
comunicazioni, che ebbi immediatamente cura di trasferirgli, si
sedette alla sua scrivania di Guardasigilli al Palazzo di via
Arenula e intinse la penna nell'inchiostro verde.
«Subito, al Presidente Pagano» m'ingiunse, consegnandomi una busta
intestata del Ministero di Grazia e Giustizia.
Arrivai all'abitazione del Presidente, in viale Regina Margherita,
passando per Villa Borghese e poi per il centro. Notai che dal
Viminale era stata ammainata la bandiera con lo stemma sabaudo, ma
che il gagliardetto reale sventolava sulla torretta di Gian Lorenzo
Bernini al Quirinale.
Il Presidente mi ricevette mentre era a tavola e mi salutò con il
tovagliolo infilato nel colletto. Aprì la lettera. «Avvisi il signor
Ministro che provvederò come chiede» mi comunicò. L'ordinamento
giudiziario allora in vigore stabiliva una certa dipendenza della
magistratura dal Guardasigilli, specialmente in materia
referendaria.
Il Presidente letteralmente non provvide. Non proclamò né smentì la
nascita della Repubblica. Così gli aveva chiesto il Ministro. Il 10
giugno, Marcella Ferrara e io accompagnammo Togliatti a Montecitorio,
dove, nella Sala della Lupa, era riunito, come stabilito dalla
legge, l'ufficio elettorale della Corte suprema. «Andiamo a prendere
un gelato in piazza del Parlamento, alle spalle dell'ingresso di
Montecitorio» ci ordinò Togliatti. E aggiunse: «Vedrete, non
succederà niente».
Nel salone in fermento, la voce fioca del Presidente non annunziò
chi avesse vinto. Si limitò a comunicare che lo spoglio delle schede
era ancora in corso: come Togliatti confermò. Neanche una parola
sulle schede nulle o le astensioni. La Repubblica non nacque dai
voti, ma fu proclamata dal Consiglio dei Ministri, il cui
Presidente, De Gasperi, assunse subito le funzioni straordinarie
assegnategli dalla legge. I ricorsi furono successivamente discussi
e un riesame delle schede nulle venne eseguito, ma senza che
venissero riaperti i plichi giunti dalle Sezioni Elettorali. Nessuno
più ebbe la forza di insistere.
«I parti difficili vanno assistiti e pilotati» ci disse Togliatti
quando, ormai al tramonto, uscimmo dalla Camera dei deputati.
[...]
Massimo Caprara è stato dal 1944 e per circa vent'anni, segretario
di Palmiro Togliatti. Fu radiato dal partito comunista con Rossana
Rossanda e gli altri del gruppo de Il Manifesto, del quale è stato uno dei
fondatori.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(1 giugno 2006)
NON MI
INTERESSA IL CALCIO ma gli insopportabili miasmi che
emanano dal pentolone dello scandalo che sta travolgendo questo
sport nazionale non mi lasciano affatto indifferente. E' il fetore
di un intingolo fatto di ingredienti come trucchi, imbrogli, stili
mafiosi, amici, amici degli amici, di "furbetti" del pallone,
insomma, che si aggiungono ai "furbetti" del quartierino, che si
aggiungono e si aggiungeranno ai tanti altri "furbetti" che
purtroppo affollano questa nostra Italia, in ogni settore. Un'Italia
che pare così "corrotta" da non saper più distinguere le tante, le
tantissime persone perbene, competenti, preparate che ci sono dalla
feccia della nostra società. Quando si smetterà di penalizzare, di
lasciare nell'angolo, ai margini le tante persone perbene e
competenti? Quando si smetterà di premiare in questa nostra Italia
chi smanetta, sculetta, si arrampica, delinque, lecca, mistifica,
finge, calunnia, mente, ignora, imbroglia, ruba?
