*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*
25 ottobre
- Erano circa un milione di persone, c'informa il milite della Croce Rossa che scarica i pacchi. Gridavano ad una sola voce contro i Vecchi Presidenti della Repubblica ed il Giovane Presidente del Consiglio. Reclamavano elezioni immediate. Legge meraviglia sul mio volto e si meraviglia a sua volta. Gli spiego che non mi spiego questa levata di scudi contro il Prode. Ride e mi ragguaglia: il Prode ha rinunciato ed è partito alla ricerca del Santo Graal. Altri occupa ora quella scottante poltrona. E la profezia?
- S'animano i viottoli tra le siepi. Molta gente dal volto disteso, senza crucci evidenti. Un distinto signore di Bergamo confida agli astanti la sua incontenibile voglia di denunciare la Sibilla. Non uno dei numeri che ha pronunciato è stato estratto. Lui, in vista della possibilità di accaparrarsi un premio arcimiliardario, ha speso una fortuna al superenalotto e, mentre lo faceva, aveva creduto ciecamente alle concrete possibilità di vittoria preconizzate con tanta sicumera da quella rimbambita. Poi, senza nessun rapporto apparente con quanto era in corso, la gente si mette a cantare. Spontaneamente, s'è formato un coro senza direttore né spartiti musicali. Scaturisce un canto polifonioco di rara bellezza che mi commuove. Chiedo di cosa si tratti. Qualcuno mi dice ch'è l'Inno del Sole, da un'opera misconosciuta di Mascagni, che qui è diventato quasi un canto liturgico.
- Passo il resto della giornata nell'inutile ricerca del varco verso l'esterno. Mi dico che ce la farò, dovessi scavalcare una ad una tutte le siepi e le muraglie dell'intero pianeta. Alfredo ha rinunciato e ora passa il suo tempo in compagnia d'una bella cinquantenne dal volto misterioso che ha con lui in comune soprattutto l'amore per l'alcool.
[Continua]