*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*

9 settembre

Filiberto comincia a stupire. Circola voce che abbia un'abilità da autistico nel formulare acrostici. Chi è stato a passeggio con lui ne dice mirabilie. Pare che basti sfidarlo, invitarlo, gettargli l'esca e lui zac! In quattro e quattr'otto, ti compone una frase telegrafica, di senso compiuto con tutte le lettere del nome che gli dici. Si preannuncia un periodo di tregua perchè abbiamo appreso dall'Evaristo, che ormai pratica le cucine tutti i giorni, che il Padrone di Casa ha un attacco di gotta e, quindi dovrà tenere una dieta leggerissima. Solo un brodino, di tanto in tanto.

In queste condizioni vale la pena di distrarsi, di divertirsi un po'. Qui i giochi enigmistici, gli indovinelli, le sciarade, attecchiscono in un battibaleno e, devo confessarvi, anche a me piacciono molto. Pertanto, mi aggrego volentieri al capannello che fa corona a Filiberto.

Sento Sabino, come al solito enusiasta, che annuisce in direzione di Evaristo:

« 'Azzo, guagliù! Sì, chisto cca è proprito nu fenomeno!»

ed Evaristo che, col solito sarcasmo, lo fredda con un:

«An vedi aho' ha parlato Pappagone!».

Sabino incassa facendo finta di niente e, rivolto a Filiberto propone un nome:

« 'On Filibè o sapissete fà l'acrottimo, o coso llà, o giochetto, con Valeria Marini?»

Il doppio senso non voluto scompiscia la comitiva, meno che Filiberto. Questi, esattamnte dieci secondi dopo chiede il silenzio e sentenzia:

« Valeria Marini...
Vorrebbe Avere Leggerezza Eterea. Rincorre Invano Anoressia. Ma Adipe Ritorna, Insiste, Nonostante Intenzioni».

Scoppia immediatamente un fragoroso applauso. Sabino, perplesso chiede al suo scontroso amico

« Cche d'è l'Adige?»

Ed Evaristo spazientito:

«Aho'! Capocciò: l'à-di-pe! Er grasso, la ciccia».

« E vabbè, nun te 'ncazza, aggie capite!».

Una ragazza azzarda:

«Provi con Leonardo Di Caprio».

Il siciliano alza un sopracciglio, guarda fisso negli occhi la ragazza (bruttina in verità) e la smorfia di disprezzo che gli si dipinge sul grugno non si capisce se sia per Di Caprio o per la sua interlocutrice. Non ha molta importanza, poichè nel tempo necessario per dire amen, già alza le mani chiedendo il silenzio:

« Lamenta Edemi Orecchio Naso. Acne. Ride Di Ogni Dolore. Insulta Con Acredine. Poi Riscuote Intense Ovazioni »

«Bella ma cattiva la sua soluzione» commenta la ragazza

«Tiene raggione» le fa eco Sabino. «A mmè m'è piaciuto di più quello della Marini. Chiste me pare Vittori Sgarbi...»

Filiberto sta per replicare ma è incalzato da Evaristo, questa volta:«Luciano Pavarotti» gli grida.

Quel nome urlato, attrae l'attenzione del capo delle guardie, notoriamente melomane e fan sfegatato del megatenore.

Scosta alcuni di noi e si para di fronte a Filiberto. Questi, per niente intimorito, spara a raffica il lunghissimo acrostico:

« L' Unico Cantante Italiano Anche Noto Oltreoceano Pratica Abitualmente Violinisti Ambigui, Registi Obesi, Tenori Trasandati. Incredibile!»

«Queste sono infamità» urla il capo delle guardie avventandoglisi contro.

«È un gioco, è solo un gioco» gli dice la ragazza bruttina che cerca di trattenerlo.

«Un gioco?»

« Sì, Filiberto compone acrostici»

«Ac...che?»

«Acrostici, un gioco di paro....»

«Non so se questo farà piacere al Minotauro...»

La compagnia si scioglie come neve al sole!

Soltanto la ragazza ha il coraggio di stare tra Filiberto e il capo delle guardie, a mo' di scudo.

Filiberto ha un'espressione felice: «MINOTAURO...:

Mangia Insaziabilmente Nonostante Obesità Terribile. Affliggente Urea Ristagna, Orcocan!», urla.

Il capo delle guardie deve aver capito il meccanismo perchè, dopo un attimo di esitazione scoppia in una mal celata risata. Poi, con aria complice: «Dài, dài, adesso te ne dico uno io...»

«Un'altra volta,Capo, per piacere, ho mal di testa» gli risponde Filiberto. E, presa per mano la ragazza bruttina, s'allontana con lei nel lungo corridoio.

[Continua]