Itinerari di Festa
Secondo Tempo
...il viaggio continua...
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Gli
scavi di Pompei ci attendono per l'indomani.
Impossibile visitarli tutti in un solo giorno! Perciò scegliamo il
percorso ad Est entrando dalla porta di Stabia per accedere al quadrivio
dei teatri, con vista sul Vesuvio e passare, per il tributo dovuto, al
sito dedicato ad Iside e quindi alle Terme
Stabiane.
Osservo come l'attenzione dei visitatori sia attratta dai corpi ricoperti dalla cenere lavica dell’eruzione del 79 dopo Cristo e dalle descrizioni murali dei piaceri offerti al Lupanare , la casa di
tolleranza, per un prezzo che, allora, variava dai 2 agli 8 “assi” .
Sesso e morte ecco cosa attrae….forse perché non si comprendono
appieno, perché sono i tabù della nostra società che non li insegna né
li approfondisce quasi non fossero parte integrante della vita mentre ne
costituiscono il “sine qua non”, l’elemento indispensabile!
Vuoi perché senza sesso non c’è vita, vuoi perché senza la
conoscenza della morte non si può imparare ad apprezzare la vita
appieno.
Così vengono in mente, passeggiando per la via pompeiana
dell’Abbondanza, i passi dell’Antico Testamento, quelli, per intenderci,
sulla fine di Sodoma e Gomorra distrutte, come Pompei, da una pioggia di
lapilli e ceneri . Statue di sale …corpi bloccati nell’atto di
rialzarsi, come quelli ritrovati nell’Orto dei Fuggiaschi, mentre
cercavano di sfuggire agli effluvi dei gas fuoriusciti
dalla terra.
Fu l’eruzione a distruggere Pompei quando i suoi abitanti erano già
stati colpiti dal saturnismo, che decimò la popolazione romana, a causa dell’eccesso di piombo usato nelle condutture dell’acquedotto, negli otri che contenevano il vino e anche nei disegni sui piatti delle famiglie più
abbienti.
La città, a quell’epoca opulenta, era di esclusivo uso dei suoi abitanti ed imponenti dissuasori architettonici impedivano, di fatto, l’accesso alle sue porte di ingresso.
Le mercanzie che giungevano dall’esterno dovevano essere traslocate
su carri interni con i quali si provvedeva al loro smistamento e uguale sorte era riservata alle merci in uscita.
Queste scene di vita unite ad altre di caccia sono ben visibili
negli affreschi della Casa dei Ceii anche se, a tutt’oggi, si ignora
quale fosse la problematica legata a simili misure di sicurezza.
La visita termina con la sensazione di non avere capito molto, di
non avere afferrato il concetto più importante, di essere stati
abbandonati a se stessi…
Di fronte alle case sottoposte a restauro non sono state collocate
foto o didascalie per svelare, anche solo in parte, i contenuti celati e
si prova, per tale motivo, la sensazione di essere stati defraudati
della loro bellezza!
Prima di uscire dalla Porta di Nola vicino ad una delle Necropoli,
posizionate di rigore fuori dalle mura, mi soffermo ad una manifestazione voluta dall’Assessorato alla Cultura per la scoperta di un forno antico contenente centinaia di lucerne. Offrono una copia del millenario lume da alimentare con essenza di rose .
Lo acquisto per accenderlo la notte della fine dell’anno quale buon
auspicio per i 365 giorni che seguiranno.
Il 31 la fiamma si eleverà alta per lasciare la luce spandersi nella stanza, rischiarerà ogni pensiero e potrò rilassarmi nell’ammirarla riportando la mente ai ricordi.
Mi rivedrò, da Napoli, partire, novella emigrante, carica di doni :
due chili di mozzarella, due pastiere, due verdure per la minestra maritata,
un capocollo, due pagnotte cotte al forno di Arzano.
Arzano…l’ultima visita è stata alla Mostra dell’Arte Presepiale
nella Chiesa Madre di Sant’Agrippino (www.prolocoarzano.it).
Seguendo la tradizione espositori veterani e nuove leve di artigiani avevano realizzato, utilizzando i materiali più disparati, dal
vetro al cioccolato, ogni sorta di presepio. Una casa di campagna del
’700 è stata, da subito, la mia favorita con la sua soffitta carica di
salumi, capocollo e caciotte appesi alle travi ad invecchiare e a
fianco, nella stalla, la Sacra Famiglia, il bue e l’asinello.
Forse perché tutto era permeato di realtà : dentro la camera della
casa un vecchio giaceva addormentato nel suo letto con, sul comodino, un
fiasco di vino e, sotto, un pitale, il cantaro napoletano. Un tavolo di
legno imbandito con una sola scodella, il fuoco acceso nella stufa e una
gallina che razzolava invitavano ad entrare nell’angusto sito, sotto gli
occhi di una vecchia che, fuori all’uscio, cardava la lana di due pe
core
appena tosate.
Ricordi…
La luce tremula della lucerna preannunciava giorni radiosi.
Ed è stato così!
L’anno appena iniziato mi ha visto coinvolta in pranzi e cene
luculliane e ho potuto apprezzare il gusto di condividere il piacere
della tavola.
Le feste servono anche a questo: a farci ritrovare con gli altri e
con noi stessi …
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Eccomi con Adriana
Crespi e Alberto Beniscelli | A farci provare, quando si concludono, nostalgia per il tempo
passato insieme... ricordandoci come, da soli, siamo davvero poca cosa !
La fiamma pompeiana ardeva nella notte di Capodanno con l'effetto
di moltiplicare le occasioni, una dietro l’altra.
Così nel giorno dell’Epifania vengo eletta Reginetta della festa
per avere trovato, nella torta, il piccolo Re Magio nascosto ad hoc
dalla padrona di casa, Adriana Crespi, quale augurio di ogni bene… per
un anno insuperabile !
Poi una ulteriore chicca : il sette gennaio, ad Alassio , si recita
“Margherita e il gallo” , una esilarante commedia degli errori
magistralmente interpretata da Anna Maria Monti e Gian Felice Imparato,
testo e regia di Edoardo Erba.
Il palcoscenico si chiude e, con un guizzo, l’attore ruba le rose
offerte alla prima donna .
Finisce con un balenio di genialità la commedia e questo mio
itinerario di feste perché c’è appena il tempo di ricordare che, a
Detroit, la Chevrolet ha presentato la sua ultima auto il cui motore a
benzina serve solo a ricaricare le batterie elettriche.
E’ una svolta !
Una curva presa a cento all’ora producendo, per eccezione, effetti
virtuosi
Ora è tutto da riscrivere !
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano, Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie, impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare. Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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