MI HANNO RACCONTATO UN BARZELLETTA che mi ha divertito. Eccola nel caso in cui non la conosceste ancora: "La sapete l'ultima novità su Zidane? E' stato assunto dalla Eminflex per testare i Materazzi". Se avete qualche altra barzelletta inseritela su (29 agosto 2006)
MI PARE DI ESSERE
UN MARZIANO ma decisamente non riesco
a comprendere l'orgogliosa eccitazione che traspare dall'intervista
concessa da un uomo di mondo come il Ministro degli Esteri Massimo
D'Alema che sul Corriere della Sera di oggi dice testualmente
(salvo imprecisioni del suo intervistatore Gianni Riotta) a
proposito del proprio rapporto di collaborazione con il segretario
di stato Usa Condoleezza Rice:
"Ottimo, è una donna seria e
preparata. Sull'isola di Marettimo, a barca ormeggiata, le stavo
parlando proprio con questo telefonino e ho concluso dicendo "Bye
bye Condy". Un pescatore ha scosso appena la lenza e mi ha detto:
"Onorevole, non stava parlando con la Rice! Non ci credo""... Eh, sì,
ora l'Italia ha davvero riconquistato con allegro
provincialismo...un ruolo da protagonista sulla scena internazionale". Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(29 agosto 2006)
"STRANO" AGOSTO,
VERO? "Strano" per usare un eufemismo,
naturalmente. Nell'Agosto che sta per terminare abbiamo innanzitutto
scoperto che in Italia sono scomparse le femministe. Già, avete
sentito o letto la voce di qualcuna delle nostre impegnatissime
femministe, dire una sillaba, esprimere una presa di posizione degna
di questo nome di fronte allo sgozzamento della giovanissima
pachistana che a Brescia aveva deciso di vivere come ogni altra
diciottenne italiana? Silenzio. Il silenzio è d'oro, si sa. Ho letto
soltanto un pregevole intervento di Dacia Maraini e, dopo qualche
ricerca online, ho trovato uno striminzito intervento dell'onorevole
Franca Rame che non mi pare abbia avuto ampio seguito. No, per gli
"impegnati" per definizione questo è stato davvero l'Agosto
del disimpegno secondo la discutibile parola d'ordine dell'equivicinanza.
Dove sono le maree oceaniche dei pacifisti? Tutti in vacanza
nonostante il tempo inclemente? E i pochi che non hanno avuto il
coraggio di defilarsi eccoli ad esultare entusiasti di fronte alla
partenza di tremila soldati italiani per il Libano. Perbacco, questa
sì che è una vera missione di pace, altro che quella in Irak
anch'essa nata da una risoluzione delle Nazioni Unite! Ma,sì,
partiamo, partiamo...dopo quel macello che ha fatto Israele...
Equivicinanza, pensa il ministro degli esteri mentre se ne va a
braccetto a Beirut con un rappresentante degli Hezbollah. Sì,
perché, poverini, questi ultimi non hanno nessuna colpa per il
macello che è successo in Libano. Ma, sì, che cosa volete che siano
le centinaia di razzi che hanno loro cominciato a lanciare su
Israele, una piccolezza il rapimento ancora non risolto di alcuni
suoi soldati, inoltre i civili israeliani e israeliano-arabi feriti
o uccisi dai razzi Hezbollah, valgono di meno, non sono provocazioni
e morti da giustificare alcuna reazione. Brutte storie, amici miei.
Orrende quando si vogliono chiudere gli occhi di fronte alla realtà.