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(23 maggio 2006)
LA NASCITA DI
LIBRIALSOLE è stato davvero un bel raggio di sole
che ha cominciato a riscaldare l'editoria indipendente dal giorno
della presentazione dell'iniziativa alla Fiera Internazionale del
libro di Torino. Sì, quella stessa editoria indipendente intorno
alla quale in questi anni si sono agitate molte iniziative che,
dietro l'apparenza di promuovere, incentivare il loro bacino di
mercato e la loro visibilità, dietro un'apparenza etica, l'hanno di
fatto considerata e la stanno considerando come oggetto di business
di altri e non come soggetto da tutelare veramente ed aiutare a
crescere. Finalmente con
Librialsole , ideata
da Marina Sarchi affiancata da Marzia Cunzolo, con il
supporto di
FIDARE,
la federazione degli editori indipendenti, e della sua infaticabile
quanto brava vicepresidente, Anita Molino, e la
collaborazione di Max&Claire (ufficio stampa) e di Heart
(comunicazione e pubblicità) viene indicato un bell'itinerario che,
se sarà seguito puntualmente, farà un gran bene all'editoria
indipendente, all'editoria della creatività e della qualità. Qual è
la differenza di
Librialsole rispetto alle
molte, troppe e interessate iniziative "a favore" dell'editoria
indipendente esplose in questi ultimi anni in Italia come un
"affare" per altri? Finalmente, l'editore indipendente torna ad
essere soggetto culturale da rispettare con il suo carico di
creatività, un protagonista vero delle manifestazioni che ruotano
intorno ai libri che con tanta passione, dedizione, sacrificio porta
avanti. E, per cominciare, ecco che si parte da manifestazioni
fieristiche in tante piccole e belle città italiane (si parte con
Celle Ligure, tra breve, a giugno, e Certaldo a settembre) con una
diversità fondamentale da altre apparentemente simili iniziative.
Ecco, le amministrazioni comunali diventano le ospiti degli editori,
ecco che gli editori indipendenti vengono considerati per quelli che
sono, come ambasciatori di cultura, da trattare con rispetto e
ammirazione. In cambio gli editori doneranno loro volumi alle
biblioteche del luogo. Nessuna quota di iscrizione, nessuno spazio
da affittare per tutti gli editori - sono già tanti e diventeranno
sempre di più - che aderiscono a
FIDARE.
Ed ecco allora che l'Italia dei tanti bei Comuni può fare davvero
del bene all'editoria indipendente, ecco che le amministrazioni
comunali avranno la possibilità di sostenere programmi culturali
certamente più articolati...e, come si sa, da cosa nasce cosa. Le
manifestazioni fieristiche sono in fondo le iniziative più semplici
da immaginare ma molto, davvero molto altro si può immaginare per i
comuni che credono nell'editoria indipendente. E molte sono le idee
che già bollono nella "pentola" di
Librialsole, una iniziativa alla quale darò tutta
la mia collaborazione perché, lo ripeto, questa è la
direzione in cui occorre andare per riscoprire tutto il valore
dell'impegno quotidiano della piccola editoria indipendente.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(22 maggio 2006)
IO L'HO SOTTOSCRITTO, E
VOI? Ecco la notizia che mi è giunta e l'iniziativa alla quale
ho dato immediatamente la mia adesione:
"In questi giorni è passata sotto esame alla
Commissione Europea la richiesta di abolizione dei costi di
ricarica per le schede cellulari (i famosi 5 euro sui 30 che
paghiamo) presentata da un comune cittadino italiano. Questo
fenomeno è tutto italiano,negli altri paesi del mondo il
credito telefonico corrisponde a quello che si è pagato per
la ricarica.
"La notizia che la C.E. si stia
mobilitando (e ha già preso contatti con l'Authority
italiana) ci rinfranca moltissimo, ed è un segnale chiaro e
pulito del fatto che qualcosa può cambiare. Per questo
riporto qui sotto un link nel quale si può firmare (online)
la petizione per l'abolizione dei suddetti costi di
ricarica. Bisogna arrivare a quota 50000 firme ... siamo
solo a 28000!
