Le Tre Grazie
Al
giorno d’oggi seguire un Telegiornale equivale ad inorridire
nell’immediato: dalla divulgazione di notizie concernenti l’esecuzione
di condanne a morte, messe in opera nella ‘pseudo’ legalità di un
sistema che ne consente ancora l’uso… alle immagini sugli attentati, con
decine di morti innocenti in Iraq e nelle altre parti del mondo...
misfatti, questi, autorizzati da quella che viene , da alcuni,
ingannevolmente chiamata ‘guerra santa ’
Le notizie diffuse dai media sono davvero aberranti, riflettono un mondo
che nulla ha più di umano , dove non esiste più alcun rispetto a tutela
della nostra civile esistenza.
Fin quando queste informazioni giungono dall’estero si può forse credere
di essere, noi italiani, ancora indenni dal loro diretto influsso ma
quando è la nostra cronaca a proporre notizie che hanno connotazione
nell’assurdo…allora ci rendiamo conto come, anche da noi, si stia
scivolando inesorabilmente verso una era di barbarie.
Sono rimasta sconcertata, giorni fa, dalla notizia di un cinquantenne
ritrovato cadavere nella propria casa dove aveva occultato, da tre anni,
il corpo della propria madre al fine di potere continuare ad incassare
la pensione di competenza della anziana genitrice. Il giornalista, nel
commentare l’accaduto, poneva l’accento sul fatto che quel disgraziato
trascorreva la sua vita da solo nella propria casa dalla quale usciva
solo i primi del mese per prelevare l’importo della pensione e poi
ritirarsi nuovamente nell’isolamento della sua follia..
La sua follia?
Sarebbe meglio dire ‘la follia ’ di un intero paese che, almeno per tre
anni, non ha sentito né il bisogno di parlare con lo sventurato uomo né
la necessità di avvicinarlo, di comunicare con lui…come dovrebbe
avvenire in una società sana. Non è folle solo quell’uomo, ma folli
siamo tutti noi !
Noi che viviamo isolati l’uno dall’altro, dove ‘uno’ è poco ma ‘due
‘sono già troppi !
Noi che tendiamo a chiuderci nella nostra realtà , totalmente ignari di
quanto accada al nostro diretto vicino.
Vale la pena riflettere sull’accaduto in quanto sintomatico di una
chiusura sociale che impedisce qualsiasi interesse verso il prossimo: al
punto che una persona può occultare la morte di un congiunto, per tre
mesi, senza che qualcuno se ne accorga …!
Nessuno ha voluto conoscere la realtà di quell’uomo dall’animo devastato
dalla miseria, economica e morale. Non lo hanno fatto le istituzioni né
i singoli cittadini.
Perché?
Perché viviamo in una epoca di impoverimento morale dove essere singoli
non costituisce più un problema ma un traguardo e dove le famiglie
spesso si intendono tali anche se sono composte da sole due persone…
'uno' è poco e 'due' sono già troppi !
Apprezzo la solitudine e non ne sono contraria ma devo convenire come,
nella ricerca dell’ individualità, abbiamo perso ogni valore di
condivisione, ogni desiderio di socializzare, di interessarci al nostro
Paese e allo status dei suoi abitanti, come se fossero problemi estranei
alla nostra persona…e come sia impensabile, quindi, considerare di
dividere con gli altri le nostre fortune e angosce!
Tutto l’opposto della evoluzione!
Eppure fin dai tempi delle antiche culture, egizia e greca, l’evoluzione
dell’uomo è insita nella triade: dove chi procede offre ad un altro che
riceve e ad un altro ancora che restituisce.
Mi riferisco alla raffigurazione delle Tre Grazie che, per gli antichi
come per gli artisti del nostro Rinascimento, hanno costituito il
simbolo stesso della evoluzione umana.