Che dire della vigliacca abitudine di Hezbollah come dei militanti
di Hamas in Palestina di farsi scudo della popolazione civile? Ed è
ancora più vigliacca la canea di certa stampa radiotelevisiva
che ti sbatte sullo schermo tv la strage dei bambini e i civili
libanesi "assassinati" dagli israeliani senza raccontare come stiano
davvero le cose, senza dire, specificare che se vengono colpiti
obiettivi apparentemente civili è perché facendosi scudo di quelli
che Hezbollah lanciava i suoi missili. Che dire poi della scoperta
resa nota oggi di depositi di armi, in una serie di gallerie
sottoterra dotate anche di aria condizionate che giungevano ai
confini di Israele passando molto vicino ad un insediamento delle
Nazioni Unite... Speriamo, nell'interesse della vera pace, che le
nuove forze dell'ONU che stanno per giungere nel sud del Libano
siano più attente e vedano quello che accade intorno a loro. In
questa Italia in cui trionfa, come lo ha definito Angelo Panebianco
sul Corriere della Sera "il partito della resa" di fronte al
terrorismo islamico, in cui esistono dei quotidiani che non
riununciano ad incassare le decine di migliaia di euro di una
delirante pagina dell'UCOII in cui si paragonano gli israeliani ai
nazisti, io rimango ogni giorno sempre più annichilito. Sì,
annichilito di fronte alla diffusa abitudine della maggioranza dei
connazionali di rifiutare di vedere la realtà. L'unico che ha il
coraggio di dire la verità, con dati di fatto e grande equilibrio, è
Magdi Allam. Ho avuto il piacere di seguire una sua conferenza in
questo "strano" agosto a La Villa, in Alta Val Badia, l'ho sentito
invocare la nascita di un movimento per la vita per contrastare
questa visione di morte che evocano gli estremisti islamici. E
mentre parlava da italiano che aveva il coraggio di dire la verità,
un adeguato gruppo di scorta vigilava sulla sala. Fino a quando
occorrerà la scorta per poter esprimere articolatamente il proprio
pensiero? Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(28 agosto 2006)
A SETTEMBRE, A
SETTEMBRE... È "scoppiato" il
mese in cui in Italia - è soltanto un provinciale fenomeno tutto
italiano - si ferma praticamente tutto per quanto riguarda attività
professionali, industriali e in gran parte commerciali. Un mese
limbo, quello di agosto, in cui l'obbligo in Italia è quello di
chiudere bottega ed andare in ferie. E se non si hanno le possibilità
per permettersi una vacanza, come pare ormai accada a circa il cinquanta
per cento degli italiani, questo non importa: si arrangino se
troppi negozi sono chiusi o se dovranno fare un mutuo per pagare
idraulici ed elettricisti "pronto-intervento d'agosto" se sono così
sfortunati da incappare in qualche guasto in questo mese. Non ti puoi permettere le
vacanze d'Agosto? Peggio per te, stattene rinchiuso in casa e guarda
alla televisione o leggi sui giornali come se la spassa l'altro
cinquanta per cento vacanziero. A settembre, a settembre... E a
settembre riprenderà nel male e, speriamo, anche con un po' più di bene,
quello che è stato interrotto alla fine di luglio. L'unica
differenza sarà che la solita storia riprenderà fra personaggi un po'
coloriti dal sole. Politici, calciatori, attori, conduttori
televisivi (questi ultimi hanno cominciato a mettersi in ferie con le loro trasmissioni fin
da maggio, i poverini...), giornalisti, direttori di giornali e chi
più: ne ha più ne metta riprenderanno il loro teatrino in parlamento,
sui campi di gioco, sui palcoscenici, davanti alle telecamere, sulle
pagine di giornali, giornaletti e giornalacci. E continueranno ad
agire come se loro facessero parte di un altro mondo, un po' più su
e con altre regole, parallelo a
quello della gente normale che costituisce poco più dell'alibi per lorsignori per fare innanzitutto i propri interessi. A
settembre, a settembre... e il sogno è che accada finalmente
qualcosa di diverso e di positivo. Il sogno, ma sembra più
un'utopia, che finisca questo terrorismo
vigliacco che si mescola sempre in mezzo alla
popolazione civile e allora quando, per colpire giustamente i
terroristi, ci
va di mezzo anche la popolazione civile ecco la vigliaccheria della
vigliaccheria di strepitare per l'orrenda strage di civili e
l'ipocrisia populista di molti governi soprattutto europei. Ma di
chi è la vera colpa di tante stragi di civili? Non è forse quella di chi combatte e fa
terrorismo facendosi scudo di innocenti? Già, sarebbe bello un
settembre di pace. Ma di quella cristallina, vera, non quella
ipocrita e pelosa dei professionisti del pacifismo. A
settembre, a settembre... e sarebbe bello trovare un governo che in
tema di liberalizzazioni, avesse il coraggio di rivolgere
l'attenzione, anziché ai pesci piccoli, a quelli grandi, grandissimi
ovvero telecomunicazioni, energia, monopoli della distribuzione
anche libraria... A settembre, a settembre...