"Il primo link qui sotto è quello che
permette di accedere alla petizione:
http://www.petitiononline.com/costidir/petition.html
"Questo secondo link è quello che permette
di accedere ad un articolo sul tema:
http://punto-informatico.it/p.asp?id=1473614&r=Telefonia
"
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(22 maggio 2006)
C'E' BISOGNO DI OTTIMISMO E
DI FUTURO. Sì, è proprio necessario essere ottimisti e credere
in un futuro fatto di reale voglia di sviluppo, di saper
interpretare i segnali che vengono non soltanto dall'Italia ma
dall'Europa e dal Mondo in questa inevitabile realtà ormai
globalizzata. Ma come si alimentano queste necessità? Innanzitutto,
attraverso la visione di una società che ponga al suo centro valori
fondamentali - qui in Italia troppo spesso ignorati - come la reale
competenza, il rispetto delle regole (leggasi leggi ma anche
correttezza nei rapporti interpersonali come commerciali) e non
delle scorciatoie per aggirarle, la valorizzazione dei talenti,
l'abolizione di innumerevoli quanto frenanti lacci e lacciuoli
burocratici, la nascita di un sistema creditizio mirato al sostegno
per lo sviluppo di una impresa industriale e non, banalmente, a
semplici prestiti ad interesse dietro consistenti garanzie. Se non
si imboccherà seriamente questa strada l'Italia degli scandali oggi
intorno al calcio, domani intorno a chissà quale altra cosa
(all'editoria, forse?) - scandali che hanno però la costante di
rivelare "stili mafiosi" a troppi livelli - il Paese non avrà futuro
né sarà il vero protagonista del proprio domani.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(22 maggio 2006)
IN QUESTA ITALIA
COSI' PROVINCIALE, A TORINO, alla
Fiera Internazionale del Libro, credo di aver fatto tre delle
cose meno provinciali e più innovative che si siano viste quest'anno.
Naturalmente, io
e la mia casa editrice non siamo stati invitati dalla organizzazione
della Fiera, dal suo Direttore Editoriale e dalla Presidente della
Regione alla serata-festa di inaugurazione la sera della vigilia
dell'apertura (il 3 maggio). Una scortesia - mestamente giustificata
da ritardi postali... - che colpisce non solo la mia casa editrice e
che curiosamente si ripete da quando la presidenza della Regione
Piemonte è passata dal 2005 alla stimabile Mercedes Bresso. Un
ottimo gesto di sinistra, il suo, interrompere quella che da anni
era una occasione di incontro per tutti gli editori dal più piccolo
al più grande e avviare invece un'arrogante selezione degli
invitati. Amen: sono scortesie che non si dimenticano.
Già, una
mesta realtà come quella che non spinge più il Direttore Editoriale
della Fiera a fare un giro fra gli espositori che non si chiamino
Mondadori, RCS, Gruppo Mauri Spagnol, Feltrinelli... per stringere
loro la mano in un saluto. Così, come semplice atto di cortesia...
Amen: ma questo Direttore si rende conto che se è da quelle parti e
riceve un compenso (talvolta bisogna essere sgradevoli per farsi
comprendere in questa società dalle maniere sgradevoli) è perché
oltre duemila piccolissime, piccole e medie case editrici decidono
di svenarsi pagando quasi anche per l'aria che respirano per partecipare
alla "sua" Fiera? Amen.
E, dicevo all'inizio, io ho guardato e
guardo avanti ma ho la memoria di un elefante per non dimenticare le
scortesie e le sfumature di arroganza che si accumulano a Torino nei
confronti degli editori più piccoli, più creativi e più solleciti
nel pagare le fatture presentate.
Sì, certo anche a Torino ho
guardato avanti e sono stato l'unico a distribuire, insieme con il
catalogo dei volumi in libreria, il primo catalogo degli eBook e
degli Ex Libris. Una novità assoluta e una sorpresa formidabile è
stata vedere che il pubblico, i lettori non erano affatto sorpresi
di quel catalogo, anzi lo ghermivano con l'interesse di chi lo
attendeva perché sapeva bene che cosa fosse l'eBook, il Libro
Elettronico, e non pochi erano informati della possibilità di averne
una copia "stampata su misura". Alla faccia, questa consapevolezza,
del Giornale della Libreria che, quando oltre un anno fa varai
eBooksItalia insieme con Golem100 di Fabrizio Carioni,
scrisse sulla mia iniziativa un articolo dal titolo: "Ma gli eBook
non erano morti?"
Nossignori, non solo non sono morti ma godono una
buona salute e la seconda cosa innovativa che ho fatto a Torino è
stata proprio la presentazione di un libro elettronico:
On The Web - Blog - Una Stella in Rete
di Ely Galleani. Sì, non c'era la folla che ha assistito
alla presentazione di libri come
Liberalismo e Democrazia di Norberto
Bobbio e
Candida Soror di Maria Santini
ma il ghiaccio è stato rotto e anche il libro elettronico è entrato
ufficialmente in Fiera.
