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28/10/2006
Oh, Oh, OOONLY YOU...
Cinquanta anni fa i Platters facevano sognare un'intera generazione. Ricordate? In eBook ed Ex Libris la prima opera che sia mai stata dedicata ad una canzone e ai mitici anni in cui "esplose".





Franco Gàbici e "Only You": perché scrivere un eBook sugli anni Cinquanta e una canzone?


Mi sono sempre interessato agli anni Cinquanta, perché li ritengo uno dei periodi migliori della storia italiana. Erano gli anni dell'immediato dopoguerra e la gente, chi lo immaginerebbe oggi?, aveva una pazza voglia di lavorare. Tutti tiravano la carretta e insieme si preparava quell'irripetibile fenomeno che verrà definito "boom". Io ero un ragazzino e di certo non ho partecipato in prima persona a questa ricostruzione, però ricordo benissimo sia il clima sia la colonna sonora di quegli anni, rappresentata da certe canzonette made in Italy, ma anche da pezzi memorabili che venivano dagli States. E "Only you" era uno di questi.


Come mai questa canzone e non altre?


"Only you" vuol dire Platters, un quintetto stratosferico. Oggi le storie della musica danno molto spazio ai Beatles, ma secondo me i veri grandi rivoluzionari del sound sono stati i Platters, con il lancio del famoso "terzinato". E se vogliamo mettere a confronto gli impianti vocali, il paragone non regge. Gli acuti di Tony Williams sono l'Everest della musica leggera così come i bassi di Herbert Reed sono la Fossa delle Filippine. I Beatles hanno composto belle canzoni, ma sul piano vocale occorrono dieci Beatles per fare un Platters.


Ma perché, Gàbici, acquistare un eBook dedicato a una canzone?


Una ragione per acquistare "Only you"? Immergersi dentro un'epoca irripetibile e rivivere emozioni. Ecco, io sarei felice se il mio libretto suscitasse emozioni. A partire dalla copertina, coi Platters accanto alla Luna, come se fossero immersi nella dimensione di un sogno. E i Platters hanno fatto davvero sognare. E per quelli della mia generazione continuano a farlo.


Un intero libro elettronico su "Only You" non le sembra eccessivo?


Wittgenstein, in una sua famosa proposizione, diceva che "Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere". E io, facendo il verso all'illustre epistemologo, mi limito a dire più semplicemente che se uno avverte dentro l'esigenza di dire qualcosa, lo deve tirar fuori. Non credo che una laurea in fisica debba impedire di scrivere di letteratura o di musica. E poi, via, semel in anno...


Che cosa fu il fenomeno "Only You" negli anni Cinquanta?


"Only you" spalancò la porta ai nostri urlatori. Tutti si misero a gorgheggiare, a cominciare da Tony Dallara, che fece il verso a Williams col suo altrettanto famoso "Co-o-me prima...". Per questo credo che "Only you" sia da considerare una canzone epocale, quasi un emblema. Il 1955 deve essere considerato una data sorica, come il 1492 (scoperta dell'America) o il 1815 (Congresso di Vienna) o il 1958 (primo festival di Ancona). E quel 1955 fu un anno davvero eccezionale. Basti pensare che fu l'anno di "Lascia o raddoppia?".


... e ancora oggi "Only You" è più "vivo" che mai?


Pensare che "Only you" ha cinquant'anni o, che è lo stesso, mezzo secolo, fa tremare le vene e i polsi. Ma quel disco impolverato ha ancora il suo fascino, che è il fascino delle cose perdute e l'eterno mistero del tempo che non ritorna. "Only you" continua a girare sul grande giradischi della memoria e gira e gira e gira su spazi e silenzi per cui in quella grande immensità s'annega il pensier mio. Ma il verso non è mio. Di un certo Leopardi che di mestiere, credo, facesse il paroliere.

Fonte: eBooksItalia

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