Pompei
V secolo aC.(Museo Nazionale Napoli)
Armonia nasce da Venere e da Marte perché solo nel conseguire la
perfetta unione dei contrari, nella discorde concordia…nasce il nuovo
essere in grado di restituire il beneficio iniziale ( “Harmonia est
concordia discors, Harmonia est discordia concors” vedi Manilio,
Astronomica, I , 42 e Agostino, Epistolae, XVI, 4).
Giacchè l’oscurità degli arcani si chiarifica, si spiega mediante
espressioni, apparentemente, contraddittorie.
Nel geroglifico egiziano ‘djd’ il simbolo, composto da un triangolo con
una piccola apertura alla base, possiede letteralmente e
contemporaneamente tre significati:
dare
avere
essere dotato
Non si può avere se non si da, non si può dare se non si è avuto e,
sicuramente, non si può essere dotato se non si sono espletate le prime
due funzioni!
Ora mi chiedo : nella nostra attuale società il terzo dove è finito?
Cosa pensiamo di diventare se, al massimo, ci applichiamo per
raggiungere un benessere personale che siamo in grado di estendere solo
all’interno della eventuale coppia che abbiamo avuto la fortuna di
formare ?
Anche quando siamo rilassati, in compagnia di amici, la nostra postura
normale è , spesso, quella di tenere le braccia conserte sul petto. Il
gesto indica una nostra, tanto naturale quanto totale, chiusura al mondo
esterno.
Le nostre braccia dovrebbero essere aperte ad abbracciare i nostri
simili, un moto sia verso la persona a cui offriamo come verso chi ci
restituirà quel beneficio che, con la nostra iniziale offerta, abbiamo
stimolato.
Le Tre Grazie, il ‘djd’, indicano da millenni come questo atteggiamento
sia imprescindibile dalla corretta evoluzione umana.
Artisti come Valeriano, Raffaello, Botticelli, Correggio, Veronese hanno
commemorato le Tre Grazie nei loro dipinti unitamente a quelle
riprodotte dal conio nelle monete commemorative ( ndr.Medaglia di Pico
della Mirandola all’epoca in cui era giovane allievo di Ficino), a
quelle stampate negli ex-libris ( ndr. Johannes Cuspinianus) o ancora
raffigurate nelle popolari Carte dei Tarocchi.
Solo nella nostra epoca siamo riusciti a sfuggire all’importanza
simboleggiata dalla triade: l’assoluta necessità di procedere non solo
verso il nostro prossimo ma anche verso il terzo, l’altro.
L’essenza dell’uomo è insita nel numero tre e non già nell’uno!
L’uno è trino.
Testimonianze si trovano nei testi antichi della “ Hypnerotomachia” con
l’individuazione dei monumenti egizi alla trinità : uno per tutti
l’obelisco. Lo ‘djd’ che, nella forma amplificata dell’obelisco, assume
la connotazione della congiunzione con l’assoluto.
I simboli sono stati così disattesi, ignorati, dimenticati dalla nostra
frettolosa cultura dal renderci , alla fine , più poveri nella
comprensione del mistero della vita. Rifuggiamo dalle religioni perché
respingiamo ogni dogma e così facendo ci allontaniamo dai simboli che
esse hanno preservato per noi.
Credo sia una attenta apertura, e non già una chiusura, la chiave per
migliorare il nostro presente e sta a noi attuarla, interessandoci anche
a quelle persone, a quelle nozioni che non fanno parte della nostra
famiglia di valori o aspettative.
La carità è una parte importante della nostra vita purché non venga
esercitata solo materialmente in quanto offrire il nostro tempo è
sicuramente più gratificante. A parer mio esporsi di persona permette di
amplificare la comprensione dei mali che affliggono i nostri simili.
Seguire l’esempio delle Tre Grazie forse aiuterebbe a riscattarci dalla
nostra stessa ignavia.
Dedicato alle persone che sono ancora alla ricerca di un po’ di luce…
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano,
Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo
respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per
conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie,
impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un
filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i
sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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