Ma la serie delle mie "innovazioni" non si è
fermata qui. Con la presentazione del
Progetto eBooksItalia per l'Editoria Digitale
e Multimediale ho offerto a tutte le case editrici la
possibilità di entrare nell'editoria elettronica ad investimento
zero. E il mio messaggio sta passando, amici miei, anche perché i
tempi sono maturi, le case editrici si stanno rendendo conto che il
pubblico è già pronto, c'è, e, come ho anticipato per primo
all'inizio di quest'anno in uno che, credo, sarà uno dei miei ultimi
contributi sulle pagine di Tst-Tuttoscienze de La Stampa dal titolo
"Libri elettronici alla riscossa...",
stanno giungendo sul mercato "lettori" dedicati per gli eBook al
costo di circa 300 euro prodotti dalla Sony, dalla iRex
(Philips) e dalla cinese Jinke con lo schermo in "carta
digitale" che da' una definizione di carattere pari a quello di una
pagina stampata.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(12 maggio 2006)
APPUNTAMENTO A
TORINO, ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO, DAL 4 ALL'8 MAGGIO.
Anche quest'anno, come sempre dal 1996,
sarò presente per il piacere di incontrare i lettori e per
presentare le mie ultime novità e strategie editoriali. Spero
davvero che in molti verrete a salutarmi nello
Stand D26 del
Padiglione 1 dove sarà possibile vedere, sfogliare, acquistare i
libri in catalogo. Sarà anche possibile sapere tutto sui libri
elettronici che già da un anno vado pubblicando e vendendo su
eBooksItalia. Sono già 151 i titoli disponibili in
eBook (Pdf e Lit)
e per molti è attiva l'opzione
Ex Libris ovvero la possibilità di
averne una copia stampata in volume "su misura", appositamente per
chi la acquista. E per gli amanti del libro elettronico e degli
Ex Libris è pronto un
Catalogo a stampa di tutti gli eBook che
destribuirò insieme con il nuovo catalogo dei libri tradizionali.
Nella quattro giorni di Torino, tutti i giorni dalle 10 del mattino
alle 22, ho organizzato anche per il 2006 alcune manifestazioni che
si svolgeranno tutte nello Spazio Conferenze di PIAZZA ITALIA nel
Padiglione 1. La prima è riservata soprattutto alle altre case
editrici e ai giornalisti ma sono benvenuti anche visitatori ed
autori: si volgerà venerdì 5 alle 11 del mattino per presentare il
Progetto eBooksItalia per l'editoria digitale e multimediale. Sempre
venerdì 5 ma alle 18, insieme con Piero Bianucci, converserò
pubblicamente con
Maria Santini per presentare il suo volume
Candida Soror la biografia di Mariu' Pascoli, l'adorata sorella
del poeta della Cavalla Storna. Un'opera davvero importante e che
esce in occasione dei 150 anni dalla nascita del poeta. Sabato 6,
alle 13 parteciperò ad un dibattito organizzato da Fidare,
associazione degli editori indipendenti, e dall'Associazione LibrialSole.
Domenica 7 alle 12 spero che un pubblico molto folto
assista alla prima presentazione in assoluto in occasione della
Fiera Internazionale del Libro di Torino di un libro elettronico. Si
tratta di
On The Web
- Blog - Una Stella In Rete di
Ely Galleani che
si preannuncia un'ora molto spumeggiante in cui l'autrice svelerà
luci ed ombre, particolari curiosi ma anche piccanti della sua vita di attrice, di moglie di Carlo Vanzina e poi di single convinta. E
racconterà dell'amicizia con i registi Risi, Monicelli, Polanski, Antonioni e i pittori Schifano, Boetti...
Tutti temi che affronta nei due volumi del suo libro elettronico del
quale si può acquistare anche una copia in volume realizzata su
ordinazione.
