Frodi
Once
upon a time….
C’era una volta un bel Paese popolato da persone che sapevano
rimboccarsi le maniche e dignitosamente vivere accontentando, anche,
eventuali ospiti sopraggiunti all’ultimo istante.
“Dove c’è da mangiare per quattro ce ne è anche per cinque.”
Questa la massima, il messaggio biblico acquisito nella profondità
dell’animo da ogni famiglia italiana…dai tempi dei tempi!
Sarà stato merito della "polenta" servita in un unico piatto sulle
tavole del Nord o della zuppiera colma di "spaghetti al pomodoro" divisa
equamente al Sud …fatto sta che gli Italiani, tutti, sanno sopravvivere
e, ugualmente, riescono a vivere con poco.
Da sempre si sono saputi adattare ai cambiamenti, ai rigori
imposti dalla altalenante economia.
“Basta le salute e un par di scarpe nove…” cantava Nino Manfredi e,
ancora oggi, avviene il miracolo e l’Italiano vive, come un signore,
anche con pochi spiccioli in tasca !
Va riconosciuto al nostro popolo il profondo orgoglio di cui è
dotato ed è necessario apprezzare la sua forza d’animo. Artisti della
vita : ecco cosa siamo !
Ma non basta essere convinti delle nostre intrinseche capacità
occorre anche saper prestare riguardo, fattivamente, a tutte le persone
che, in questi anni di precaria economia, sono riuscite a tirare avanti.
Le recenti elezioni hanno chiamato alla guida della nostra Nazione
il partito che ha caldeggiato e accettato il cambio della nostra valuta
con l’Euro.
Nell’articolo numero
23, dal titolo
“Natale a casa Cupiello? No, a casa Ferraiuolo!”
(e anche nel numero
28),
mi ero permessa di fare alcune rilevazioni sul problema connesso alla
perdita del potere di acquisto degli stipendi che, ora come ora, è pari
a quello dei Paesi del Terzo Mondo.
Le nostre industrie si sono indebitamente arricchite pagando in
Euro, agli operai, retribuzioni che si sono rivelate, con il cambio,
rasenti la soglia della povertà.
Chi guadagnava un milione e mezzo delle vecchie Lire si è trovato
con uno stipendio di circa 774,68 Euro (salvo la modesta rivalutazione
Istat) che difficilmente gli può consentire il mantenimento della
propria famiglia .
Pur essendo vero che la tassazione attuale del 52% , in busta paga,
è colpevole di ridurre la retribuzione ad una somma improponibile anche
ad un cittadino della vicina Romania!
Si sono salvati, in questo difficile periodo di transizione
monetaria, solo gli artigiani, i piccoli commercianti e gli imprenditori
minimi che hanno potuto adeguare il prezzo di vendita alla necessità di
ottenere un ricavo che conservasse intatto il margine di profitto.
Non se la sono vista “buona” neanche loro ma almeno da “abili
strateghi delle proprie modeste risorse” se la sono cavata alla meno
peggio.
Ora, leggendo il programma del partito risultato eletto, fa
rabbrividire la proposta di colpire, attraverso lo strumento della
tassazione, proprio questa residua parte di italiani sopravvissuti al
sacrificio imposto dall’Euro con la conseguenza di ridurre, anche questi
ultimi , in miseria… alla pari di quelli che vivono di reddito fisso !
Perché?
A ben vedere chi trae cospicuo giovamento dal cambio dalla Lira
all’Euro è, senza dubbio alcuno, la classe degli industriali.
E’auspicabile ci si voglia rivolgere a questa fascia sociale per
ripristinare lo stato di diritto dei loro dipendenti e riequilibrare
così anche il flusso economico. Maggiore potere d’acquisto significa
incremento degli scambi commerciali… con benefici per tutte le classi
sociali.
Peraltro anche gli industriali hanno visto crescere il prelievo
contributivo, negli ultimi venti anni, dal 18% al 52% e hanno dovuto
combattere per conformarsi alle esigenze sociali dello Stato.
Ora se si potesse diminuire questo prelievo del 52%, per un periodo
concordato di qualche anno, barattandolo con il ripristino in busta paga
della somma equivalente a quella detassata … si raggiungerebbe una
equità almeno nel sanare un problema all’interno del luogo ove è sorto .
Gli stipendi non somiglierebbero più ad una sorta di elemosina ma
rappresenterebbero il giusto emolumento per il lavoro prestato.
Non è sottraendo soldi dai conti correnti, come nottetempo accadde
nel governo Amato (1992), che si può risanare una economia. Non è
togliendo potere d’acquisto che si crea potere d’acquisto!
Potrebbe risultare questa una via sulla quale soffermarci per
ulteriori considerazioni…
Oltre al fatto che un ulteriore prelievo nelle tasche e nei
risparmi del ceto medio italiano equivarrebbe, a ben vedere, ad una
indebita appropriazione!
Tanto vale mettere i soldi nel materasso o sotto la mattonella…e
dare il colpo finale alla nostra traballante economia !
Chi davvero possedeva somme o proprietà importanti ha già trovato
modi e mezzi per farli
scomparire…Restano i piccoli risparmiatori che
gridano all’unisono: Giù le mani!
Per
non parlare di una tassazione ulteriore sull’Ici, Irap e altri tributi.
Vorrei fosse chiaro come auspico una politica economica atta a
salvare quella parte più colpita dall’avvento dell’Euro che, al
contempo, non persegua l’intenzione di ridurre in miseria l’altra parte
della mela…
Ho scritto questo breve pensiero, il giorno di Pasqua, ascoltando
su Rai Uno la splendida esecuzione, nel Duomo di Orvieto, della
composizione di Gioacchino Rossini “Stabat Mater” , direttore
d’orchestra Pier Giorgio Morandi…la musica ha funto da ispirazione, la
penna è corsa sul foglio e io mi sono sentita un tramite … Fiera di
esserlo !
Anche se riconosco le difficoltà che la trattazione dell’argomento
comporta …
Auguri Italia!
Charlie Chaplin in Tempi Moderni
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano,
Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo
respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per
conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie,
impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un
filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i
sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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