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Idee in Movimento
di Ely Galleani
Alassio, 24 Giugno 2007 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46
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"OnTheWeb-BLOG-Una Stella in Rete" di Ely Galleani

Alberi da frutto


  L'estate la individuo nel mese di giugno: le giornate lunghe con il sole che la sera, da noi, si nasconde dietro i monti. Allora la città si anima: nei dehor si accendono le luci delle candele, si stropicciano i cuscini adattandoli alla propria persona per passare una mezz'ora seduti all'aperto a sentire della buona musica.
  Tutto è pieno di vita, persino la luna in fase crescente sembra ammiccare dal cielo.
  Amo la bella stagione, quel mare piatto come l'olio, i colori della natura e anche gli estemporanei temporali subito dimenticati.
Tutto mi entusiasma !
  Guardo intorno a me: palme, cedri del Libano, oleandri, magnolie, alberi fantastici dai fiori blu tutti belli quanto utili solo a fare ombra !
  Pensandoci bene avrei preferito essere contornata da alberi da frutto, qualche ciliegio e albicocco e, perché no, un bel filare di peschi e peri a delimitare il viale.
  Chissà perché i sindaci delle nostre città, da tempi immemorabili, non hanno mai pensato a rinverdire l'habitat cittadino con piante utili.
  In Oriente le palme da dattero sostituiscono le infruttuose sorelle europee.
  Anche nella riva ovest di Tebe nella casa dell'eternità del faraone Hatshepsout erano state piantate palme da cocco e alberi dell'incenso, questi ultimi portati appositamente da Punt, così come si chiamava, 1465 anni prima di Cristo, l'odierna Somalia.

