Mentre rinnoviamo l’appello a chiunque ne possa sapere qualcosa di scrivere una e-mail ad ed@simonel.com parla per la prima volta di questo interessante personaggio del quale - ripetiamo - si sono perse le tracce nella provincia di West Kalimantan in Indonesia, il suo più caro amico Ettore Falconieri.
«Con Domenico Da Binasco» racconta Falconieri, genovese, operatore finanziario a Ginevra, e autore di vari volumi come Il RITORNO DEI LUPI (Lombardi ), una novella filosofica, ABBASSO I CHIERICI. Arringa di un incolto per una filosofia di tutti – (Archinto) e I CHIERICI SIAMO NOI (Simonelli electronic Book) «ho condiviso, sin dall’infanzia, interessi, passioni, dubbi e certezze. Operatore economico, di casa in vari Paesi, ha da sempre consumato il tempo libero nel silenzio di una biblioteca o nelle emozioni di un’avventura. L’ultima, forse gli e costata la vita...»
Perché dice così, Falconieri?
«Non se ne sa più nulla da quando mesi fa, nello Stretto di Malacca, c’è stato uno scontro a fuoco tra il suo panfilo ed una cannoniera dei temibili pirati che infestano quelle acque.»
E lei teme che sia accaduto il peggio per Domenico Da Binasco?
«Spero sinceramente di no ma resta il fatto che sono alcuni mesi che non si sa più niente di lui. La mia speranza è legata al fatto che quasi in coincidenza con la notizia che se ne erano perdute le tracce mi è giunto un plico da Domenico».
Un plico?!
«Sì, un plico contenente un manoscritto che mi aveva inviato da Pontiak, capitale della provincia del West Kalimantan in Indonesia».
E non c’era qualche messaggio?
«Certamente. Un messaggio alquanto criptico vergato nella sua consueta e inconfondibile minuscola callibrafia. Diceva: “So che sei in contatto con editori. La pubblicazione di questo mio testo va oltre la comprensibile soddisfazione dell’autore. C’è di mezzo qualcosa che conta assai di più. Se sarà pubblicato, forse, ci rivedremo. Allora ti spiegherò. So che farai tutto il possibile. Con immutata amicizia. Domenico”».
Ha ragione: un messaggio davvero ambiguo...
«Mica tanto! Io l’ho interpretato così: la pubblicazione del manoscritto era fondamentale per la sua sopravvivenza. E allora...»
E allora?
«Allora ho cercato di trovare un editore per il manoscritto di Domenico Da Binasco. E devo dire che l’ho trovato subito proponendo il testo al mio stesso editore, Simonelli, appunto...»
Gli ha chiesto di farle un piacere?
«Nemmeno per sogno. Glielo ho fatto leggere e soltanto dopo che lui mi aveva detto che gli piaceva e che avrebbe voluto pubblicarlo gli ho raccontato tutta la storia. E devo dire che dopo questo ho trovato Simonelli ancora più convinto nel fare uscire il libro. Anzi ha accellerato i tempi di lavorazione in modo di farlo uscire quanto prima... »
Il titolo?
«E’ stato scelto “Operazione Grandi Aristocratici”. E’ uno strano thriller che comincerà ad essere disponibile agli inizi di ottobre...»
Ma in questo thriller quale messaggio segreto si nasconde?
«Questo è il punto: scoprirlo. Ma nelle pagine del volume c’è certamente la chiave per aiutare Domenico Da Binasco che da mesi è nelle mani di qualcuno. Chiedo a tutti i lettori di darmi una mano a scoprirlo. E lo chiederò in tutte le occasioni in cui in Italia farò degli incontri per presentare questo thriller di Domenico Da Binasco».
Come se fosse lei l’autore...
«No, come amico fraterno dell’autore che fa le sue veci e che spera con questo volume di riuscire a poterlo riabbracciare»
Dov’è Domenico Da Binasco?