L'occhio indiscreto
Poltronissima di Prima Visione

           di Luca Dresda


n.  1  2  3  4  5 6

THE EYE
di Stephan Elliott
Con: Ewan McGregor e Ashley Judd
Genere: Thrilling sentimentale
Durata: 110 minuti.
Stephan Elliott è il regista di «Priscilla la regina del deserto»,  un film diventato "cult" per la sua vena dissacratoria mai volgare e fuori luogo. È un film-maker di razza, abbastanza colorito nelle sue dichiarazioni. Per lui il cinema è disturbo, rottura, fastidio. Fare un film è come ricercare un modo di torturare il pubblico. Poi, andiamo a vedere i suoi film e troviamo un tocco dellicato anche se si tratta spesso di temi scabrosi, difficili. Non solo, il pubblico è unanimemente concorde nell'amare «Priscilla»; uno strano caso di ribelle che mette d'accordo tutti.
È una contraddizione molto comune. Quante persone si sono innamorate proprio dell'incarnazione della persona che, come dicevano ai loro amici, rappresentava il peggio del peggio del peggio? Ma torniamo al film.
Un investigatore privato segue una assassina usando apprecchiature futuristiche. Questo non-rapporto a distanza si trasforma gradualmente in qualcosa di inaspettato. Lui vede nella "mantide" la sua piccola figlia scomparsa qualche tempo prima, e questo trasforma il suo compito in una missione. Da segugio ad angelo custode. Lo sguardo è, cinematograficamente parlando, come la besciamella per le lasagne al forno. Lega il discorso, e sta in tutti gli strati simbolici di significato. In soldoni, è fondamentale. Da piccolo sognavo di poter essere invisibile e di poter attraversare la materia come i fantasmi per andare nelle case delle ragazzine che mi piacevano e spiarle, ma anche per poter scoprire dei misteri celati in proprietà militari o in Chiese antiche, o in centri operativi dei servizi segreti. Lo sguardo che ruba e che si insinua, carpisce segreti non sempre piacevoli.
Mi vengono in mente alcuni esempi: «Omicidio a luci rosse » di De Palma, «Non desiderare la donna d'altri » di Kieslowski, «Blow up » di Antonioni, «Blow Out » sempre di De Palma. In tutti questi film c'è un fatto in comune. Chi guarda entra in un mondo che non gli appartiene, oppure carpisce dei segreti che non erano previsti, e di conseguenza viene intrappolato nella realtà che ha spiato o scrutato.
«The Eye » è un thrilling sui generis. Non è un giallo psicologico. Non è la storia di un amore, o di un incontro fatale. Non è un caso da risolvere, perché dall'inizio sappiamo che la Lei ha l'abitudine di attrarre uomini ricchi, di sposarli o semplicemente di sedurli, e poi di ucciderli, cambiando nuovamente luogo, nome, e parrucca. La parrucca è un elemento fondamentale. Simbolicamente può far scatenare associazioni di qualsiasi tipo, ma l'aspetto centrale è la falsità, il mascheramento, la doppiezza.
Questo film è uno sguardo nello sguardo. Un'osservazione di un occhio umano aiutato da una serie di apporti tecnologici (quindi anch'esso mascherato) che ruba e controlla non una vita qualsiasi, ma quella che si rivelerà una donna a lui complementare, il tassello mancante, quello per cui vale la pena rischiare. Non mi addentro nella trama per non rovinare il gusto della storia.
Credo che sia un film interessante, per il modo in cui è narrato. Forse nella parte finale cade un po' di tono, ma sicuramente la storia è toccante e piena di spunti piacevoli. Un buon film da fine settimana. Ewan McGregor, protagonista di «Trainspotting » è qui in una versione molto diversa. Divertitevi a fare i paragoni da voi. Ashley Judd èuna dark lady inquietante, bellissima da togliere il respiro, e con uno sguardo glaciale ineguagliabile.
Buona visione come sempre.

Luca Dresda

 


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