forse è meglio parlare di cose più semplici come di questa mia casa editrice
che da settembre entra nell'undicesimo anno di vita. Sì, da
settembre, perché per me il nuovo anno non comincia il primo gennaio
ma il primo settembre. Undici anni! Ha del miracoloso essere
riusciti ad essere ancora qui, conservando tutta la grinta e
l'utopia di realizzare, di far crescere un'idea editoriale tutta
nostra. L'idea, datata settembre 1995, di una casa editrice capace
di svilupparsi sfruttando al meglio quanto offrono le nuove
tecnologie. Pensate la "visione", nel 1995, quando se parlavi con i
vertici dei massimi gruppi editoriali sentivi pomposamente
annunciare la stupidaggine che internet non avrebbe avuto futuro,
pensate la "fede" nella propria visione creando una casa editrice
senza grandi uffici, segretarie, redattori ma basata soltanto su di una mente
pensante, una buona connessione in internet, un buon computer
(preferibilmente Mac anche se da quel 1995 il Pc ha fatto qualche
passo avanti...) e delegando in esterno, in outsourcing direbbero
quelli che fanno gli americani, amministrazione, redazione, stampa, promozione,
distribuzione. Già, una casa editrice con un direttore d'orchestra e
tanti orchestrali che suonano quando occorre. Una casa editrice che
però è nata, come si addice alle imprese editoriali
professionalmente serie, dopo aver prima stipulato un contratto di
promozione e distribuzione nazionale dei propri libri con uno dei
tre grandi distributori italiani e
aver trovato un punto di riferimento tecnologico di ottimo livello.
E, fin dall'inizio, l'idea era già chiara come il suo successivo
sviluppo in
www.Simonel.com, dall'inizio del 1996 la casa
ufficiale online di
Simonelli Editore (ora abbiamo anche un
indirizzo europeo in
www.simonellieditore.eu). Sì, già nel
1996 c'era nel sito la
Libreria Online, ovvero libri
scaricabili in Pdf. Da quell'esperienza è finalmente nata nel 2004
eBooksItalia, la libreria dei libri elettronici in formato
Pdf e Lit di
Simonelli Editore e di tutte le altre case
editrici che vogliono aderire al nostro progetto all'indirizzo
www.ebooksitalia.com
(ma vi si arriva anche da
www.ebooksitalia.it e
www.ebooksitalia.eu). Già nel
1996 era attivo
The Web Park Speaker's Corner
che forse è
stato uno dei primi veri forum online, che ha vissuto fino al 2000
una sua stagione di grande successo (e, guarda caso, quando la
Rizzoli, Rcs, decise di sbarcare online, non prima del 1998 e
dintorni, pensò con una botta di grande "creatività" di battezzare
il suo sito Speaker's Corner...: è nato prima l'uovo o la gallina?)
e ora continua ad operare anche se con minora partecipazione
popolare. Nel 1997 vennero aperte su
Simonel.com le pagine di
Dialetti d'Italia e furono da subito un tale clamoroso
successo che ha portato alla creazione di un altro nostro sito
autonomo,
www.Dialettando.com, che proprio nelle scorse settimane ha
visto nascere una sua appendice gastronomica -
Le ricette della
Nonna (www.ricette.dialettando.com)
sull'onda di un omonimo eBook in vendita su
eBooksItalia. E
sempre dal settembre 1997 è nato
L'ISTRICE il nostro
originale webzine sul quali scrivono attraverso una serie di
interessanti rubriche gli autori dei libri
Simonelli Editore.
