I "Desaparecidos" della Letteratura

di Ermanno Bartoli  n.18
Autori Introvabili o quasi


 

THEODORE STURGEON
"CRISTALLI SOGNANTI"
"Il primo imperativo della sopravvivenza si esprime in funzine della specie,
il secondo si esprime in funzione del gruppo;
il terzo e più basso si esprime in funzione dell'individuo."

«Sorpresero il bambino sotto le gradinate dello stadio del liceo, mentre stava facendo qualcosa di disgustoso, e lo espulsero dalla scuola elementare, che si trovava dall'altra parte della strada, e lo mandarono a casa, coprendolo di vergogna. Il bambino, allora, aveva otto anni. E faceva quella cosa disgustosa da molto tempo». (Theodore Sturgeon, da «Cristalli sognanti»)
Riprendendo un commento accorato e coinvolgente di James Gunn, Sandro Pergameno dice di Sturgeon: «Come uomo, Ted Stugeon è una persona eccezionale, come può testimoniare chi lo ha conosciuto: pieno di contraddizioni, egli è dolce e umano, razionale e tuttavia illogioco e fantasioso, percettivo, sensibile, lirico, e tuttavia a volte volgare, mistico e tuttavia meccanicistico, umile e tuttavia arrogante». Di mio, posso aggiungere che - contrariamente a quanto potrebbe venir fuori da tale presentazione - Sturgeon non è «tutto e il contrario di tutto», ma, più semplicemente, un uomo enormemente ricco che esprime tutto se stesso. E' il poeta dell'amore cosmico nel senso più puro del termine; un uomo che ama la diversità e condivide in pieno certa classificata "mostruosità".
Horty Bluett, il bambino che fa quella cosa "orribile" in realtà mangia formiche, forse perché il suo organismo ha bisogno di acido formico. Eppure lo puniscono come un criminale, e il suo patrigno arriva addirittura a rompere Junky: il babau dalle sembianze di Pulcinella e gli occhi di cristallo che Horty ama moltissimo, e a mozzargli tre dita di una mano. Mutilato, Horty fugge e si aggrega a un carrozzone di ambulanti circensi; qui incontra tanti "mostri", dalla donna barbuta al nano col volto da bambino che fuma sigari... e in quel mondo conosce la vera comprensione e una solidarietà non comune che possono essere riassunti nella parola "amore". Poi c'è Junky: il suo compagno di avventure con quegli occhi di cristallo che...
Sturgeon è così: prendere o lasciare. E, visto come scrive e i messaggi che lancia... chi ha il coraggio di lasciare? In «Nascita del superuomo», lo scrittore narra di un gruppo di persone che si riuniscono in uno scopo e fronte comune. E' la sua idea personale di "superuomo"; e come non amarla? Un'alleanza, una comunione di individui menomati nel fisico ma con la mente sveglia e un cuore grande... in più ci sono, per ognuno dei protagonisti, certe capacità percettive o deduttive non comuni. Il fronte, lo scopo comune, è il senso di una vita da vivere appieno; oltre le limitazioni. Senza frustrazioni e senza dover dimostrare sempre, e per forza, qualcosa ad alcunché... Affrontare la vita e viverla, gettando il cuore oltre l'ostacolo: l'uomo o la comunità capaci di questo, sono il superuomo di quest'autore splendido. E poi ci sono i racconti. Brrr....
Con Lester del Rey, Eric Frank Russell e Ray Bradbury... Theodore Sturgeon compone un quartetto di autori sopraffini, giustamente amati oltreoceano, che hanno la loro (splendida) cosa da dire sulla Vita, l'Universo e Tutto Quanto. Sandro Pergameno dice: «come può testimoniare chi l'ha conosciuto»...
Beh, io non l'ho conosciuto Theodore Sturgeon! se non attraverso i suoi romanzi e i racconti. Però vorrei congedarmi da voi commentandone l'opera con una brevissima poesia di Walt Whitman intitolata "Percezioni": «Essi soli capiscono se stessi - ed i loro simili - come solo le anime capiscono le anime” e con una frase, sempre di Whitman, con la quale Wayne Dyer (psicoterapeuta americano, di quella psicoterapia che parte dalla psicologia umanistica di Abraham Maslow) comincia la sua opera di divulgatore: «Tutta la teoria dell'Universo si rivolge immancabilmente ad un unico individuo - ossia a t». E' l'affermazione dell'individualità, e il fallimento dell'individualismo più becero e rampante. Così - come tanti prima di me - vorrei che fosse il mondo un giorno. E' il sogno di un'utopia, non proprio peregrina, cui Sturgeon, con la sua arte, ha certamente contribuito in maniera forte.


Non dimenticare di leggere «Giovanni Pascoli» di Gian Luigi Ruggio
pp. 504, euro 17,05
La biografia che non c'era e che hanno voluto
le Biblioteche degli Istituti Italiani di Cultura in tutto il mondo
ORDINALA SUBITO CONTRASSEGNO



I "Desaparecidos"
della Letteratura

di Ermanno Bartoli  n.18