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n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - Pescara, 31 Maggio 2016

INVENZIONI DEL MEDIOEVO:
LA MISURAZIONE DEL TEMPO NOTTURNO

Leggendo il Volume IVBis degli Annali degli Abruzzi di Anton Ludovico Antinori, l'opera storica del XVIII secolo della cui edizione elettronica mi occupo da qualche anno, mi sono imbattuta in una serie di curiosità e di notizie poco note, relative alle invenzioni dell'Altomedioevo italiano, che in effetti lo qualificano come un periodo storico tutt'altro che barbarico od involuto, e che forse avrebbero bisogno di un approfondimento critico maggiore.
E così, dopo aver scoperto il mese scorso che l'organo è uno strumento musicale addirittura di origine romana ed il cui uso nella liturgia sacra venne però diffuso appunto in epoca altomedievale (crf. puntata n. 5 di questa stessa rubrica), questo mese inciampo in un altro scoop storico, che forse conoscono i soli abitanti di Verona.
Nell'845 o 846, infatti, muore Pacifico, Arcidiacono di Verona, e nel suo lungo epitaffio trova posto tra le altre sue numerosissime opere meritorie l'invenzione dell'orologio notturno.
Le ore diurne a quell'epoca erano regolate dalle meridiane, la più antica forma di misurazione del trascorre delle ore basata sulla rilevazione della posizione del Sole; ne consegue che non avevano alcuna utilità di notte o nelle giornate nuovolose, per cui questa invenzione deve aver avuto un'importanza notevole, e sconcerta il fatto che non sia di dominio pubblico e che addirittura non si sappia in cosa consistesse questo dispositivo.
Che negli archivi veronesi possa trovarsi qualche notizia in più?
Lo credo fortemente.

Chiara Zuccarini






















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