Un webzine gratuito, al quale si collabora altrettanto
gratuitamente, senza una redazione e con frequenti aggiornamenti
periodici ma senza una vera cadenza fissa. Una fucina di libertà, di
autentico confronto e dibattito delle idee, di informazioni e
testimonianze culturali oltre che di aggiornamento tecnologico. Sto
facendo "fishing for compliments" sono, detto in italiano, a pesca
di complimenti? Lo so, "chi si loda s'imbroda" dice uno dei bei
proverbi nati dalla saggezza popolare ma corro il rischio perché
ormai in questo Paese se non urli, non sgomiti, nessuno si accorge
di te. E io urlo, so poco sgomitare e non fa parte del mio DNA fare
il lecchino a destra e manca fra i "potenti" a cerca di piaceri e
sostegni. Sì, non mi resta altro che urlare e sperare nel consenso
popolare per continuare a realizzare il mio sogno, sperando che,
prima o poi, qualche astuto uomo di potere governativo non inventi
qualcosa capace di tappare la bocca, di impedire ad andare avanti a
chi crede soltanto nella logica della MERITOCRAZIA. Speriamo bene.
Certo, c'è da rimuginarci su al pensiero di gruppi industriali che
acquistano altri gruppi industriali senza investire un euro ma
trovando banche che danno loro credito illimitato ma questa, si sa,
è tutta un'altra storia e sarebbe bello sapere da qualcuno che se ne
intende come possa oggi una casa editrice di piccolo fatturato
riuscire ad espandersi e a
diventare un grosso gruppo
editoriale...
Come sarebbe possibile? Un piccolo Arnoldo Mondadori, oggi
riuscirebbe a diventare grande? Pensierini per l'estate, amici miei,
e
sereno agosto. Arrivederci a fine mese. Ma se volete
scrivermi, le
e-mail e gli interventi sul forum li leggo anche durante le vacanze.
Conversiamone su
The Web Park Speaker's Corner
(2 agosto 2006)
Ely Galleani mi ha inviato questa tenera foto di
un riccio sul palmo della mano. Se trovate un riccio per strada, mi
raccomando, aiutatelo ad attraversare e trattatelo con amore come
dovreste fare con tutti gli animali. Anche con il vostro cane,
gatto, uccellini, pesci. Ricordatevi: è vacanza pure per loro! Farete delle Pessime Vacanze se
vi comporterete come dei Bastardi nei confronti di chi vi vuole
autenticamente bene:
leggete
il racconto per l'estate che ci ha regalato Maria Santini >>>
SASSOLINI...
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Si è parlato tanto di conflitto d'interessi ovvero se ne è parlato tanto fino a quando Berlusconi è stata presidente del consiglio, dopo la sua sconfitta elettorale il problema sembra essersi dissolto nel nulla alla faccia di chi invece si attendeva il varo, finalmente, di regole del gioco chiare ... già, perché Berlusconi a parte, l'Italia è piena, gronda di conflitti di interesse da tutte le parti. Due piccoli esempi. Che dire dei direttori di giornali che utilizzano il loro ruolo per farsi o consolidarsi un personale potere personale mettendo in secondo piano il ruolo al quale sono stati chiamati ovvero fare un giornale che si venda? Che dire di tutti quei conduttori tv che quando pubblicano un libro hanno lo spot pubblicitario garantito del loro volume su tutte le altre trasmissioni tv, telegiornali compresi?
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Si parla tanto
di risanamento dei conti pubblici... Non sarebbe forse un grande risparmio e anche un'opera di efficace liberalizzazione cancellare i finanziamenti pubblici ai giornali, per così dire, di partito? Esistono in Italia quotidiani che vivono e vegetano soltanto per il fatto che ricevono contributi statali, dei soldi di tutti noi, e non perché in un reale libero mercato abbiano introiti per la vendita in edicola e per la pubblicità che ne giustifichino la sopravvivenza. Nel nome populista della garanzia della pluralità dell'informazione esistono imprese editoriali giornalistiche che sopravvivono soltanto perché... paga Pantalone. Non sarebbe l'ora di finirla e che chiunque voglia fare un quotidiano si confronti sul mercato e faccia i tripli salti mortali per andare avanti come accade, da sempre, per le case editrici che pubblicano dei libri? Non sarebbe anche questa una vera liberalizzazione?
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Ricevo e propongo questo QUIZ: Qual è la differenza fra la missione militare in Libano e quella in Irak?
Si attendono risposte...
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Continua...
Avete qualche sassolino da togliervi? Segnalatemelo: aggiornerò la lista. Oppure, se preferite, inseritelo personalmente in The Web Park Speaker's Corner cliccando qui sotto.
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The Web Park Speaker's Corner
(29 agosto 2006)
(Continua)
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