*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*
6 ottobre
- In questa cella è stato recluso un grande poeta. Qui deve aver composto una poesia molto semplice e bellissima. Anche lui, probabilmente, ha incontrato il mio amico Istrice, giacchè i versi che ho scoperto graffiati sulla parete di tufo sembrano essere dedicati a questo simpatico animale. M'ero rincantucciato in un angolo per dormire e, sdraiandomi, ho scoperto, sul pavimento, un pacchetto di sigarette , una bustina di minerva, e, più in là, un blocco notes e una biro. Doni che Sabino deve aver fatto cadere dalla finestra che s'affaccia nel Labirinto. Potete immaginare la mia gioia. Nell'accendere l'agognata sigaretta ho scoperto i graffiti sul muro. Ho atteso la luce del giorno che, sebbene fioca, non m'ha fatto sprecare molti fiammiferi, e sono riuscito a decifrare quel che trascrivo:
Scoprimmo che al porcospino
piaceva la pasta al ragù.
Veniva a notte alta, lasciavamo
il piatto a terra in cucina.
- Tanto è bastato per riconoscere l'Autore e la poesia: Montale, "A PIAN TERRENO". È proprio così. Il resto non è leggibile ma, nonostante la forte emozione per la recente scoperta, i versi mancanti mi affiorano alla mente limpidi, fino "all'orto dei carabinieri". Se riuscirò a rimetter fuori il naso mi iscriverò anch'io al concorso di Ggenio. Li farò neri.
- La mia euforia dura lo spazio d'un quarto d'ora. Quando il carceriere, quello che conosce le frasi celebri, mi porta una scodella di latte freddo, lo informo della mia formidabile scoperta. Si mette a ridere e scuote la testa sconsolatamente:
«Montale non è mai stato qui. Era mica un pirla come te! Quei versi li ho letti anch'io e so chi li ha scritti sul muro: è stato quella specie di topo con gli occhiali ch'è scappato, stanotte, con quella racchia di Melania. Per quanto ti riguarda, è proprio vero ciò che scrisse Dashiell Hammett: Pensare è una cosa che ti da le vertigini! ».
Dopodiché richiude lo sportello passavivande, si direbbe, con rabbia.
- Quel carceriere è un saggio ed io mi sento davvero un povero idiota. Contento, però. Filiberto e Melania, dunque, sono riusciti a scappare! Provo una grande gioia e un po' di rimpianto.
- Vorrei aver capito male, ma ciò che ho udito da una autoradio a volume molto alto è, purtroppo vero. È morto Federico Zeri. Era il più acerrimo nemico dei labirintitici sui generis... eppure la schiettezza, la sagacia e la competenza di quell'uomo maiuscolo mi mancheranno.
Il dolore che provo è così vero che potrebbe essere paragonato al vostro.
[Continua]