Alle 13 sempre di Domenica 7 maggio, la scena
editoriale cambia completamente, ed ecco allora che si parlerà della
nuova edizione di un saggio molto importante di
Norberto Bobbio
che ho avuto il piacere di ripubblicare proprio in questa stagione
di profondi cambiamenti politici e istituzionali. Si tratta di
Liberalismo e Democrazia. Ne parleranno, coordinati dal
curatore di questa nuova edizione,
Franco Manni, studiosi del
calibro di Pietro Polito, Marco Revelli,
Franco
Sbarberi. Ma non finisce qui. Ho aderito ad una simpatica
iniziativa di Fidare insieme con la Biblioteca del Consiglio
Regionale del Piemonte, i Trasporti Torinesi, la Rai
(programma Fahrenheit) che prevede la presentazione sui tram di
Torino di alcuni libri con l'intervento di attori e autori. Ecco, il
4 maggio, alle ore 15, il primo giorno della Fiera chi salirà sul
Fahrenheit tram a Torino
che parte da Via Bertola (angolo via San Tommaso) potrà sentir parlare di
Buonanotte fra le stelle di
Piero
Bianucci incontrando anche l'autore, l'editore... e
alcuni fortunati potranno ricevere una copia del libro in omaggio. Sì, anche quest'anno saranno massacranti le giornate torinesi. Spero soltanto
che a tanto entusiasmo e a tanta fatica da parte mia corrisponda, da
parte del pubblico (e anche da parte di qualche realtà istituzionale
pubblica e privata), un tangibile interesse a quanto sto facendo con
grinta, determinazione, grandi sacrifici e rigore culturale già da
10 anni: 1996 - 2006...
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(28 aprile 2006)
QUELLO CHE MI DÀ
PROFONDAMENTE FASTIDIO è quando, di
fronte alla stessa cosa, se a proporla è Qualcuno va bene ma se a
proporre la stessa cosa è Qualcun Altro è completamente sbagliata.
E' una realtà tutta italiana e che non trovo più sopportabile.
Lasciamo da parte la politica che è maestra di questo comportamento
un po' vigliacco. Le proposte che
durante una campagna elettorale vengono definite orripilanti
dall'altra parte, finite le elezioni, ecco che i vincitori le fanno proprie
e ciò che prima era "orripilante" diventa improvvisamente intelligente. Sì,
lasciamo da parte la politica. E veniamo all'editoria ed anche alle
nuove tecnologie. Molti sanno, cari lettori, quanto "mastichi" di
nuove tecnologie. E' nella "storia" il contributo che ho dato
all'inserimento delle nuove tecnologie nell'allora Reader's Digest
italiano, fa altrettanto parte della stessa "storia" come nell'Area
Libri Rusconi (Rusconi Libri ed Idealibri) fu il sottoscritto, che
un tempo la dirigeva, a
guidare l'inserimento dei computer nella filiera della produzione
grafico-redazionale dei libri, quanto poi mi sappia muovere fra
computer e web è nella "storia" degli ultimi dieci anni della Rete,
di questo sito e di
Dialettando.com come di
eBooksItalia.com
Ebbene, con alle spalle una decennale esperienza di
editore, giornalista,
intellettuale che mastica con cognizione di causa di nuove
tecnologie pensate che quando vi sono convegni, dibattiti qualcuno
inviti il sottoscritto? Macché, chi era e chi sarà al governo, come
organizzazioni pubbliche e private che si riempiono la bocca della
magica parola "innovazione" mica invitano chi l'innovazione l'ha
fatta e la sta facendo da oltre dieci anni (anzi sono quasi venti se
penso al Reader's Digest italiano)? Coinvolgono nelle loro
iniziative e nei loro dibattiti chi ha orecchiato qualcosa e si
trova ancora "rattrappito" quando deve scaricare qualche e-mail.
Sono decisamente stufo di questo andazzo, pretendo di vivere in un
Paese in cui viene premiata la competenza e la professionalità, in
cui non si dà credito soltanto a chi , come competenza, ha soltanto
il fatto di essere amico di qualche amico. Cari lettori ed autori,
quante belle cose si potrebbero realizzare nel nome della diffusione
della conoscenza e della cultura se venisse spazzata via la polvere
degli improvvisatori e dei dilettanti. Anzi dei furbi un po'
imbroglioni!
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(20 aprile 2006)
(Continua)
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