Day by Day  di Luciano Simonelli
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E SE IL CASO MICROSOFT FACESSE SCUOLA?

Bill Gates, alla fine, sembra che sia stato "beccato", pare che per i giudici americani quell'accusa di monopolio sia fondata. Comunque, staremo a vedere come andrà a finire la faccenda. Certo, per riportare un po' le cose a casa nostra e nell'ambito della editoria dei libri, sarebbe interessante se un organismo come l'antitrust dedicasse un attimo del suo prezioso tempo a occuparsi di come stiano le cose nell'ambito della distribuzione dei libri in Italia. Mi risulta - ma, per carità, è soltanto un'ipotesi di lavoro che comunque varrebbe seriamente la pena di verificare - mi risulta, dicevo, che esistano situazioni di autentico monopolio per quanto riguarda la distribuzione dei libri, per esempio nei cosiddetti grandi spazi. Situazioni che non solo negano pari opportunità di accesso a tutti i prodotti editoriali da qualunque casa editrice provengano ma che impongono ai "prescelti" contratti che stabiliscono uno sconto sul prezzo di copertina della "merce" fornita intorno al 55% con rendiconti semestrali... E mi fermo soltanto qui, lasciando alla riflessione il fatto che quel 55% per cento di sconto viene dopo che l'editore ha accordi con il distributore che, per fare il proprio lavoro, ha sconti intorno al 60% ... E poi c'è chi tutte le volte che entra in libreria e va alla cassa per pagare un libro che costa meno di un biglietto per andare al teatro fa la fatidica domanda: «C'è lo sconto?»...
Eh, sì sarebbe davvero un momento di grande civiltà culturale di questo Paese se l'antitrust dedicasse seriamente cinque minuti del suo prezioso tempo per volgere l'attenzione a un mercato molto piccolo come quello dei libri (anche con iniziative del genere si può contribuire alla diffusione della lettura in Italia). Un mercato che forse potrebbe diventare molto grande o comunque più serenamente vivibile se esistessero - nel rispetto e nella salvaguardia della libera concorrenza - alcune regolette che stabiliscono pari opportunità per tutti. E poi, naturalmente, vinca il migliore.

PENSIERINO INQUIETANTE - Che cosa ne è stata della faccenda delle spie del KGB? Dopo tanto polverone da una parte e tante reticenze dell'altra ora non se ne parla più. Vien da pensare che pur di non parlarne sono scoppiati i dibattiti sulla rinascita dell'Ulivo, sulla verifica di Governo, su tutto... pur di cambiare argomento. Ma nessun Paese può guardare seriamente al futuro se non ha la maturità di riuscire a fare i conti, tutti, con il proprio passato.

VIVA IRVINE! - Non sono uno sportivo, sono uno di quelli che quando vede che c'è una partita di calcio cambia subito canale tv tranne quando si tratta di finali da campionato del mondo. Tra tutti gli sport la Formula 1 è quella che invece mi capita di sbirciare più frequentemente. Sarà forse perché la diretta capita spesso nell'immediato dopopranzo e allora può essere piacevole appisolarsi con il sottofondo del rombo dei motori. Ma il campionato del mondo di questo strano 1999 (strano perché non ho ancora trovato una persona alla quale quest'anno le cose siano andate come pensava) mi ha appassionato. Incidenti, colpi di scena, presupposti boicottaggi e presupposte slealtà, squalifiche e poi giudizi di appello... Sono tra quelli che sostengono - da tifosi e quindi per niente diplomatici - come in molti, dalla parte Ferrari, abbiano fatto di tutto per non far vincere Irvine. E alla fine ci sono riusciti, anche. E non mi basta che la Ferrari abbia vinto soltanto il premio costruttori.
Io, come al solito da solo e controvento, grido allora: «Viva, Irvine!».
Arrivare secondo con tutti i bastoni tra le ruote che gli hanno messo (si sono scordati persino una gomma a un rifornimento: incredibile...) è uno straordinario risultato alla faccia del fuoriclasse Schumacher.
Mah, il pilota tedesco sarà anche un fuoriclasse però io non dimentico. Ma non mi riferisco all'ultima marachella di cattivo gusto di andare a far baldoria con l'avversario Hakkinen (festeggiava forse la sconfitta di Irvine?) ma quello che fu capace di fare a sangue freddo lo scorso anno al giovane Villeneuve. Ricordate quando lo buttò fuori pista nella speranza di bloccare la sua corsa al mondiale?
Quella ciambella, per fortuna di Villeneuve, non gli riuscì con il buco: anche lo scorso anno il grande Schumi perse... E per me, con quel gesto, definitivamente.
Peccato che Schumi corra ancora per la Ferrari. Lo sapete che vi dico? Un'eresia: a me comincia a essere particolarmente simpatica la Jaguar...

QUEL CONTATORE - Lavora e lavora, qualche soddisfazione nelle frequentazioni di queste pagine ce la stiamo prendendo. Ma a qualcuno sembra impossibile che tanta gente venga a trovarci. Sembra impossibile che puntando solo sui contenuti, con una grafica spartana e che rifiuta sistematicamente le ultime sofisticherie tecnologiche che metterebbero in crisi la corretta ricezione dei computer più vecchi (ai possessori di questi noi pensiamo, innanzitutto) possiamo essere arrivati verso quota 500.000 contatti. Eppure è così, cari increduli, in Internet girano persone consapevoli... E oltre a un sorriso ironico e anche di disprezzo verso chi cercherebbe di sporcare la nostra bella avventura continuiamo a lavorare serenamente, duramente, giorno dopo giorno, aumentando i nostri contatti e la nostra già grande credibilità. Alla fine, qualche concessionaria di pubblicità si renderà conto che da noi passano naviganti veri e seri.

(Continua)

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