La flotta del faraone Hatshepsout trasporta alberi da Punt
  Da loro si ottengono anche i frutti, da noi solo l'ombra.
  E' così che va il mondo da qualche parte dovevano trovare posto quelle sterili piante.
  E noi amiamo contornarci di cose belle ma inutili !
  Ecco perché sogno di attraversare un contesto urbano diverso.
  Una città pilota dove anche il verde produce e regala i suoi frutti ai cittadini.
  Davvero non sarebbe una cattiva idea trasformare le nostre aiuole con piccole produzioni fruttifere, il cui raccolto potrebbe essere dato in beneficenza ai ricoveri per gli anziani e, in primis, ai passanti !
  Mi accorgo di avere sempre di più bisogno di sognare per sottrarmi al "trash" che la quotidianità ci impone.
  La superficialità sovrasta ogni cosa, conforma le menti all'idea che essere belli per apparire sia prioritario anche se si é vuoti di principi ed ideali.
  Per questo ciò che colpisce e conquista è il colpo di genio, l'inaspettato spessore !
  Siamo così abituati a seguire le convenzioni da non avere più capacità di ribellione di fronte all'insulso, all'inutile. Lo accettiamo passivamente.
  Ecco perché quando qualcuno esce dagli schemi suscita, nell'immediato, la nostra approvazione.
  Si sorride al colpo di reni, alla svolta improvvisa, all'universo svelato .
  Ed io mi sento libera di sorridere all'idea di potere, un giorno, raccogliere i frutti della mia città e di potervi passeggiare con, in mano, una manciata di ciliegie appena colte.
  Oggi si può abbattere un albero da frutto senza chiedere il permesso ma guai a toccare un cipresso !
  E' una contraddizione per quanto possa essere giustificabile.
Sogno e alle volte il sogno si può trasformare in realtà, mi accorgo allora di essere testimone di un episodio tanto incredibile quanto reale.
  Un anno fa un mio anziano cliente inglese, a cui preparo i conteggi delle imposte Ici , mi aveva raccontato che , al controllo passaporti, gli avevano chiesto come mai portasse con se trentamila euro e a cosa gli servisse una simile somma.
  Con l'aplomb tipico dei cittadini della Gran Bretagna così rispose :
  "I have to eat" (Devo mangiare)
  Passato un anno eccolo tornare nel mio ufficio, puntuale all'appuntamento fiscale.
  Sorridendo mi ha narrato che all'aeroporto gli avevano posto le stesse domande e lui , imperturbabile, aveva così risposto:
  "I still have to eat!" (Devo ancora mangiare! )
  Genialità autenticamente inglese!
  Davvero non so se i soldi hanno diritto di spenderli solo i miliardari, quelli che atterrano con l'aereo privato, a cui peraltro non viene chiesta alcuna giustificazione mentre chi ha lavorato e risparmiato tutta una vita non è libero di concedersi un lusso pena l'esser tacciato di evasore o peggio !
  A tal proposito sono tante le idee che mi frullano in mente.
  I limiti generati dall'ignoranza sono di sicuro il veicolo per la diffusione di tali storture.
  Sabato 16 giugno ero a Villa Nobel a San Remo: presenziavo alla conferenza tenuta dallo scrittore Derek Walcott, Premio Nobel del 1992 per la Letteratura .
  Si parlava di ideologia che, a mio parere, è un concetto assai diverso e meno libero di quello legato alla nozione che si ha dell'ideale.
  Walcott, nativo dell'Isola di Santa Lucia nei Carabi, parlava del suo libro Omerus, edito nel 2003.
  In esso trattava della imposizione dettata, in Grecia, dal regime dei Colonnelli e di come la libertà di pensiero fosse offuscata dall'obbligo di uniformarsi, tutti, alla linea ideologica del governo.
  Gli chiesi se avesse dato al suo protagonista Nemo, moderno Ulisse, la conoscenza di ciò che forse sentiva e vedeva più da vicino nella sua terra natia.
  Cioè il regime di Fidel Castro che ha relegato al confino nella propria isola, in nome di una ideologia, l'intero popolo cubano.
  Vietati gli espatri, affondate le barche, imprigionati i dissenzienti.
  L'ideologia comunque la si voglia intendere, di destra o di sinistra, porta sempre a una condizione di schiavismo, alla negazione della libertà.
  Altra cosa è avere ideali. Idee con le ali!
  Libere di volare e cambiare rotta ogni volta che una tempesta si annunci all'orizzonte.
  Contro le sopraffazioni, le imposizioni, i monopoli.
  Pochi sono i governanti che sanno rispettare la libertà, il contraddittorio, l'opposizione.
  I più preferiscono sopprimere il dissenso piazzando strategicamente i loro uomini all'interno dei media .
  In questo modo dell'argomento tabù si oscurerà la notizia. Senza rendersi conto che così facendo accelerano la loro fine, perché non c'è nulla che uccida di più della noia, della monotonia di un robot che accondiscende sempre !
  Essere civili significa forse accettare e cercare le opinioni altrui anche se contrapposte alle nostre ?
  Lasciare coesistere i generi e le idee più diverse ?
  Credo di sì !
  Peccato che i regimi assolutisti non sanno convivere con la civiltà ma solo con se stessi...
  Ma, nella passata legislatura, c'è stata una significativa inversione di rotta.
  E' un piacere sapere che da qualche parte nel nostro Paese c'è chi ha saputo condividere l'ideale della libertà e ha saputo prestare il fianco all'oppositore politico.
  Ma oggi che la vittoria alle elezioni è andata, anche se per poco, a quella che una volta era l'opposizione, oggi i posti all'interno delle strutture di potere sono stati tutti assegnati a chi la pensa nella stessa maniera del partito.
  Avere licenziato dalle sedi televisive, radiofoniche, giornalistiche e strutturali chi non la pensava come voi non vi porterà l'effetto desiderato, anzi.
  Il silenzio dovuto ad alcun dissenso non produrrà ascolto.
  La gente smetterà di guardarvi, di ascoltarvi, di leggervi se non al mattino giusto per sapere se per caso non vi sia stato l'atteso capovolgimento.   Tante sono le cose che spaventano, la prima è la perdita della vita fisica che segue di un passo la perdita della capacità di discernere il bene dal male.
  Uno stato senza un credo è uno stato che nessuno desidera.
  L'altro ieri passeggiavo per la rinata piazza Massena a Nizza quando un suono ravvicinato di sirena mi ha spinto ad attraversare di corsa la strada per mettermi in sicurezza sul marciapiede.
  Tre motociclette della Police francese, con i lampeggianti accesi, sono sfrecciate seguite da un furgoncino con, al finestrino laterale, una mitraglietta puntata sui passanti e dietro una camionetta con, sul retro, una analoga arma pronta a fare fuoco.
  In quel momento ho provato la sensazione di essere dentro a un reportage televisivo in diretta dagli scenari di guerra in Iraq o Afghanistan.
  Un attimo di confusione e quell'uomo poteva sparare ed io essere coinvolta,e, farmi del male o perdere, mio malgrado, la vita.
  Perché ?
  Si sarà trattato del trasporto di un importante testimone o di un criminale a rischio di evasione , non so.
  Spero solo non fosse un veicolo adibito al trasporto di beni di valore.
  Davvero mi dispiacerebbe rischiare la vita a causa del trasporto di un componente del mondo di cenere: il vile denaro !
  Ma soprattutto mi chiedo: era davvero necessario far passare quel convoglio in pieno centro città ?
  Non c'erano altre strade meno complicate e trafficate ?
  Sentivo la scia della adrenalina accompagnare il suono delle sirene mentre il traffico congestionato ne bloccava il passaggio.
  Vedo ancora gli uomini "testa di cuoio" saltare a terra nella impresa impossibile di snellire a forza la circolazione.
  Momenti di panico per tutti gli esterrefatti passanti.
  Anche io ho avuto paura e non dovrei avere paura di chi dovrebbe proteggermi.   Il problema è che sono solo una pedina, una dei tanti, un frutto dell‚albero !
  Chiudo gli occhi cercando di dissolvere l'incubo di quel ricordo.
  Riprendo a sognare viali ricolmi di ogni bene, forse quando li riaprirò, domani, quel sogno si realizzerà !

C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!

Vostra
www.elygalleaniblog.com

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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano, Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie, impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato infantile, il desiderio di giocare. Crede nel web, nella possibilità di una nuova forma di comunicazione

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