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L'Ambiente siamo Noi
di
Mara de Mercurio
L'obiettivo di questa rubrica
settimanale è ambizioso: educare a capire, a
saper vedere “con gli occhi della mente” ciò che sta intorno a noi,
sopra di noi, dentro di noi. La sintesi possiamo definirla così:
educazione ambientale tout-court.
Viviamo sul pianeta terra popolato di esseri viventi,
governiamo le sue leggi, prendiamo ciò che ci serve, non poniamo limiti
al creare a al distruggere.
Dalle piccole azioni quotidiane spesso
nascono grandi e inarrestabili scelte. Tuttavia non
viviamo nel miglior modo possibile. In un attimo, ciò che credevamo
nostro per sempre viene distrutto. Ciò che ci era sembrato
irrevocabilmente in nostro potere ci sfugge e ci condanna all’impotenza.
Cataclismi naturali, malattie, sottosviluppo. Di chi la colpa?
Gran parte certo può essere la fatalità o le stesse leggi implicite nelle
dinamiche interne al pianeta terra. Ma un’altra parte, non piccolissima,
va riportata alla quotidianità, alla banalità dei nostri più semplici
gesti.
In poche parole: siamo progrediti ma non siamo civili. Siamo
all’avanguardia della tecnologia: più automobili, più frigoriferi, più cellurari, più computer. Ma non sappiamo riconoscere un platano da un
leccio, un paesaggio urbano da un paesaggio rurale.
Questa rubrica vuole aiutare a capire l’ambiente, a rispettarlo, a
tutelarlo. Perché l’ambiente siamo noi.
Roma, 2 dicembre 2005 -
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3.
LA DUNA LITORANEA
Il tratto di duna
litoranea compreso nei confini del Parco nazionale del Circeo si estende per
Km 28 dalle pendici del Promontorio fino a Capo Portiere all’estremità
settentrionale del lago di Fogliano.
Non è incluso nei confini del Parco il tratto dunale compreso tra
Capo Portiere e Foceverde ormai privo di interesse ambientale, degradato
com'è da insediamenti edilizi e dal notevole flusso turistico estivo.
Il cordone dunale si sviluppa parallelamente alla costa,
estendendosi con andamento leggermente arcuato tra il mare e i laghi
costieri.
La larghezza media è di 200 m. mentre la sua altezza media è di
20‑25 m., raggiungendo un massimo di 27.
La duna protegge la retrostante foresta planiziaria e le
coltivazioni dall'azione nociva dei venti marini carichi di salmastro, in
particolare da quella del libeccio.
Essa, pertanto, può considerarsi come la chiave di volta
dell'intero parco :da essa infatti dipende sia I’esistenza dei laghi
costieri che quella della stessa foresta planiziaria.
La vegetazione si presenta nel versante a mare piuttosto rada e
composta da piante di ridotte dimensioni e con portamento strisciante e
cespuglioso. Nel versante a lago la vegetazione può svilupparsi più
facilmente soprattutto dove la duna è più alta e appare fitta e rigogliosa.
Purtroppo anche all'interno del Parco l'azione antropica ha gravemente
alterato l'equilibrio del delicato ambiente dunale.
La speculazione edilizia del dopoguerra ha fatto sorgere nel tratto
tra Sabaudia e Torre Paola tutta una serie di villette che condizionano
negativamente la vegetazione e la presenza di animali. Inoltre la strada che
si sviluppa sulla sommità della duna è causa dei gravi processi erosivi che
attualmente mettono in pericolo l'esistenza stessa della duna. Infatti
favorisce il ruscellamento delle acque piovane sui pendii e consente,
soprattutto nel periodo estivo, presenze turistiche eccessive con
conseguente distruzione della delicata vegetazione pioniera e l'abbandono
di grandi quantità di rifiuti.
Mara de Mercurio
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migliore è l'ambiente Terra.
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Mara de Mercurio (qui ritratta da Yaria),
giornalista e scrittrice, è nata in Calabria e
vive a Roma. E’ stata per lunghi anni preside della “Scuola Media San
Giacomo” di Nettuno, da lei trasformata in prestigiosa scuola pilota
della CEE per l’educazione ambientale. Era ed è conosciuta, infatti, per
la sua battaglia in difesa dell’ambiente.
Infaticabile viaggiatrice, ha scritto numerosi saggi e articoli anche di
altri argomenti nonché libri per ragazzi.
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