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Una
Nuova Pelle
Sentire le lacrime solcare il viso, al termine della visione di
un toccante film, pone l’accento su come siamo, fortunatamente,
ancora ricchi di elevati valori umani, con una vena di
sentimento che resiste, intatta, nel nostro essere !
Quasi quasi potrebbe commuovere anche solo questo particolare:
provare felicità per non avere perso se stessi durante la corsa
di questa nostra, sempre più complicata, vita.
Quando i valori, i sentimenti vengono riproposti in un film, con
così tanto vigore, si riscopre il cinema, quello vero. E’
successo l’altra sera, l’8 marzo, durante la programmazione
serale di Rai Uno con la trasmissione, nell’etere, del film
‘Dragonfly’ che, tradotto letteralmente , significa ‘Libellula’.
Toccante l’amore dell’attore protagonista, Kevin Costner, per
la moglie scomparsa e stimolante il suo desiderio di capire
l’ignoto, approfondendo i segnali che gli pervengono da un mondo
lontano.
Gli manca il coraggio all’inizio, terrorizzato dai modi e dai
toni bruschi che vengono usati per mettersi in contatto con lui,
ma lo ritrova quando le coincidenze diventano inequivocabilmente
chiare.
La protagonista usa ogni mezzo e qualsiasi tramite pur di far
giungere un messaggio al suo amato sposo e stimolarlo a salvare
quello che gli indigeni venezuelani, testimoni della tragedia,
chiamano il suo ‘spirito’: una Libellula.
L’amore di una madre è immenso e non si ritrae di fronte ad
alcuna difficoltà
Il suo corpo è morto ma ciò che resta del suo spirito è vivo e
…va salvato! Spettacolare …
Nella sceneggiatura del film i due attori principali
interpretano il ruolo di due medici, metà uomini e metà angeli
in quanto applicano una totale dedizione nell’assolvere i loro
lavoro al servizio dei più deboli. Lui chirurgo, lei impegnata
ad assistere i bambini terminali… ricoverati, non per lungo
tempo, al reparto di oncologia.
Nel film si pone l’accento su temi toccanti come la
rianimazione, il coma e la pratica, terribile ma vitale per
altri, dell’espianto degli organi su donatori cerebralmente
morti ma il cui fisico, grazie alle macchine, è tenuto ancora in
vita.
Impressionante, crudo e vero…
Per fortuna la nostra scienza compie passi da gigante e, ad ogni
nuova alba, la nostra speranza si alimenta di nuove scoperte.
I ricercatori medici, di recente, sono riusciti a ricreare , in
laboratorio, la pelle umana…sottili lamelle di derma che
possono, ora , aiutare l’umanità a vivere meglio e con una
maggiore rispetto dell’etica umana, del valore degli altri…anche
quando questi siano ormai privi di vita .
Continuando per questa strada, un giorno non più così lontano,
sarà possibile, partendo da un piccolo prelievo di cellule,
creare un organo intero. Un cuore, un fegato che non solo
renderà il trapianto immune dal rigetto ma permetterà
l’abbandono della pratica di espianto degli organi donati da
pazienti solo cerebralmente morti.
Ritengo la nostra epoca un periodo davvero eccezionale, permeata
come è di ricerca, di scoperte scientifiche e delle loro
immediate applicazioni atte a migliorare il nostro modo di
impostare la vita.
Lo studio delle cellule staminali presto permetterà di guarire
da malattie invalidanti come il morbo di Parkinson o l’Alzheimer
aiutando questi malati a ricuperare la loro dignità che, ora,
inesorabilmente vedono scivolare via…giorno dopo giorno. Non
sono affetti da demenza senile, come spesso si liquidano queste
malattie trovando causa ed effetto nell’età anziana, ma da un
morbo che distrugge i circuiti nervosi e capillari. Un male che
può e deve essere sconfitto da una ricerca che metta la parola
fine alle loro sofferenze. Poveri nonni…devono sentirsi come
dopo uno choc causato da un incidente, quando ci si rende conto
di essere sopravissuti ma non si sa a cosa, non si ricordano gli
avvenimenti e le parole dette…provando un grande sconforto e un
immenso disagio per la perdita della memoria e del controllo…
Terribile…
Comprendo appieno, ora, il perché del prelievo del Dna
effettuato sul piccolo corpo della Infante di Spagna. Le stanno
garantendo una banca di cellule staminali a protezione della sua
vita futura.
Grande senso di responsabilità e tutela, davvero.
E noi come sfruttiamo questa epoca straordinaria che ci
appartiene?
Sfruttando e basta….senza ritegno!
Usiamo. Non importa chi, come e dove… Usiamo e buttiamo
via…Ovunque
Ci appropriamo del nostro prossimo come fosse a nostra totale
disposizione, senza alcun valore proprio. Pur di raggiungere le
nostre mete saremmo pronti a passare sopra ad ogni persona
trovando la giustificazione per ogni nostro gesto, per ogni
crudeltà commessa.
Dimenticando che non si abbandonano i compagni per giungere
prima in porto e non si possono giustificare i nostri crimini
perché qualcuno ci ha spinti a commetterli.
Nessuno spinge nessuno a sbagliare.
Siamo noi soli ad essere la causa del nostri errori, del nostro
mancato rispetto verso altre forme di vita e , così facendo, ci
consegniamo al nulla …ogni giorno di più.
Personalmente non potrei vivere senza coscienza, senza la
capacità preziosa di individuare i miei errori e di porvi
rimedio in tempo.
In tempo, prima che questa vita finisca…
Il mio augurio : una metamorfosi, un cambiamento che avvenga
impercettibilmente, durante l’arco di una sola notte, per
svegliarci tutti, all’unisono con una nuova pelle.
Quella di una libellula …!
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano,
Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo
respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per
conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie,
impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un
filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i
sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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Ely Galleani
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